28/03/2024
28/11/2014

Papa Francesco in Turchia, stessi diritti per tutte le religioni

ESTERI - Tre giorni tra Ankara ed Istanbul, oggi incontro con Erdogan

Un viaggio storico quello di Papa Francesco in Turchia. Accolto da Recep Tayyp Erdogan nella nuova contestatissima “Casa Bianca” voluta dal presidente turco - mille stanze, una sala ovale e una moschea da cinquemila posti - richiama subito il ruolo speciale di questo Paese, “ponte naturale tra due continenti e tra differenti espressioni cultural”. Per questa ragione è necessario “Bandire ogni forma di fondamentalismo e di terrorismo, che umilia gravemente la dignità di tutti gli uomini e strumentalizza la religione”.
 
Piuttosto, “occorre portare avanti con pazienza l’impegno di costruire una pace solida, fondata sul rispetto dei fondamentali diritti e doveri legati alla dignità dell’uomo”.

Il Papa argentino si sofferma anche sulle violenze perpetrate dai miliziani dello Stato islamico: “è lecito fermare l'aggressore ingiusto, sempre però nel rispetto del diritto internazionale, ma bisogna ricordare che non si può affidare la risoluzione del problema alla sola risposta militare”. Per Francesco, “è necessario un forte impegno comune, basato sulla fiducia reciproca, che renda possibile una pace duratura e consenta di destinare finalmente le risorse non agli armamenti, ma alle vere lotte degne dell'uomo: contro la fame e le malattie, per lo sviluppo sostenibile e la salvaguardia del creato, in soccorso di tante forme di povertà e marginalità che non mancano nemmeno nel mondo moderno”.

“La Turchia - ha quindi concluso il Papa - per la sua storia, in ragione della sua posizione geografica e a motivo dell'importanza che riveste nella regione, ha una grande responsabilità: le sue scelte e il suo esempio possiedono una speciale valenza e possono essere di notevole aiuto nel favorire un incontro di civiltà e nell'individuare vie praticabili di pace e di autentico progresso”.

Infine una preghiera: “Che l'Altissimo benedica e protegga la Turchia e la aiuti ad essere un valido e convinto artefice di pace!”.