Le Baiser




[Racconto di Giovanna Gra]


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Vi diranno che quel giorno, noi, non si era lì.
Vi diranno che quello sguardo non c'è mai stato.

E scriveranno che lui era troppo maturo.
Che lei era troppo giovane.

E vi diranno che tutto avvenne in ritardo, forse uno o due anni più in là.
Che il maestro non voleva essere disturbato...
che lavorava molte ore a porte chiuse...

Oh!
Questo era vero, lei era una graziosa fanciulla in erba.
Le leggende dicono che si recò presso l'atelier dove lui lavorava e che, allora, gli sguardi s'incontrarono.

Io ero già lì e vidi tutto.
Per questo posso dire quali cose corrispondono a verità.
Lei lo scambiò per un altro e lui...

"E' lei il professor Laurent?" chiese la ragazza.

No, non lo era.
Eppure, egli, incantato, non smentì.

Perché voleva parlarle, spiarla ridere, vederla disegnare.
Voleva tenere le mani di lei fra le sue, mentre le sue fendevano l'aria con le matite, si coprivano di nero fuliggine e seguivano ipotetiche linee di fuga per l'aria.
Per tutto questo poteva certo essere, per soli dieci minuti, il professor Laurent!

"In realtà sono un collega.
Auguste Rodin, piacere di conoscerla, Camille?..."

"Claudel, Monsieur le professeur".

 

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Immagine di Auguste Rodin in mezzo busto (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Lo scultore, prominente barba e occhialini tondi, tra blocchi di marmo. Tiene in mano uno scalpelletto. Indossa una giacca di velluto marrone e un copricapo del medesimo tessuto e colore della giacca.Particolare dello scalpelletto.Particolare del mezzo busto.
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Quest'amore improvviso, neonato e poco accorto.
Quest'amore imprevisto, senza patria e viatico per qualsivoglia dove.
Nacque così, una fredda mattina d'inverno, senza nemmeno tante parole.

"Auguste".
"Oh, Camille...".

...E vide il suo primo bacio accanto a me che, impietrito e silente, fui l'alcova dei tanti numerosi incontri.
Fui il letto duro suggerito dalla fretta.
Fui il giaciglio freddo dove la passione non rabbrividisce.

Per quell'amore egli la pensò.


***


E vuole, ora, mentre la crea, mentre affonda le mani nella terracotta e nell'acqua, disegnarla perché possa essere ammirato per ogni suo verso.

Ha l'eleganza del Nord, quest'amore.
L'accoglienza del Sud.
Un imprevedibile Est e una bellissima avventura verso Ovest.

Vuole, così, prima di darla ai praticiennes che la statua per ogni suo verso, spigolo o lato, tracci le coordinate della brama.

Eppure, di essa, nella statua, chissà perché, rimane un senso che non viene osservato quasi mai.
Forse perché la passione sfugge alle ragioni degli altri?

Ora egli pensa a una composizione triangolare.
Si!
Un uomo e una donna seduti e avvinghiati nel loro primo abbraccio.
Questa sarà l'opera!
E mentre si schizza il camice e sente scivolare fra le dita la pasta di terracotta, vede, immagina il seno di lei colpito da un fugace raggio di luce.
Vede le spalle possenti e la torsione dei busti piegarsi alle intenzioni degli amanti.

Immagina lui seduto e protettivo, forse esitante...

 

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Immagine di Camille Claudel (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). La giovane artista, in figura intera, nell’atto di lavorare un grosso masso di marmo. In cima a una scaletta, prende le misure di una parte di superficie marmorea. Attorno altri blocchi di pietra e sullo sfondo le finstre dello studio.Particolare di un blocco di marmo e di una finestra.Particolare di Camille.
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Oh, ma la vera protagonista della posa deve essere lei!
Reclamano l'impeto e il furore.

Aggrappata all'amante come una sinuosa parentesi di passione, un virtuoso inchino dalla foggia araba, allora, la disegna.
La creta sembra forgiarsi da sola.
Un corpo di donna riassunto in una virgola attorno al torace di lui.
Insomma...
Un legame nel cui intreccio ci sia corpo e metafora.
Un'alleanza del cui ordito i nodi non fanno mistero, poiché essi tramano per l'eternità.
Ed eccola:
seduta fra le braccia dell'amore!

Come lui aveva immaginato.
Come lui l'aveva già adorata.

La figurina di terracotta è lì, testimone della sua ispirazione:
due giovani amanti che nemmeno le sue mani, che or ora li hanno creati, potranno mai più dividere.

Ma se voleste prenderli alle spalle, in quel lato dove le immagini future non li ritrarranno quasi mai...


Se voleste andare oltre, oltre le spalle possenti di lui, nel lato Nord, lungo l'intarsio della sinuosa colonna vertebrale, ove appaiono gentilmente accennati i sottili segmenti ossei, vedreste solide vertebre che s'inseguono come perle in una collana senza fine, disegnando un arco teso e in procinto di scoccare in desiderio.

Se voleste seguire la strada maestra, dal torace al coccige, vedreste l'intenso agognato sforzo che oltre, oltre le cervicali vie si espande fra le scapole piatte, vedreste come queste si accingano, in attesa, a tendersi come ali.

E proprio a questo punto, l'uomo si curva lievemente e va giù, dove la tensione non è creata da un peso, ma da un tormentato desiderio.
Così egli lievemente si piega, come il movimento di una balestra in procinto di scoccare.
Qualcosa cola lungo quella schiena.
Forse è un impasto di sogno lattato, d'ardore luministico, di brama lucida dal colore dello zucchero.
Un ardente e pulsante trapezio saetta dalla nuca al fondo per dimostrarci lo sforzo e la passione.

Ma se, non paghi, voleste spiare verso Est, ove il corpo di lei scivola e si abbandona fra le braccia di lui, trovereste lungo la curva della sua schiena praterie di latte e alabastro ove la luce si posa e si diffonde, e di quel piano fa il suo ricovero preferito.

Altrove, verso Sud, fra le coordinate della passione alla latitudine dei sospiri, vedreste i due amanti di fronte che, come Giano, mostrano i due volti della tenerezza e dello struggimento.
Le ombre si susseguono in un groviglio di gambe e braccia.
Lei cinge con dolcezza la testa di lui...
Lui cinge con abbandono il fianco di lei e i due sembrano farsi cornice.
Sembra, cioè, che il braccio alzato di lei e quello più abbandonato di lui formino un imperfetto quadrilatero dove il bacio viene concepito e l'amore è scoccato.
Le gambe s'intrecciano e sovente si confondono.
I piccoli piedi di lei si flettono in cerca di punti di sostegno, ma qualcosa d'impercettibile ci fa intendere che anch'essi, ultimo baluardo della forza di gravità, stanno per capitolare e consegnarsi all'irresistibile forza dell'abbandono.
A Ovest irrompe possente il menisco sinistro di lui, piegato al massimo grado mentre si oppone alla pietra, dove i due amanti si perdono seduti e abbracciati.
Sostenuto dall'altro ginocchio fissato e plastico, scioglie gli ultimi dubbi dell'osservatore, poiché è lui che domina e sostiene l'equilibrio dell'amore.
Senza dubbio è lui che è ancora appeso a brandelli di realtà, che non si abbandona fino in fondo...


Fu così anche fra loro.
Egli non volle andare ai confini del mondo.

 

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Immagine di Rodin tra blocchi di marmo, nell'atto di scolpire (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede lo scultore, davanti a un blocco, in procinto di battere lo scalpello col martello.Particolare dei blocchi.Particolare di Rodin.
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Parlò di passione, scolpì l'ardore, esplorò la beatitudine a tutto tondo.
Ma non mise il suo cuore nelle sue mani.
E quando ella comprese, fece delle sue illusioni una pasta che fuse nella sua memoria.

Quanto a me, ero lì immobile nel corso della creazione.
Marmo sopraffino da due tonnellate e più.
Niveo testimone, presenza immacolata.
Freddo, l'ho già detto, ma incontaminato.
Statua di luce e monocromatiche ombre.
Dopo aver fatto l'alcova dei loro sospiri, il talamo delle loro promesse, il giaciglio di tanti desideri, divenni il monumento alla loro passione.


***



Attorno al 1880, Auguste Rodin comincia a lavorare al progetto decorativo per la porta monumentale del Museo delle arti decorative a Parigi.

L'opera gli è stata commissionata dallo Stato.

Lo scultore ci lavora alacremente, ma il progetto non verrà mai realizzato.
Fra i vari temi, Rodin intende dedicarne uno all'infelice amore di Paolo e Francesca da Rimini.

La tragica passione è scolpita nelle menti di tutti e lui la vuole scolpire per il mondo.
Paolo Malatesta viene inviato per andare a sposare (per procura) Francesca:
la futura moglie del fratello Gianciotto.
L'incontro fra Paolo e Francesca è sconvolgente.
La fanciulla cade in equivoco credendo Paolo il suo promesso sposo.
Ed entrambi cadono preda di una passione tumultuosa e intenibile che li porterà, una volta scoperti, alla morte violenta per mano dello stesso Gianciotto.

Per celebrare questa passione, Rodin disegna e scolpisce Le Baiser.
Marmo di due tonnellate e mezzo che rappresenta una coppia di amanti colti nell'atto di uno fra i più sensuali e languidi baci che la storia dell'arte abbia mai raccontato.

 

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Immagine della famosa statua (Per leggerne la descrizione proseguire nel link). Si vede in figura integrale la statua del Bacio su uno sfondo di cielo stellato blu.Particolare della parte superiore della statua.Particolare della parte inferiore della statua.
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Monumento all'amore impossibile.

O, più semplicemente, a un amore infelice come quello dello scultore e della sua allieva, futura scultrice, Camille Claudel.

Sono in molti, infatti, a sospettare che la modella della meravigliosa statua possa essere la stessa Camille.

Nella sua storia personale, Rodin avrà una seria e lunga relazione con la sua giovane allieva.
Lo scultore è un uomo vigoroso, barba e capelli rossicci, piglio sicuro e chiara fama.
Ha passato da un po' la quarantina quando conosce la giovane Claudel, diciottenne e esile fanciulla, ansiosa di imparare cose nuove ma già capace e talentuosa.

Per molti biografi dello scultore, l'incontro fra i due avviene nel 1884, mentre, con ogni probabilità, il disegno dell'opera viene concepito dall'artista nel 1882.
Altri sostengono che i due si fossero fugacemente incontrati prima.
Difficile, di fatto, stabilire la verità, considerando date tanto ravvicinate.

Secondo alcuni psicologi (incluso, a quanto pare, il fratello della ragazza) nell'opera s'intuisce l'indole dei due amanti, cioè Auguste e Camille.

E infatti, il sentimento che nella posa di lei appare intenso, abbandonato e preda dell'oblio, non sembra abitare allo stesso modo l'atteggiamento di lui, mai completamente arreso, perso, vinto.

Nella vita della coppia succede altrettanto.
Camille si innamora perdutamente e, forse, anche per Auguste le cose sono serie.
Ma l'uomo è anche sposato e ha un figlio.
E non si deciderà mai a fare il grande passo.

Dopo dieci anni di amore tormentato, i due si lasciano.
Camille impazzisce e viene rinchiusa in un manicomio.

Di lui, si arriverà a dire che sia l'erede di Michelangelo.

Di loro, resta agli atti un coinvolgente e irrisolto sentimento di cui, forse, la bellissima statua dei due amanti, persi in un bacio intenso, è la commovente testimonianza.

 

 

 

 

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