27/04/2024
20/10/2017

Allarme Sanità: 4 mesi di attesa per una mammografia. Rapporto del Tribunale del Malato

Ora anche gli ospedali del Nord faticano a mantenere servizi adeguati per i cittadini




Dai tempi di attesa, all’erogazione dei farmaci, copertura vaccinale, gestione delle emergenze, servizi per i malati oncologici. Sono ancora troppe le disuguaglianze nell’accesso ai servizi sanitari che incidono sulla salute dei cittadini. É il quadro che emerge dall'ultimo Rapporto del Tribunale dei Diritti del Malato. 
Sebbene al Sud continuino a concentrarsi le problematiche maggiori, ora anche le Regioni del Nord faticano più del passato a mantenere  i livelli di performance  nell’erogazione dei servizi sanitari ai cittadini. È il caso, ad esempio, della copertura vaccinale per l’infanzia. Ebbene le regioni più virtuose sono Abruzzo, Molise e Basilicata mentre a livelli inferiori troviamo il Friuli Venezia Giulia e la provincia autonoma di Bolzano.
Aumentano, rispetto a due anni fa, le regioni che non riescono a rispettare i Lea, i livelli di servizi essenziali. Mentre nel 2015 erano tre, Molise, Calabria e Campania, oggi anche Puglia e Sicilia hanno situazioni di particolare criticità.
E non stanno particolarmente bene neanche la Toscana e la Basilicata.
Una situazione aggravata anche dalle differenti quote di ticket pro capite sostenute dai cittadini.
Si va dai 32,9 euro della Sardegna ai 96,4 della Valle d’Aosta, passando per i 60,8 del Veneto. Come se non bastasse c'é un aumento considerevole di persone che rinunciano a curarsi. In pochi anni il numero di coloro che non riescono a permettersi una visita specialistica é cresciuto dal 4 al 6 per cento. Nel mezzogiorno addirittura la quota arriva al 10 per cento. 
Al primo posto delle criticità rilevate dai cittadini le liste d'attesa troppo lunghe. Maglia nera a Abruzzo, Basilicata, Campania, Liguria, Marche e Puglia, ma non mancano difficoltà per i cittadini di Toscana, Emilia  Romagna e Umbria. Il record spetta alla mammografia: 4 mesi  di attesa in media quest'anno  (+60 giorni rispetto al 2014), poi la colonscopia con 93 giorni di media,  mentre per una visita oculistica si possono aspettare anche 87 giorni.
Altro problema sono i farmaci e in particolari quelli innovativi nel campo oncologico. Dai dati del Tribunale del malato risulta che nel 42 per cento delle strutture occorrono in media 15 giorni per inserirli nel Prontuario Terapeutico Ospedaliero. Ci sono poi strutture sanitarie che impiegano dai 2 ai 3 mesi   per renderli disponibili dopo l’approvazione nazionale.
La lista delle criticità segnalate dai cittadini non si ferma. Fatiscenza  delle strutture (28,1%), scarse condizioni igieniche (30%), problemi con macchinari e strumenti rotti o malfunzionanti (42%). E ancora aumento delle infezioni ospedaliere nella maggior parte delle Regioni.
"Bisogna aumentare la capacità di monitoraggio e verifica del Ministero della Salute nei confronti delle Regioni - raccomanda il Tribunale - 
applicando gli strumenti di intervento, come il commissariamento se necessario ". E ancora più partecipazione dei cittadini, maggiori verifiche sui conti e eliminazione di duplicazioni dei centri decisionali.