Rai per la Sostenibilità

Rai.it


Campagne sociali

  • Operazione Fame

    actionaid_bannercampagna

    Anno : 2013

    Associazione :
    Action Aid

842 MILIONI DI PERSONE AL MONDO SOFFRONO LA FAME

NEL 2012 AIUTI ALIMENTARI PER 3,7 MILIONI DI ITALIANI

ACTIONAID RILANCIA LA CAMPAGNA OPERAZIONE FAME

 

Far capire a tutti - cittadini, istituzioni, media - che la fame può essere sconfitta cambiando l’attuale sistema produttivo e distributivo del cibo, un modello fallimentare che espone al rischio fame non solo i paesi del Sud del mondo ma anche 15.7  milioni di persone che vivono nei paesi considerati ricchi.  E’ questo l’obiettivo di Operazione Fame, la campagna di informazione e raccolta fondi realizzata da ActionAid, al via nella Giornata Mondiale dell’Alimentazione. Si può contribuire con un sms solidale del valore di 2 euro al 45508 dal 21 ottobre al 27 ottobre.

Due paesi simbolo degli squilibri provocati da questo sistema: l’Italia, membro del G8, con i suoi 3,7 milioni di persone che nel 2012 hanno ricevuto aiuti alimentari, mentre sprechiamo 18,5 miliardi di euro di cibo. Il Brasile, membro del G20, un paese dal PIL in crescita ma in cui 16 milioni di persone vivono in condizioni di estrema povertà.

 

Al mondo viene prodotto cibo sufficiente a sfamare molte più persone di quelle che oggi lo abitano. Eppure 842 milioni di persone soffrono la fame. Uno squilibrio, drammatico ed inaccettabile, figlio dell’attuale sistema di produzione e distribuzione del cibo. Cambiare radicalmente questo modello fallimentare è l’obiettivo di Operazione Fame, la campagna di informazione e raccolta fondi che ActionAid lancia il 15 ottobre, a 24 ore dalla Giornata Mondiale dell’Alimentazione.

Per combattere la fame ci vogliono gli strumenti giusti”: è questo il motto della campagna, il cui simbolo è un cucchiaio bucato: un modo per ribadire che per contrastare la fame non serve fornire direttamente il cibo a chi non ce l’ha; piuttosto è necessario dare a queste persone gli strumenti necessari per accedere ad un’alimentazione sana e sufficiente a prezzi sostenibili.

 

Un dato rende bene l’assurdità dell’attuale modello: tre quarti delle persone che soffrono la fame, 652 milioni di persone, vivono laddove il cibo si produce. Al primo posto nella classifica delle aree più affamate della terra c’è l’Asia del Sud con 304 milioni di persone, al secondo posto l’Africa subsahariana con 234 milioni. Ma la fame è un problema che colpisce anche 15.7 milioni di persone che vivono nei paesi industrializzati, segno che l’equazione “PIL più alto uguale maggiore benessere delle persone” è purtroppo un’illusione. Mentre ogni anno nel mondo finisce nella pattumiera una quantità di cibo pari a 750 miliardi di dollari (Fonte: FAO).

 

L’Italia, ad esempio, è segnata da gravi paradossi. Nel 2011 il 13,2%, più di 1 famiglia italiana su 10, dichiara di non potersi permettere un pasto adeguato almeno ogni due giorni (6,9% nel 2010). Nel 2012 si registra un aumento del 9% delle famiglie che hanno chiesto aiuto per mangiare: in totale sono 3,7 milioni le persone assistite con pacchi alimentari e pasti gratuiti nelle mense. Eppure, in Italia lo spreco di cibo della filiera industriale e delle famiglie ammonta a 18,5 miliardi. Il tutto mentre il nostro paese, nel 2011, ha ricevuto dall’UE quasi 100 milioni di euro in aiuti alimentari (Fonte: AGEA).  

 

In un altro Paese pieno di contraddizioni, il Brasile dal PIL in costante crescita ma con 16 milioni di poveri assoluti, ActionAid promuove un modello alimentare alternativo – basato sui principi dell’agroecologia - con l’obiettivo di garantire a quasi 10.000 persone la sicurezza alimentare nella regione semi arida di Bahia, nell’ultimo anno messa in ginocchio da una eccezionale siccità.

 

Per contribuire alla campagna Operazione Fame, dal 21 ottobre al 27 ottobre è sarà possibile inviare un sms da 2 euro al 45508 da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce e Nòverca o da rete fissa TWT; oppure di 2 o 5 euro da rete fissa Telecom Italia, Infostrada e Fastweb, dando un aiuto concreto al progetto di ActionAid in Brasile.

 

A fianco di Operazione Fame si sono schierati personaggi del mondo dello spettacolo: Alex Braga, Lillo e Frankie HNRG hanno conosciuto le comunità sostenute da ActionAid in Brasile, partecipato ai programmi dei ragazzi delle radio rurali e scoperto le tecniche innovative dell’agroecologia. Insieme a loro Beppe Fiorello, Stefania Rocca, Luca Ward, Paola Marella, Tania Cagnotto e tanti altri ancora hanno aderito alla campagna.

 

 

RISCHIO FAME IN BRASILE

Il 60% delle famiglie contadine del Nord Est del Brasile guadagna meno di 2 dollari al giorno, restando al limite della sopravvivenza. Ad oggi, tantissimi contadini brasiliani sono tagliati fuori dalla possibilità di commercializzare i propri prodotti e questo perché l’agricoltura mondiale è sempre più su vasta scala: chi non si adatta alle logiche imposte dalle multinazionali è costretto a soccombere.

 

Ad esempio, un contadino che intende vendere i suoi prodotti sul mercato locale, per accedervi è spesso costretto ad accettare di coltivare e vendere prodotti simili a quelli dell'industria alimentare, una scelta questa, che rende fragile l'agricoltura locale incapace di competere e, in definitiva, priva i sistemi produttivi locali delle risorse economiche e naturali necessarie ad assicurare cibo a intere e numerose comunità. Gli impatti negativi immediati non sono solo sulle persone. L’uso intensivo di pesticidi, lo sfruttamento eccessivo del suolo per le monocolture, le tecniche del “taglia e brucia”, la scarsità d’acqua e la perdita dei saperi tradizionali hanno provocato l’infertilità di vaste zone della regione di Bahia.

 

L’impoverimento e la malnutrizione di chi produce cibo possono essere contrastati, come accade in Brasile: sono 9200 le persone che beneficiano direttamente e indirettamente dei progetti che ActionAid porta avanti in 12 comunità rurali a rischio fame.


>> Vai al sito