19/04/2024
27/10/2014

Elezioni nel mondo

ESTERI - Si è votato in Brasile per scegliere il presidente. Si à votato in Ucraina e in Tunisia per eleggere i nuovi parlamenti

Elezioni nel mondo. Si è votato in Brasile per scegliere il presidente. Si à votato in Ucraina e in Tunisia per eleggere i nuovi parlamenti.

In Brasile rieletta per un soffio Dilma Rousseff, presidente uscente. Con poco più di tre milioni di voti in più del rivale, il socialdemocratico Aecio Neve, la presidente si aggiudica la vittoria con il 51,6% dei voti. Vittoria di misura che fa fare alla Rousseff un appello  all'unità nazionale e al dialogo per far ripartire il Paese: "Chiedo a tutti i brasiliani senza eccezione di unirsi per il futuro del Paese. Sono pronta al dialogo e sarà il mio primo impegno di questo secondo mandato", ha aggiunto la candidata del Partito dei Lavoratori, impegnandosi a promuovere riforme politiche e a combattere la corruzione.

In Ucraina, con un terzo delle schede scrutinate, è in testa il partito Fronte Nazionale del premier ad interim Arseni Yatsenyuk. Il premier, che ha ottenuto il 21,71% dei voti, ha dichiarato di aver già avuto colloquio con il presidente Petro Poroshneko per la formazione di una coalizione di governo. Il Blocco Poroshenko, al 21,59% è al di sotto delle aspettative (30%), ma i risultati definitivi dovrebbero comunque confermare un'ampia maggioranza filo-europea nella nuova Rada. Entrano in Parlamento, a sorpresa, i liberal-moderati di Samopomoch (Auto-aiuto) del sindaco di Leopoli, Andry Sadovy, al terzo posto con il 13,2%.
I filo-russi del Blocco delle Opposizioni, composto da ex membri del Partito delle Regioni dell'ex presidente Viktor Yanukovich, che avrebbero raccolto il 9,6%. Anche perché  non si è votato nelle zone presidiate dai ribelli filorussi e l'affluenza in quelle controllate da Kiev è stata intorno al 25%, la metà di quella nazionale (53%). I radicali di Olen Lyashko sarebbero al 7,52%, mentre la ex premier Yulia Timoshenko, con il suo partito Batkivschyna, avrebbe appena superato la soglia di sbarramento con il 5,81%.
Rimangono fuori il partito nazionalista Svoboda (che gli exit pool davano invece al 6,5%); i neonazisti di Pravi Sektor e - per la prima volta nella storia dell'Ucraina indipendente - anche i comunisti. Il dato definito dell'affluenza alle urne è stato 52,42%.

Si è votato anche in Tunisia, dove il partito laico e conservatore Nida Tunis (Appello Per la Tunisia) è in testa nello scrutinio delle elezioni parlamentari svoltesi domenica. Lo hanno ammesso gli stessi suoi avversari politici, gli islamisti del movimento Ennahda. Secondo fonti di Nida Tunis, il partito laico ha conquistato finora 80 dei 217 seggi parlamentari in lizza contro i 67 del partito islamista. I risultati ufficiali dovrebbero essere annunciati già oggi. Se la tendenza fosse confermata, segnerebbe una sconfitta per gli islamisti moderati di Ennahda, che nel 2011, nelle prime consultazioni dopo la cacciata di Zine el-Abidine Ne Alim, avevano vinto le elezioni.