25/04/2024
22/10/2014

Legge di Stabilità. Renzi: dall'Ue rilievi sempre fatti

POLITICA - C'è grande attesa in Italia per il responso dell'Ue che deve valutare la manovra

C'è grande attesa in Italia per il responso dell'Ue che deve valutare la legge di stabilità. "In queste ore a fronte di rilievi sempre fatti rispetto alla legge di stabilità si dice 'arriva la lettera della Ue', cosa che fa evocare chissà quali procedure, messaggi o minacce", dice il premier Matteo Renzi intervenendo in Senato. Ma tutto questo "è naturale", come è "naturale che l'Italia sia protagonista con la propria voce" senza "diktat esterni".

"Domani non sarò a Parigi" al vertice del Pse, in quanto per la mattinata sono previsti l' "incontro con le Regioni e il Consiglio dei ministri". Il premier volerà quindi direttamente a Bruxelles per il consiglio europeo. Il Consiglio europeo che si apre domani, ha aggiunto Renzi, è "l'ultimo consiglio europeo guidato da Van Rompuy a cui parteciperà, come presidente Barroso, dopo dieci anni: è l'ultimo di una lunga stagione" e "le questioni principali oggetto della discussione con i partner europei, sollecitate e stressate dalla presidenza italiana, troveranno pieno compimento con la nuova commissione".

Ma un raggio di luce si intravede: "nell'ultimo Consiglio Ue - dice Renzi - per la prima volta è tornata la parola crescita, dopo un dibattito acceso con gli olandesi e gli altri artefici del rigore. E' non rinviabile una discussione su come l'Europa vuole provare a uscire dai margini stretti del rigore per impostare una strategia" di crescita.

"Non c'è un problema solo italiano ma dell'intera area euro, che è oggi la cenerentola dello sviluppo mondiale", afferma Renzi, sottolineando che i Paesi europei sono "molto deficitari" a livello economico. Investimenti - "La grande vittoria di questi mesi" per l'Italia, afferma il premier, "è stata proporre e imporre un piano di investimenti da 300 miliardi, primo segno di attenzione della realtà istituzionale alla crescita e non solo alla austerità".

E sulla questione gas ed energia, il premier sostiene che bisogna diversificare gli approvvigionamenti che non possono più essere solo attraverso la direttrice "est-ovest ma si devono sviluppare nella direttrice nord-sud" attraverso una serie di accordi con i Paesi africani. "Sta qui una parte della nostra scommessa sul tentativo di fare dell'Africa un luogo di sviluppo", ha aggiunto.