03/05/2024
19/01/2011


Uno sguardo su tutto il mondo del fumetto e su tutto il mondo, visto dai fumetti

Nasce oggi nuova rubrica del Tg3web: si intitola TG3Comics e vuole offrire a voi pubblico uno sguardo dalla finestra sul mondo del Fumetto.
Fumetto che non e' solo, come dice il dizionario, sinonimo di "giornalino", "giornaletto", e peggio ancora "storia banale", "banalita'". Ma che al contrario puo' essere una ricchissima fonte di cultura e curiosita'.
In TG3Comics quindi non troverete solo recensioni o consigli di fumetti da leggere, ma anche e sopratutto uno sguardo sul mondo e sulla società riflessi nelle avventure di una rutilante pagina stampata. 
 
Batman allarga il suo “parco collaboratori” e si scatenano le polemiche razziali
La scelta di un “Batman” musulmano crea sconcerto e proteste sul web


Usciti a dicembre del 2009, gli Annual (albi speciali, fuori dalla numerazione mensile della collana) di Detective Comics e Batman presentano un’avventura in terra francese del Cavaliere Oscuro.
In trasferta a Parigi, l’Uomo Pipistrello vuole allargare la sua rete di partner mascherati internazionali e fa cadere la sua scelta sul supereroe francofono Nightrunner, dietro la cui maschera si cela Bilal Asselah, un giovane di 22 anni, di origine algerina e di fede musulmana sunnita.
Bilal e’ cresciuto e vive nel sobborgo parigino di Clichy-sous-Bois, una di quelle banlieu teatro degli scontri assurti alla cronaca internazionale nel 2005.

Nella finzione del fumetto, Bilal vede morire sotto i colpi della polizia il suo migliore amico e per questo giura di vendicarlo e di combattere le forze dell’ordine ree dell’uccisione.
Solo l'intensità della fede della madre, che lo convince a pregare e a trovare il perdono e la giusta strada, evitano che Nigthrunner intraprenda questa Jihad e lo instradano invece verso la lotta contro il crimine.
Come il Batman originale, Nightrunner non ha veri superpoteri, ma usa solo le sue capacità fisiche, sviluppate ai massimi livelli grazie a un intenso allenamento: nel suo caso col parkour, reale e celebre disciplina nata proprio in Francia, che vede gli atleti usare gli spazi cittadini come campo di addestramento e percorso di sfida, con spettacolari salti dai tetti, arrampicate e capriole.


Questa scelta cosi’ caratterizzata per l’epigono gallo di Batman, ha scatenato la rabbia dei conservatori americani – come Warner todd  Huston e Avi gree - che non hanno gradito che un personaggio rappresentativo di una delle massime potenze europee sia un musulmano di origine algerina, quindi non un francese “puro”, ma un “meticcio”, riprendendo i termini da loro usati sui loro blog.
D'altra parte, uno degli altri nomi con cui Batman e' conosciuto, e' il "Crociato Incappucciato", e i crociati non hanno sempre difeso la cristianita' e l'Occidente?

E’ partita quindi una vera e propria campagna di boicottaggio della DC Comics, la casa editrice di Batman rea di aver avallato questa scelta anti occidentale e anti americana.

La polemica e’ stata ripresa dai maggiori giornali mondiali e in Rete il dibattito continua con fervore. Sono tantissimi gli utenti che criticano gli strali razzisti dei conservatori americani, ma non pochi navigatori sono invece dello stesso parere. 
Interessante e’ la discussione che si sta svolgendo nello spazio blog de Le Figaro:  in questo caso, la storia, vista dal punto di vista dei francesi mostra il fianco alle critiche sulle inesattezze e sulle semplificazioni degli scontri nelle banlieu e anche al percorso di “ravvedimento” che gli autori fanno fare al personaggio.

 Veramente – si domandono alcuni lettori – decidere di non combattere la polizia violenta e’ una scelta di giustizia? 
Altri pongono interrogativi in chiave ironica, ma non privi di senso pratico: se Nightrunner si trova nel bel mezzo di una lotta o di un inseguimento, nell’ora della preghiera, come musulmano praticante, cosa fa?
Si ferma, si rivolge verso la Mecca e inizia a pregare?
Altri ancora protestano perche’ un eroe dei fumetti non dovrebbe avere una cosi’ forte connotazione religiosa e politica, ritenendo il fumetto solo un mero momento di svago e di fuga dalla realtà.
E soprattutto, si domandano alcuni, gli autori avranno il coraggio, alla bisogna, di mostrarlo mentre combatte contro musulmani ritenuti terroristi dall’Occidente?

Mentre attendiamo con interesse un vostro parere e un vostro punto di vista sulla faccenda, ci interessa sottolineare da parte nostra - piu’ che l’importanza o la vergogna di avere un eroe francese musulmano, piu’ che la precisione nel riportare i fatti di cronaca o le notevoli inesattezze rispetto alla realtà – l’evoluzione dello stereotipo dell’ “avventuriero francese”.

Non è la prima volta che Batman incontra un suo epigono mitteleuropeo.
Era successo già nell’albo Detective Comics n.215, uscito nel dicembre 1954. In questo caso a rappresentare la Francia c’era “Il Moschettiere”, uno spadaccino fornito di mascherina, baffi e pizzetto (per la cronaca, il Batman italiano era "Il Legionario", ovviamente di origine romana).
Il personaggio, ripreso nel corso degli anni una manciata di volte, l’ultima recentemente, nel 2007, è – come dice il nome – il classico moschettiere alla Dumas, il massimo dei massimi dello stereotipo (e il Legionario romano appresso a lui…).

Ora, che una figura come un figlio del colonialismo riesca a spodestare nell’immaginario collettivo una delle maggiori caratterizzazioni degli eroi dell’avventura, a prescindere dal suo essere policamente e storicamente corretto o scorretto,  è questo il punto sociologico che ci interessa sottolineare.

 E sarà interessante anche vedere quanto durerà come stereotipo rapp
 resentativo, vista la sua precisa caratterizzazione su un preciso momento.

Il Batman “traceur” musulmano diventerà e rimarrà a lungo una figura riconosciuta universalmente, come è stato il moschettiere?