I vincitori del #PrixItalia2016: Le Chagrin, emozionare il pubblico attraverso la radio


Credits : Jean-Louis Fernandez

In “Le Chagrin” (Il dolore), prodotto da Radio France, il pubblico ha modo di ascoltare una donna che parla con suo fratello dopo la morte del loro padre. La narrazione è intima e coinvolge l’ascoltatore in maniera inaspettata.

Quest’anno l’opera ha vinto il Prix Italia nella categoria Radio Drama. Abbiamo parlato delle idee dietro questo lavoro con il direttore Alexandre Plank.

Come mai ha scelto questo tema particolare?

Ogni anno noi di France Culture realizziamo un programma con persone che lavorano in varie compagnie teatrali in Francia e le invitiamo a ripensare le loro opere teatrali in dimensioni nuove.

Quest’anno ho voluto invitare Les Hommes Approximatifs, che lavorano sul tema del dolore. All’inizio “Le Chagrin” era uno spettacolo teatrale, ma una volta che abbiamo cominciato a lavorarci in radio abbiamo deciso di mantenere solo due dei personaggi e ci siamo affidati molto all’improvvisazione. Tuttavia, non abbiamo mai tentato di riprodurre un’opera teatrale alla radio, il nostro lavoro è stato completamente differente.

Quanto tempo ha richiesto il progetto e quante persone sono state coinvolte?

Abbiamo prodotto “Le Chagrin” molto rapidamente, nel corso di quattro giorni e tre notti. Lavoravamo sull’improvvisazione di giorno e la notte montavamo. Abbiamo registrato varie situazioni soprattutto in strada.

Il team era piuttosto ristretto. C’erano i due attorio, io in qualità di direttore, la direttrice della compagnia teatrale, Caroline Guiela Nguyen, e il loro musicista e poi quattro persone della radio. Per la maggior parte del tempo abbiamo lavorato divisi in piccoli gruppi, raramente tutti insieme allo stesso momento.

Quali sono state le difficoltà maggiori?

Penso che la difficoltà maggiore sia stata ritrovarsi il primo giorno senza un’idea chiara di dove tutto questo avrebbe potuto portarci. Ovviamente avevamo un piccolo piano in mente, ma era tutto quello che avevamo a disposizione, per le prime ore non sapevamo che direzione avremmo potuto prendere.

Però andare alla cieca, dire “andiamo” è anche molto importante quando si tenta di produrre qualcosa di questo tipo.

Come ha risposto il pubblico?

La risposta del pubblico è stata molto buona. Il programma era molto diverso da quello che produciamo normalmente a Radio France.

Volevamo un programma in cui delle persone parlassero della vita, e in effetti, non si ha la sensazione di ascoltare degli attori. Sembra di ascoltare persone come me e come te.

Il nostro obiettivo era toccare in profondità la sensibilità degli ascoltatori e credo che ci siamo riusciti.

Infine, un commento sul premio ricevuto da “Le Chagrin” come miglior dramma radiofonico.

Siamo rimasti molto sorpresi perché per noi era semplicemente un piccolo progetto che tenevamo a realizzare e non ci aspettavamo una risposta di questo tipo dalla giuria.