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ITALIA

Expo e violenza

Milano si rialza, parte l'inchiesta della Procura. Black bloc indagati per la devastazione

Renzi accusa: "Quattro teppistelli figli di papà non rovineranno l'Expo". Ma il ministro Alfano deve difendersi dalle richieste di dimissioni di Lega e M5S: "Poteva essere un altro G8"

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A 24 ore dalla festa di inaugurazione dell'Expo alle felicitazioni del premier e alle immagini delle Frecce Tricolori si sono sostituite le frasi di condanna e i video con auto e cassonetti in fiamme. La festa di "Milano 2015" è stata in parte rovinata dai disordini dei manifestanti violenti ma, come ha detto Renzi, "gli italiani sanno benissimo da che parte stare: hanno sciupato la festa? Hanno cercato di rovinarcela. Ma quattro teppistelli figli di papà non riusciranno a rovinare Expo. E Milano è molto più forte come spirito e determinazione di quello che questi signori pensano". Insomma i No Expo hanno lasciato dietro di loro alcune vie e piazze squassate ma per il capoluogo lombardo è già il day after, e la città riparte.

Parte l'inchiesta giudiziaria
Un giorno delicato, sotto il profilo giudiziario, caratterizzato da un sottile gioco a guardie e ladri tra polizia e carabinieri da una parte, che passano al setaccio le immagini delle telecamere per cercare di identificare i manifestanti dei "blocchi neri", che hanno offuscato le belle immagini della mattina, e che ora scappano alla chetichella accusati di "devastazione". "Molti violenti hanno già lasciato la città e tanti altri lo stanno facendo in queste ore", confermano gli investigatori. Dopo il fuggi fuggi, al termine della corte i contestatori dell'ala dura si sono ritrasformati tutti in bravi ragazzi o al massimo in innocui manifestanti.

La strategia d'assalto
Molti dei black-bloc, infatti, dapprima vestiti di nero, si erano cambiati d'abito direttamente durante i tafferugli, per poi mischiarsi tra la folla degli altri manifestanti nelle concitate ultime fasi della manifestazione o subito dopo, quando gli irriducibili dell'ala dura si erano ritrovati in Amendola-Fiera prima di sciogliersi e prendere la metropolitana. I loro abiti, e un intero campionario di accessori per la guerriglia urbana, erano stati lasciati direttamente sul selciato, e nella notte erano stati rimossi, anche se tre molotov sono state scoperte in uno zaino in via Trivulzio, abbandonate.

Arresti e identificazioni
Gli investigatori della Digos e del Nucleo informativo, quindi, stanno adesso monitorando il flusso degli antagonisti e contemporaneamente visionando in fretta e in furia decine di filmati nella speranza di poter magari ancora acchiappare qualcuno dei protagonisti delle violenze, qui o altrove. "Quelli che se ne sono già andati sono per lo più stranieri venuti in auto o in treno ma anche gente arrivata da altre regioni d'Italia - spiega un poliziotto - molti speriamo di identificarli a andarli a prendere a casa loro". Dopo i cinque arresti per violenza e resistenza a pubblico ufficiale e la decina di indagati, i carabinieri hanno denunciato altri quattordici contestatori che dovranno rispondere di porto di oggetti atti a offendere e detenzione di materiale esplodente, nonché di devastazione e saccheggio.

La devastazione della città
Erano stati fermati durante il deflusso post-corteo nelle stazioni della metropolitana. L'inchiesta sulle violenze, coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Piero Basilone, è stata aperta con l'ipotesi di reato di devastazione, cui si potrebbe affiancare anche l'accusa di incendio. Nel frattempo, è stato scarcerato e va verso l'espulsione il tedesco di 27 anni arrestato martedì scorso nell'ambito delle perquisizioni della Digos come attività preventiva in vista dell'apertura dell'Expo. Per l'uomo, Daniel Frank, il gip di Milano Ilaria De Magistris ha convalidato l'arresto e ha emesso come misura cautelare il divieto di dimora, ma non il carcere.

Le forze dell'ordine e l'azione di contenimento
E' stato convalidato dal gip anche l'arresto di una italiana di vent'anni, accusata di resistenza e lesioni perché giovedì scorso, sempre nel corso di una perquisizione, ha colpito al volto un agente: nei suoi confronti è stato emesso un obbligo di firma. Il contenimento delle violenze dei black-bloc e dell'ala dura del movimento No Expo a Milano è stato merito delle forze dell'ordine ed è certamente motivo di orgoglio per i vertici della Questura, la cui strategia, in sostanza, è stata efficace, come sottolinea oggi una nota di via Fatebenefratelli: "Nessuno dei manifestanti e nessun cittadino estraneo alla manifestazione è rimasto ferito o è stato ricoverato. Gli stessi undici contusi lievi tra le forze dell'ordine sono stati medicati sul posto per le contusioni subite".
E la città ha già ricominciato a pensare ai prossimi sei mesi.