25/04/2024
22/05/2013

Strage Sant’Anna di Stazzema
La Germania dice no

CRONACA - La procura di Stoccarda ha respinto la richiesta a procedere presentata dall'associazione dei martiri della strage

Delusione e tristezza a Sant'Anna di Stazzema, comune in provincia di Lucca, che si è visto bocciare la richiesta di riapertura del processo per l'eccidio avvenuto nel 1944, per mano nazista. La procura di Stoccarda ha respinto la richiesta a procedere presentata dall'associazione dei martiri della strage.

Sant'Anna di Stazzema è stato il paese protagonista di uno dei massacri più efferati condotti dai nazisti in ritirata. Il 12 agosto 1944, diversi reparti delle SS comandati dal generale Max Simon circondarono il paese all'alba, accompagnati da fascisti in veste di guide che poi parteciparono all'eccidio. In poche ore vennero massacrate 560 persone, in gran parte bambini, donne e anziani di cui solo 390 identificabili. La vittima più giovane fu Anna Pardini, di appena 20 giorni.

Per la magistratura tedesca “non ci sono nuovi elementi in grado di dimostrare una premeditazione da parte degli ex membri della 16/a Divisione Reichsfuehrer per l'eccidio di oltre 560 civili”. Proprio la mancanza di premeditazione e l'impossibilità di stabilire colpe individuali per i cinque ancora in vita impedisce alla giustizia tedesca di procedere. “Per queste ragioni - si legge nel comunicato stampa - nel caso di un'imputazione la corte assolverebbe gli imputati con alta probabilità". Ma il procuratore Christoph Kalkschmid osserva che i ricorrenti possono ancora fare ricorso alla Corte d'Appello e alla Corte Federale.

''Ma come si fa a non capire che ci fu premeditazione? - si chiede colmo di rabbia e indignazione il sindaco di Sant'Anna di Stazzema, Michele Silicani - E' una cosa che ci offende ancora di più. Penso che i magistrati tedeschi dovrebbero provare anche solo per un minuto il dolore, lo strazio di perdere un figlio, quello strazio che tutti noi percepiamo ogni volta a Sant'Anna”.
 
Immediata anche la replica del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi: “Una nuova offesa alla memoria delle vittime della strage di Sant’Anna di Stazzema e al dolore dei sopravvissuti, alla Resistenza e alla storia del nostro Paese”. Intanto il procuratore militare di Roma, Marco De Paolis, che a suo tempo istruì il processo a dieci ex militari tedeschi condannati all'ergastolo per l’eccidio, osserva: “Prendo atto della decisione della magistratura tedesca e della sostanziale differenza con gli esiti dei nostri processi: mi aspetto però che la Germania dia finalmente esecuzione alle nostre sentenze definitive di condanna”. Quelle condanne, tutte confermate dalla Cassazione, non sono state mai eseguite e gli imputati superstiti sono liberi.