25/04/2024
03/06/2016

Voci dimenticate e ricordi condivisi

Da Venezia a Washington, la memoria dei piccoli e grandi eventi bellici e storici che caratterizzarono la partecipazione americana alla Grande Guerra, a fianco del nostro Paese

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Il Progetto – “Addio alle armi": Ricordando la cooperazione tra Stati Uniti e Italia nella Prima Guerra Mondiale" - lanciato a Venezia nel dicembre dello scorso anno è un’iniziativa che s’ispira direttamente all’idea del Ricordo dei piccoli e grandi eventi bellici e storici che caratterizzarono la partecipazione americana alla Grande Guerra, a fianco del nostro Paese.

Concepito per gli studenti la ricerca ha interessato subito gli studenti dell’Istituto Nautico Venier di Venezia ai quali si sono uniti i ragazzi della  Middle-High School della base americana di Aviano. L’obiettivo è quello di produrre un risultato tangibile e condivisibile a livello scolastico, territoriale e istituzionale, con una mostra fotografica, di reperti e di documenti originali scelti, selezionati e studiati dai ragazzi stessi, che integra e amplia le sale del Museo Navale dell’Arsenale di Venezia già dedicate alla Grande Guerra.

La Mostra nell’intento di “Us-Italy Global Affairs Forum” (USTIF) organizzazione No-profit diretta da Daniele Moro, Executive Director del Forum,  e dal Centro Studi e Ricerche Storiche di Pordenone “Silentes Loquimur” verrà  trasferita nelle prossime settimane a Washington D.C.
Marina Militare; aeronautica militare e intervento umanitario americano nei luoghi più colpiti dalle operazioni belliche sono i tre punti chiave del progetto. In particolare la Ricerca si focalizza su 3 elementi:

1) L'impatto della tecnologia innovativa dei nuovi mezzi d’assalto, i MAS (Motoscafo Anti Sommergibile) nella definizione e nell’evoluzione delle strategie della Navy americana dal 1915.

2) Il sostegno degli aviatori Usa all’aeronautica militare italiana (su velivoli Caproni e Macchi). I ragazzi hanno allargato il campo di ricerca scoprendo figure eroiche finora sconosciute: Charles Hammann, prima medaglia d’Onore del Congresso a un pilota americano, salvò un altro pilota in battaglia a bordo del suo Macchi M5, nel corso di un violento attacco al largo di Pola; Richard Cutts Fairfield, il più giovane soldato americano morto sul suolo italiano e sepolto a Mestre, a testimonianza dell’amicizia fra la nazione americana ed italiana.


3) L'opera di volontariato in favore della popolazione civile colpita portata avanti dall’American Red Cross. Dall’esperienza del premio Nobel Ernest Hemingway raccontata in “Addio alle Armi”, alla storia senz’altro meno conosciuta, del giovanissimo Tenente Edwards McKay, unico soldato americano sepolto al Sacrario di Fagare’ e presunto commilitone di Hemingway che firma la poesia incisa sulla sua lapide.

La gestione della mostra è affidata a un comitato di esperti in cui figurano Donald N. Jensen, già Ambasciatore americano, membro tra l’altro del Board di USITF e Massimo Betto, membro del Board del Centro Studi e Ricerche Storiche “Silentes Loquimur”. Altri membri del Comitato sono: Annamaria D’Antonio Pirina, Presidente di “Silentes Loquimur”; Susan High, membro del Board di USITF e Susanna Bonini, corrispondente a Roma di USITF e coordinatrice del progetto.

Il logo del progetto è stato elaborato dagli studenti che hanno partecipato all’iniziativa. Quattro sono gli elementi caratterizzanti la collaborazione tra Italia e Stati Uniti nella Grande Guerra: le bandiere delle due Nazioni nel 1917, il piroscafo passeggeri “Giuseppe Verdi” messo a disposizione dei primi volontari americani sulla rotta transatlantica e l’idrovolante Macchi M5, simbolo della condivisione tecnologica tra i due eserciti. In particolare la collaborazione tra piloti americani e italiani sul fronte dell’Aeronautica.