29/03/2024
28/01/2015

Isis, fatto scambio prigionieri ma Amman smentisce

ESTERI - Secondo un Tweet il pilota giordano e il reporter giapponese sarebbero stati liberati in cambio di Rishawi. Ma è giallo sulla liberazione della terrorista

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E' scaduto anche l'ennesimo ultimatum per la vita dell'ostaggio giapponese, Kenji Goto, in mano all'Isis, ma sulla sua sorte non c'è alcuna certezza. Secondo un audio diffuso da al Jazeera, il reporter sarebbe stato liberato e consegnato - insieme al pilota giordano Muadh al-Kassasbe - alla Giordania in cambio della terrorista irachena Sajida al Rishawi, la mancata kamikaze degli attentati ad Amman del 2005.

Ma, oltre al tweet di un sedicente jihadista, non vi sono conferme ufficiali. Tutto tace, ad Amman come a Tokyo. Che la Giordania stesse trattando per i due ostaggi, anche per conto del Giappone, era già emerso nei giorni scorsi, tanto che ad Amman centinaia di persone hanno manifestato ieri sera chiedendo al governo di rilasciare la detenuta irachena.

Oggi le autorità giordane hanno fatto trapelare la disponibilità a procedere con lo scambio di prigionieri per riavere il proprio pilota, senza tuttavia menzionare il reporter giapponese. Come se le due trattative viaggiassero sì parallele, ma separate. Su Twitter un account legato all'Isis, citato dal Site, avrebbe infatti precisato i termini dell'accordo: il rilascio dell'irachena in cambio dell'ostaggio giapponese "è per non uccidere (non per liberare) il pilota giordano".

Il giallo si infittisce. L’Isis ha annunciato che la Giordania avrebbe liberato Sajida che sarebbe già "nella terra del Califfato" e che il giornalista giapponese "non è più prigioniero dello Stato Islamico", ma "in viaggio dalla Siria alla Giordania". Ma il governo di Amman, che inizialmente invitava alla prudenza, in serata ha smentito che Sajida sia stata liberata.

Il portavoce del governo giordano, Mohammad al-Momani, che nel pomeriggio aveva chiarito come la priorità sia "salvaguardare la vita del pilota Muadh Al Kasasbeh", ostaggio di Isis dal 24 dicembre, in serata ha chiarito: "Non è vero che (Sajida) sia stata liberata. Il suo rilascio dipende dalla liberazione del nostro pilota". Amman ha fatto sapere oggi di essere pronta a liberare al-Rishawi, l'aspirante kamikaze irachena arrestata nel 2005 per un attacco suicida che fece decine di morti, ma in cambio del pilota giordano catturato in Siria, Muath al Kasasbeh.

Anche il ministro degli Esteri, Nasser Judeh, ha smentito su Twitter il rilascio della terrorista. "Abbiamo chiesto rassicurazioni sullo stato di salute del nostro pilota e non ne abbiamo ricevute", ha spiegato il capo della diplomazia di Amman. Lo Stato Islamico aveva proposto un doppio scambio di prigionieri: la libertà del pilota giordano e del giornalista nipponico in cambio del rilascio di Sajida e di un altro jihadista, Ziad al-Karbouli, collaboratore di Abu Musab al-Zarqawi,il leader di al Qaeda in Iraq, ucciso nel 2006.

Sajida al-Rishawi era la moglie di uno dei tre kamikaze che riuscirono a farsi saltare in aria ad Amman, nel 2005, causando 57 morti. Anche lei avrebbe voluto farsi esplodere ma la sua cintura esplosiva non si attivò. Sarebbe anche la sorella di uno stretto collaboratore di al-Zarqawi. Catturata dalle autorità giordane, fece un'apparizione in tv per una sorta di confessione-rivendicazione; è stata  condannata a morte da un tribunale militare giordano nel 2006, ma nello stesso anno il governo di Amman ha aderito alla moratoria sulla pena di morte.

Le esecuzioni sono riprese il mese scorso e c’è da giurare che Sajida fosse in prima fila, nel braccio della morte. L'altro jihadista in ballo è al-Karbouli: arrestato nel 2006, era un collaboratore di Abu Musab al-Zarqawi, il leader di al-Qaeda in Iraq, ucciso nel 2006 a Baquba e autore di alcuni tra i più efferati attentati in Iraq, dopo la caduta di Saddam Hussein.