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POLITICA

La scheda

Riforma della Pubblica Amministrazione: ecco cosa cambierà

I punti cardine del provvedimento. Meno burocrazia, dirigenti licenziabili, riordino delle forze armate: tutte le novità

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Il ministro della Pubblica Amministrazione, Marianna Madia (Fabio Cimaglia - Lapresse)
Roma
Dal riordino delle forze armate alla centralità dell'inglese, dalle file all'ospedale ai giudizi sui dirigenti, sono molte le novità introdotte dalla delega PA che entro la settimana dovrebbe ricevere il via libera definitivo dell'Aula del Senato. Per renderla pienamente operativa dovranno poi seguire una serie di decreti attuativi.

Ecco alcuni punti cardine della riforma Madia.

SCURE SULLE PARTECIPATE. La delega parla esplicitamente di una loro riduzione e, per quelle che gestiscono servizi pubblici di interesse generale, di un numero massimo di esercizi in rosso dopo cui scatta la liquidazione. La parte variabile del compenso degli amministratori dipenderà dai risultati economici. Per quelle “indisciplinate” è previsto un taglio dei trasferimenti.
 
SCOMPARE LA FORESTALE, RIORDINO DELLE FORZE. Il ddl pone le basi per l'accorpamento della Forestale in un'altra forza (con tutta probabilità i Carabinieri). Si tratterebbe di un trasferimento in blocco, anche se si concedono spazi a quanti preferiscono non essere, come si dice da più parti, “militarizzati”.
 
NUMERO UNICO PER LE EMERGENZE. Basterà chiamare il 112 per chiedere aiuto in ogni circostanza. L'idea è quella di realizzare centrali in ambito regionale. Addio a tutti gli altri numeri, come 113, 115 e 118.
 
FARO SULLE FILE IN SANITÀ. Niente più ombre sui tempi medi di attesa per visite specialistiche, analisi o referti. Ciascuna struttura dovrà pubblicare i dati sulla durata tipo.
 
STOP AL PRECARIATO. Obiettivo della delega è regolare le forme di lavoro flessibile, limitandole a tassative fattispecie. Il tutto anche al fine di prevenire il precariato.
 
CONCORSI, POLO UNICO E FOCUS SU INGLESE. Viene sancita l'importanza dell'inglese e di altre lingue straniere. Si va poi verso un polo unico per le selezioni, una sorta di agenzia ad hoc con il compito di gestire le prove.
 
DIRIGENTI LICENZIABILI DOPO “BOCCIATURA”. I manager potranno essere mandati via dalla PA dopo essere stati valutati negativamente. Per non essere licenziato il dirigente pubblico potrà chiedere di essere demansionato a funzionario.
 
MAGLIE PIÙ LARGHE PER I PENSIONATI IN PA. Si allentano i vincoli per il conferimento di incarichi pubblici a pensionati. Salta infatti il tetto di un anno come durata massima, purché non si tratti di posizioni direttive o dirigenziali, per cui resta il limite di 12 mesi. Per tutti la condizione è però il “costo zero”, cioè gli incarichi devono essere gratuiti.
 
FREEDOM OF INFORMATION ACT ITALIANO. Tutti avranno il diritto di accedere, anche via web, a documenti e dati della PA. Lo scopo è quello di spalancare gli archivi pubblici, così da rendere possibile un controllo a 360 gradi anche sull'utilizzo delle risorse pubbliche.
 
LIBRETTO UNICO PER LE AUTO. Si apre al trasferimento del Pubblico registro automobilistico (Pra), retto dall'Aci, al ministero Infrastrutture e Trasporti, a cui fa capo la Motorizzazione. Si va così verso un'unica banca dati per la circolazione e la proprietà, con un solo libretto.
 
PRATICHE DIMEZZATE PER OPERE DI INTERESSE GENERALE. Un “taglia burocrazia”, al fine di semplificare ed accelerare, fino al dimezzamento dei tempi, le operazioni in caso di rilevanti insediamenti produttivi, opere di interesse generale o di interventi con effetti positivi sull'occupazione.