26/04/2024
26/07/2014

Riforme, Renzi: “Ci sono condizioni per chiudere, altrimenti si va avanti”

POLITICA - Il muro contro muro preoccupa anche se il Quirinale precisa: nessuna telefonata di Napolitano a frondisti. Il premier: "Pensano di fare arrabbiare me o il governo, ma io non mi arrabbio, ho l'impressione che stiano facendo arrabbiare i cittadini”

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Sulle riforme il Parlamento può chiudere entro l'8 agosto, "credo ci siano le condizioni per farcela". Ne è convinto il presidente del Consiglio Matteo Renzi che, però, avverte le opposizioni: se non sarà l'8 agosto "la settimana dopo si andrà avanti. Non è un problema di ore, di giorni, non dobbiamo fare le riforme correndo perchè dobbiamo farle, ma certo non possiamo pensare a chi dice sempre no, a chi immagina di portarci nella palude".  "Pensano di fare arrabbiare me o il governo, ma io non mi arrabbio, ho l'impressione che stiano facendo arrabbiare i cittadini.


Secondo Renzi "quando vedi i senatori che dovrebbero stare in Parlamento a votare andare a fare passeggiatine dal Senato al Quirinale capisci che c'è qualcosa che non torna". "Se vogliono fare 8.000 emendamenti e bloccare il Senato, questo si chiama ostruzionismo, noi ci mettiamo li e, poco alla volta, andiamo avanti con la serenità di chi sa che non ci stanchiamo, o meglio che si stancheranno prima loro". E aggiunge  "Diciamolo in modo chiaro: vogliono discutere davvero nel merito di 10, 20, 30, 50 punti da cambiare? Noi si può anche discutere" ma il premier, in un'intervista al Tg5, ribadisce che non si può bloccare le riforme".


E il muro contro muro sulle riforme preoccupa il Colle anche se il Quirinale precisa: nessuna telefonata di Napolitano a frondisti. "Il Presidente della Repubblica segue con preoccupazione gli sviluppi della situazione parlamentare, ma - recita una nota- è destituita di ogni  fondamento la notizia di sue telefonate di pressione a 'parlamentari ribelli'" riportata dai media.

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