20/04/2024
21/11/2014

Scontro Renzi sindacati. Landini: "se vuole cambiare il Paese deve farlo con noi"

POLITICA - Il sindacalista al premier: "riconosca che non ha il consenso degli onesti". Critiche da Pd e Confindustria

E' ancora alta la tensione tra il capo del governo Matteo Renzi e i sindacati. Ieri il premier aveva attaccato: “Si inventano scioperi, io creo lavoro”. Stamattina a criticarlo aspramente è stato il segretario della Fiom Cgil Maurizio Landini che, nel corso di una manifestazione a Napoli, coincidente con lo sciopero di 8 ore dei metalmeccanici contro il Jobs act, ha detto: l'esecutivo "se vuole cambiare il Paese deve farlo con noi”. E poi rincara: il governo “non ha il consenso delle persone oneste, dei lavoratori e di chi cerca un lavoro".

"La Fiom non ha mai avuto pregiudiziali – afferma Landini - quando Renzi si è presentato e ha detto 'cambiamo il paese', noi abbiamo detto 'siamo pronti, cambiamolo assieme'. Per gli ottanta euro abbiamo detto 'spendili, dalli a tutti'. Quando ha tassato le rendite finanziarie, abbiamo detto 'bene, vai avanti, fai la patrimoniale'. Poi non so cosa sia successo tra luglio e agosto, ma lui ha fatto altre scelte: non stare con quelli che lavorano ma stare con Confindustria. Noi diciamo che su quel terreno non siamo d'accordo".

Landini, dopo poco, corregge il tiro: mai pensato che il governo non ha il consenso delle persone oneste. A suo avviso il giudizio su un governo è "per quello che fanno, non per dicono", e "oggi" quello che fa l'Esecutivo "non è utile né giusto". E Renzi "dovrebbe avere umiltà, riconoscere che oggi il consenso tra i giovani e quelli che cercano lavoro non c'è". Se vuole cambiare paese, conclude Landini, "lo deve fare con noi e non contro di noi. Quello che mi interessa è che cambino le cose".

Immediata la risposta del presidente del Pd Matteo Orfini: “Dire che governo non ha il consenso delle persone oneste offende milioni di lavoratori che nel Pd credono. Spiace che a farlo sia un sindacalista”, dice su Twitter. 

“Si salva il lavoro tenendo aperte le fabbriche e le aziende, non alimentando polemiche o giocando a chi urla più forte” ha replicato indirettamente il premier durante la firma di un accordo sulla siderurgia che “salva 410 posti di lavoro”. Anche il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi ha replicato a Landini: “Io personalmente - ha detto - mi ritengo una persona molto onesta, non onesta di più”.

In mattinata Renzi aveva parlato all'assemblea generale Copres, organizzata da Business Europe e Confindustria.  "L'articolo 18 prima rappresentava un ostacolo, ora non lo è più", la riforma del lavoro ora "dovrebbe stimolare gli investimenti" in Italia. "Dobbiamo cambiare il nostro mercato del lavoro. Ci sarà un decreto attuativo. L'ultimo voto dovrebbe essere il 9 dicembre", ha aggiunto il premier. "Abbiamo trasmesso il messaggio di una riduzione dell'onere fiscale che grava sul lavoro. L'idea è un po' di provocarvi - ha detto ancora Renzi parlando all'assemblea -. Abbiamo liberato il sistema tradizionale italiano", riformando l'articolo 18.