20/04/2024
16/12/2014

Renzi: l'Europa è a un bivio

POLITICA - Il premier interviene alla Camera: 'Cambiamo direzione o perdiamo Europa. La politica faccia suo mestiere, no Ue a tecnocrati'

Battute finali del semestre europeo a guida italiana. Il premier Matteo Renzi interviene alla Camera sul prossimo vertice Ue e spiega la fase delicata che sta attraversando il nostro continente. Ma è anche “un’occasione unica: o cambiamo la direzione dell'Europa o abbiamo perduto l'Europa".

"L'Europa è al bivio", sottolinea il premier. "Quello di giovedì prossimo sarà l'ultimo consiglio Ue del 2014, l'ultimo del semestre italiano ed è il primo consiglio europeo di Tusk e di Juncker. Il presidente del Consiglio italiano ribadisce che "l'Europa deve recuperare la politica estera come capacità di avere una propria identità e una politica di investimenti nuova, smettendola di essere più attenti a chi ha lo zero virgola, a chi ha fatto i compiti a casa o più attenti all'austerity che alla salute dei propri figli".

Il premier italiano lancia una stoccata a chi guida l’Ue: "Nel dibattito europeo c'è chi ritiene si sia fatto molto e chi niente, ma tutti sono convinti che oggi l'Ue ha fatto una scelta politica, forse non sufficiente e questo dipenderà da Juncker. La politica deve fare il suo mestiere e non lasciare l'Europa ai tecnocrati". E assicura: "Continuerò nel Pse, che ha ancora una timidezza incomprensibile, e nel consiglio Ue a combattere perché gli investimenti per ridurre la bolletta energetica, quelli per la banda larga, per l'edilizia scolastica o per le periferie possano essere esclusi dal patto di stabilità".

Nel suo discorso alla Camera il capo del governo interviene anche nel dibattito politico italiano e striglia il M5s: "Recuperate la passione che ha caratterizzato gli elettori che vi hanno eletto non per insultare o buttarla in caciara. Quando urlate io dovrei essere contento perché rappresento un partito di 11 milioni di persone che voi manco se mettete insieme gli utenti di 7 mesi".

Renzi si dice sorpreso dalla reazione alla candidatura alle Olimpiadi: "tutti a dire che è impossibile fare le Olimpiadi in Italia perché c'è chi ruba Le Olimpiadi "sono un sogno che deve essere rigoroso, tenace, di alta qualità, ma dire di non farle perché qualcuno non è all'altezza frustra i desideri dei cittadini". "Laddove c'è da costruire innovazione l'Italia c'è: il paese può rannicchiarsi, come vorrebbe chi è contrario alle Olimpiadi, che ci dice di rinunciare" ma il compito "del nostro paese è costruire grandi ponti, tornare a credere che si possano realizzare grandi cose e essere tifosi dell'Italia".