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MONDO

Iraq

Assalto al Parlamento di Baghdad. Lo Stato Islamico ammette la sconfitta ad Amerli

I famigliari dei soldati iracheni morti nei combattimenti vogliono notizie sui loro congiunti. Amnesty International: nel nord del Paese "pulizia etnica" di dimensioni storiche

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Erbil (AP Photo/Marko Drobnjakovic)
Vogliono notizie dei loro cari e credono che il governo iracheno li abbia abbandonati. Mentre nel nord dell'Iraq Amerli festeggia la liberazione dell'IS, nella capitale manifestanti hanno assaltato il Parlamento. Sono famigliari di soldati iracheni scomparsi dal giugno scorso in una base militare conquistata dallo Stato islamico e protestano contro la mancanza di notizie. Un assalto che avviene nello stesso giorno in cui la capitale è stata colpita da due autobombe: 18 i morti e oltre 50 i feriti in un quartiere a prevalenza sciita.  

La base aerea caduta
Proprio oggi l'assemblea doveva discutere di quanto avvenuto l'11 giugno scorso, quando la base Spiker, 13 chilometri a nord di Tikrit, sede dell'accademia dell'aeronautica militare, è stata conquistata dai jihadisti. Secondo voci non confermate fino a 1.700 militari potrebbero essere stati uccisi dall'Isis e immagini di esecuzioni compiute da miliziani con il volto coperto sono state pubblicate su alcuni siti web.

Lo Stato Islamico ammette la sconfitta ad Amerli
Intanto i jihadisti dello Stato islamico hanno ammesso di aver perso la battaglia con l'esercito di Baghdad e i guerriglieri curdi Peshmerga ad Amerli, conquistata domenica dall'esercito regolare. È la prima volta che i miliziani islamici ammettono una sconfitta. Ad Amerli erano intrappolati migliaia di turkmeni e nei giorni scorsi i jihadisti avevano scritto sui social media che la città era assediata da circa ''160 leoni dello Stato islamico'' e che ''gli sciiti hanno bisogno di oltre cinquemila combattenti con il sostegno americano per rompere l'assedio''.

Amnesty: nel nord "pulizia etnica"
All'indomani della denuncia di "crimini di guerra" da parte dell'Onu nella seduta del Consiglio di Sicurezza, un'altra fonte denuncia le violenze dell'Is. Si tratta di Amnesty International, che in un rapporto (qui in inglese, con testimonianze di sopravvissuti) parla di una campagna di "sistematica pulizia etnica nel nord dell'Iraq", condotta dai jihadisti dello Stato Islamico.




Gli estremisti sono responsabili, per Amnesty, di "crimini di guerra tra cui uccisioni sommarie e rapimenti di massa contro appartenenti a minoranze etniche e religiose".



Mogherini: "Stato islamico è minaccia per l'Europa"
E da Bruxelles, il neonominato commissario per la Politica Estera Ue ha detto che lo Stato islamico è "una minaccia" per l'Europa e i Paesi membri della Nato. Federica Mogherini ha detto che ne parlerà nel corso di una telefonata con il segretario di Stato Usa, John Kerry. Il ministro degli Esteri ha precisato di "non aver mai detto che serve una soluzione politica con Is, anzi, bisogna costruire un quadro regionale per sfidare assieme l'Is".