29/03/2024
29/03/2011


Uno sguardo su tutto il mondo del fumetto e su tutto il mondo, visto dai fumetti

Gioventù traileriana
Le anteprime degli X-Men e di Capitan America
mostrano curiose omissioni storiche

 

Abbiamo già parlato di “X-Men: First Class”, il film diretto da Matthew Vaughn ispirato ai fumetti dei mutanti della Marvel. La pellicola, in uscita mondiale il 3 giugno del 2011, ha ora anche il nome ufficiale italiano, "X-Men, l'inizio" e il trailer nella nostra lingua, che potete gustarvi qui sotto.



Sempre nei giorni scorsi è stato rilasciato anche il trailer in russo, destinato al mercato sovietico.
Rispetto alle versioni "occidentali" è ricchissimo di molte scene finora inedite. Qui sotto potete scoprire  gli spettacolari spezzoni aggiunti.



Ora, a parte la curiosità di ascoltare i nostri eroi in una lingua così particolare, avete notato qualche altra cosa?
Ci sono un sacco di scene in più rispetto al trailer occidentale, lo abbiamo detto, ma manca per caso qualche parte, che è stata appunto sostituita da altre clip ad abundantiam?

Nella versione russa è stata totalmente rimossa la parte chiave della versione americana, ovvero il discorso di Kennedy alla televisione: "La politica di questa nazione sarà di considerare ogni missile nucleare, lanciato da Cuba contro ogni nazione dell'emisfero occidentale come un attacco, da parte dell'Unione Sovieta agli Stati Uniti. Il prezzo della libertà è sempre alto.
Nessuno può prevedere con precisione quale direzione prenderemo. Una via non sceglieremo mai, ed è la via della resa."





Il discorso non fa parte della finzione filmica, ma è un vero estratto dall'intervento che il Presidente degli Stati Uniti fece il 20 ottobre 1962, alle 19.00, ora di Washington e che aprì di fatto la famigerata "Crisi dei missili di Cuba". Fu quello il punto più alto e più drammatico della guerra fredda tra America e Unione Sovietica; il terzo conflitto mondiale pareva veramente a un passo e quasi inevitabile.
I due capi di stato riuscirono invece, pur con incredibili tensioni, a condurre la crisi ad una fine pacifica, che fece guadagnare a Kennedy un immenso prestigio internazionale.
Evidentente la potentissima macchina del marketing internazionale della  20th Century Fox ritiene che la figura di Kennedy così centrale nel trailer, che il mostrare i sovietici come "nemici" in maniera così diretta, non sia ottimale per attirare le masse al cinema.

E quindi il pezzo scompare, sostituito da una sarabanda di scene di azione; ma attenzione, non solo da quelle. Evidentemente, per dare al trailer quel tocco di documentaristico che si ritiene necessario, serve una scena forte della storia del XX secolo.
E quindi viene inserita una parte delle origini di Magneto, giovanissimo ebreo che vede la sua famiglia sterminata ad Auschwitz. Chi meglio dei tedeschi, mai dimenticati invasori nella spaventosa Unternehmen Barbarossa, per rappresentare i cattivi?





Ovviamente solo per la latitudine russa. Le complicate regole del marketing, fanno sì che si ritenga che in Europa è meglio non ricordare - almeno non nel trailer - che i tedeschi sono stati anche nazisti, con tutte le "controversie" del caso.

Omissione di nazisti ribadita anche nel trailer del prossimo film di Capitan America, della Paramount, in uscita il prossimo luglio. Diretto da Joe Johnston, ha tra i principali protagonisti Chris Evans nella divisa a stelle e strisce e Hugo Weaving nei panni e teschio del suo acerrimo nemico.
La totale mancanza di uniforme delle SS e di svastiche tra i nemici del Capitano, ha suscitato subito polemiche nella Rete e voci che nel film la Storia fosse stata in qualche stata in qualche modo riscritta, con un esercito invasore immaginario e non riferito alla Germania.




A queste voci ha risposto  lo scrittore Fred Van Lente, autore del fumetto prequel (ovvero che narra su carta gli eventi immediatamente precedenti a quelli che vedremo nella pellicola) del film "Captain America: The First Avenger", che ha ribadito in un'intervista a Newsarama che i nazisti ci saranno:
"Captain America: The First Agenger" è pieno di nazisti, in particolare quando iniziamo a raccontare le origini Johann Schmidt nei capitoli 3 e 4. Non sono minimizzati. Schmidt gestisce un'organizzazione chiamata Hydra, che inizia come una parte della struttura del Terzo Reich, e quindi sono nazisti.
Posso capire quello che pensano alcuni, perché non hanno visto un gruppo di ragazzi in uniforme delle SS o della Gestapo in giro nel trailer del Super Bowl: questo è perché molti dei nazisti in The First Avenger indossano uniformi dell'Hydra.
Non è una riscrittura della storia mondiale.
Ci sono i nazisti nel film, ho letto la sceneggiatura. Non stiamo cercando di far finta che i nazisti non siano esistiti, o che la seconda guerra mondiale non sia andata nel modo in cui tutti la conosciamo dalla storia".



Questa risposta così sottolineata però sa tanto di coda di paglia, perché poi Van Lente è solo l'autore del fumetto, non del film e tantomeno del trailer.
Dove spicca assoluta ed evidente la mancanza di qualunque riferimento ai simboli del Nazismo, sostituiti dalla piovra col teschio dell'immaginaria Hydra.





Non è revisionismo, sicuramente, sono solo scelte di marketing.
E le leggi di mercato insegnano che non è produttivo dividere il mondo in cattivi e buoni, in vincitori e vinti. Siamo tutti un immenso pubblico, una immensa sala da cinema, su scale globale, e a ognuno di noi va servito il piatto col condimento che preferisce.