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ECONOMIA

Le tasse sugli immobili dopo la riforma di Renzi

Local tax, cosa accadrà veramente alle tasse sulla casa?

Con la local tax sarà più facile pagare le tasse sugli immobili, la prima casa non si pagherà. Ma per i possessori di seconde case ci saranno sorprese. Soprattutto con il varo della riforma del catasto che aggiornerà i parametri delle rendite, gli aumenti potrebbero essere salati.

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di Francesco Chyurlia
Nel 2016 verrà introdotta la local tax. Con il suo arrivo, per posta e già precompilata, la local tax assorbirà Imu, Tasi, addizionali Irpef oltre che le tasse sull’occupazione di suolo pubblico e sui passi carrai e quelle sulle affissioni pubblicitarie. Lascerà in vita solo la Tari (la tassa sui rifiuti). La nuova Tassa verrà gestita interamente dai Comuni che potranno decidere secondo le loro esigenze contabili le aliquote. Come è di prassi in questi casi, lo Stato centrale deciderà l’aliquotà massima e quella minima. All’interno di questa forbice i comuni applicheranno quella che vorranno. La legge entrerà in vigore con la legge di Stabilità 2015. Il Premier Matteo Renzi ha spiegato di voler introdurre la local tax per semplificare gli oneri a carico del contribuente che non riusciva a districarsi nella jungla delle tasse che erano venute a stratificarsi nel tempo. Aliquote a parte, la local tax sarà più semplice da pagare e non costringerà i cittadini a dover ricorrere obbligatoriamente al commercialista o al Caf.

Una tassa più semplice da pagare
Ma la vera novità consiste nel fatto che dal 2016 la tassa sulla prima casa non si pagherà più. “I parametri di Maastricht –ha dichiarato Renzi - sono vecchi e fuori luogo ma noi li rispetteremo perché non vogliamo che la curva del debito continui a crescere; non possiamo continuare ad andare al ristorante pensando che pagheranno i nostri figli e nipoti. Tenendo aperto il cantiere delle riforme – ha sostenuto Renzi – sbloccando i 20 miliardi per investimenti e infrastrutture che sono ancora fermi e facendo calare la curva del debito un po’ meno del previsto ma senza farla aumentare, dal 2016 ci sarà una sforbiciata alle tasse che proseguirà nel 2017 e 2018”. Inoltre nel 2016, ha conclusoe Renzi, “elimineremo noi la tassa sulla prima casa, l’IMU agricola e la tassa sugli imbullonati (macchinari fissi delle imprese, ndr)”. Prima di capire se dovremmo essere soddisfatti di questa nuova legge bisognerà capire verranno coperti questi sgravi che nel loro insieme peseranno sulle casse dello Stato 3,3 miliardi di euro.

Con il nuovo Catasto pagheremo tutti di più
E poi c’è un altro elemento da prendere in considerazione. La local tax dovrebbe decollare solo dopo aver completato la riforma del catasto. Chi è proprietario di una o più case, attualmente paga le relative tasse in base alle ‘rendite catastali’, quei parametri che troviamo sull’atto di compra-vendita dell’immobile rispetto al vecchio catasto. Con l’avvio del nuovo catasto molte cose cambieranno. In un arco di tempo di 4 anni verranno ridefinite tutte le aliquote. Per cui chi aveva una casa nel centro storico di Roma con rendite catastali da quartiere degradato, potrà dire addio a questo privilegio. Generalizzando potremmo dire che con il nuovo catasto tutti i proprietari di case pagheranno senz’altro di più. Il nuovo catasto manderà in soffitta le categorie A/2, A/3 e A/4 per gli appartamenti. E per tutti gli immobili strutturalmente simili, come le abitazioni situate in edifici che abbiano almeno due piani fuori terra, accessi e scale in comune, saranno inseriti nella nuova categoria catastale O/1 che rappresenta una delle novità inserite in un documento dell’Agenzia delle Entrate che ridisegna le caratteristiche catasto.

Si passa dai vani ai metri quadri
Le nuove rendite allineate ai valori di mercato sono destinate a crescere in alcune città fino a dieci volte rispetto ai valori attuali. Tra tutte le riforme infatti, è quella che nasconde il maggior numero di insidie, non fosse altro perché le tasse sugli immobili dipendono proprio dalle valutazioni catastali. Ma sarà anche la riforma che introdurrà un sistema più equo per la definizione del valore delle abitazioni. Con il nuovo catasto cambia radicalmente il principio per il calcolo delle rendite catastali: dai vani, l’unità di misura per la misurazione del valore immobiliare, si passa al metro quadrato.