Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/consiglio-dei-ministri-sblocca-italia-decreto-matteo-renzi-maurizio-lupi-maurizio-martina-ammortizzatori-sociali-cassa-integrazione-in-deroga-porti-autorita-portuale-34afb555-307e-4ae5-9dc9-0a4b753e18f1.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

Le misure approvate in Cdm

Cdm, al via il decreto 'Sblocca Italia'

Nel decreto le coperture per il rifinanziamento di 720 milioni degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014. Per il piano autostrade, ha detto il ministro delle Infrastrutture Lupi, le risorse liberate nel potrebbero superare i 10 miliardi. Una sola autorità portuale, e non più due, a gestire i porti della Sardegna

Condividi
Matteo Renzi
Roma
Il decreto Sblocca Italia "stimola gli investimenti pubblici e privati mobilizzando risorse e cambiando le regole". Così il ministro Pier Carlo Padoan al termine del Cdm sottolinea che il risultato negativo del Pil è dovuto "al segno meno sugli investimenti". Quindi, spiega Padoan, il governo "sta attaccando una delle debolezze principali del Paese". Tra le misure contenute nel decreto ci sono 720 milioni per il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga per il 2014. Si tratta - riferisce una nota del ministero del Lavoro - di 320 milioni in più rispetto all'ammontare previsto nella legge di stabilità 2014.

Fondi a ferrovie e aeroporti. Defiscalizzazione per autostrade
Tra le opere individuate nel decreto, due sono quelle che sottolinea il ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi al termine del Cdm: l'alta velocità Napoli-Bari, "con 4 miliardi e 400 milioni che ci sono già" e la Palermo-Messina-Catania. L'articolo di legge, spiega il ministro, prevede che i cantieri dovranno aprire l'1 novembre 2015, un obiettivo scritto nella legge". "Oltre 10 miliardi di euro complessivamente - sottolinea Lupi - è il costo per la realizzazione di queste due opere". In una nota il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti riferisce che si tratta di "norme che sbloccano opere già finanziate in modo che i cantieri possano partire con largo anticipo rispetto alle previsioni. È il caso della AV/AC Napoli-Bari (valore 6 miliardi e 700 milioni) - continua il comunicato - che aprirà i cantieri nel novembre 2015 invece che nel gennaio 2018 e del collegamento ferroviario Palermo-Catania-Messina (valore 5 miliardi e 200 milioni, apertura cantieri dicembre 2015)".
Stesso criterio con cui saranno sbloccati gli interventi sugli aeroporti  di Malpensa, Venezia, Genova, Firenze, Fiumicino e Salerno per un valore complessivo di 4 miliardi e 600 milioni e per gli investimenti previsti nel contratto di programma con Rfi per la manutenzione straordinaria degli impianti (220 milioni). Rientra in questa fattispecie (articolo 2) anche la defiscalizzazione degli investimenti privati per l'autostrada Orte-Mestre (10 miliardi 400 milioni)", spiega la nota.

Si tratta di sbloccare opere "già finanziate con immissione di nuove risorse a condizione che i cantieri (non l'approvazione del piano finanziario, non il progetto né la gara di appalto) di queste opere aprano entro date certe nell'arco di dieci mesi dall'approvazione del decreto". Il "pacchetto di interventi - si legge nella nota del ministero dei Trasporti - è finanziato con quasi 4 miliardi di euro (3 miliardi 890 milioni), di cui 841 milioni dal fondo revoche del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e 3 miliardi 48 milioni dal Fondo di coesione e sviluppo".

Autorità portuale in Sardegna 
Il decreto 'Sblocca Italia' contiene anche misure sulla gestione dei porti della Sardegna. Ad averla sarà un'Autorità portuale unica che sostituirà quelle di Cagliari e del Nord Sardegna, al momento commissariate. "Nessun territorio sarà penalizzato", ha assicurato il presidente della Regione Francesco Pigliaru. Anzi - ha aggiunto - adesso faremo in modo che questa semplificazione sia un'occasione per il loro rilancio e per sottrarli a cieche logiche di campanile. Un porto deve essere pensato in grande, non all'interno di logiche cittadine, o peggio, di paese. Impediremo, invece, qualunque forma di centralismo amministrativo cagliaritano".

Più made in Italy e tutela dei prodotti di qualità
Nel decreto varato in Cdm, riferisce anche il ministero delle Politiche agricole e forestali, sono contenute anche le norme di "promozione straordinaria made in Italy e misure per l'attrazione degli investimenti". Si tratta di provvedimenti messi a punto insieme al ministero dello Sviluppo economico. Nel provvedimento 4 sono le direttrici di intervento previste per il sostegno del food&wine italiano nel mondo: valorizzazione delle produzioni di eccellenza, in particolare agricole e agroalimentari, e tutela all'estero dei marchi e delle certificazioni di qualità e di origine delle imprese e dei prodotti; sostegno alla penetrazione dei prodotti italiani nei diversi mercati, anche attraverso appositi accordi con le reti di distribuzione; realizzazione di un segno distintivo unico per le produzioni agricole e agroalimentari al fine di favorirne la promozione all'estero e durante l'esposizione universale 2015; realizzazione di campagne di promozione strategica nei mercati più rilevanti e di contrasto al fenomeno dell'italian sounding. "È un obiettivo ambizioso - ha detto il ministro delle Politiche agricole, Maurizio Martina - sul quale vogliamo lavorare concretamente. Vogliamo valorizzare le produzioni italiane rendendo più facilmente riconoscibile l'origine. 


Passodopopasso. Le slide del governo