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POLITICA

Lodi, Uggetti si dimette dal Pd. Il suo arresto al vaglio del Csm

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Simone Uggetti non fa più parte del Partito democratico. Stando a quanto riferito dal suo legale, l'avvocato Pietro Gabriele Roveda, al termine dell'interrogatorio di garanzia a San Vittore, il sindaco di Lodi, arrestato ieri per aver - secondo l'accusa - truccato la gara sulla gestione estiva di due piscine della cittadina lombarda, si è autosospeso dal partito guidato da Matteo Renzi.  "Ho sempre agito per l'equilibrio dei bilanci comunali e per l'interesse pubblico dei cittadini" ha detto il sindaco di Lodi. Stando all'accusa ipotizzata dal pm di Lodi, Sara Mantovani Uggetti e il suo avvocato avrebbero truccato la gara per la gestione estiva di due piscine scoperte della cittadina lombarda.  

L'arresto al vaglio del Csm

Intanto finisce al Csm il caso dell'arresto del sindaco di Lodi. Il laico del Pd Giuseppe Fanfani chiederà, forse già domani, l'apertura di una pratica in I commissione per verificare "la legittimità dei comportamenti tenuti e dei provvedimenti adottati" in questa vicenda. Ad annunciarlo è lo stesso consigliere, che definisce il provvedimento adottato nei confronti del sindaco di Lodi "ingiustificato e comunque eccessivo". "Non ho mai visto, in 40 e piu' anni di attivita' di penalista, incarcerare alcuno per un reato come la turbativa d asta, soprattutto quando l'interesse dedotto e' quello di una migliore gestione di una Piscina comunale", osserva Fanfani, che commenta ancora: "Non mi pare che fossero necessari provvedimenti di cautela, ma se proprio lo si riteneva bastavano provvedimenti interdittivi e non certo coercitivi. Il carcere poi mi pare del tutto fuor di luogo, frutto di una non equilibrata valutazione del caso". Per questo, spiega il consigliere del Csm, "mi riservo di valutare gli atti che perverranno al Csm e di chiedere la apertura di una pratica per verificare la legittimita' dei comportamenti tenuti e dei provvedimenti adottati nel caso di specie". Il consigliere del Csm ricorda di essere "mai intervenuto nel merito di provvedimenti giurisdizionali", e di aver "sempre avuto grande stima di tutti i magistrati che hanno combattuto la corruzione ed il malaffare. Devo pero' dire - prosegue - che il provvedimento cautelare nei confronti del sindaco di Lodi, da quello che si apprende dalla stampa, mi pare ingiustificato e comunque eccessivo, forse figlio di un clima di tensione che - sottolinea Fanfani - non fa bene ne' alla Giurisdizione ne' ai rapporti interistituzionali".