ECONOMIA
In bilico ci sarebbero 25 gruppi europei
Stress test sulle banche, a mezzogiorno il verdetto della Bce
Analizzati 131 istituti dell'Eurozona sulle operazioni del 2014. Fitch su banche italiane: "Qualsiasi deficit di capitale dovrebbe essere gestibile e largamente affrontabile da risorse private"
Fiato sospeso per le pagelle della Bce a 131 banche dell'Eurozona. L'ora della verità scatta a mezzogiorno quando saranno diffusi i risultati da parte dell'Eurotower e, a ruota, di Bankitalia. In bilico, secondo le indiscrezioni, ci sarebbero 25 gruppi europei per un deficit patrimoniale totale da colmare di circa 15 miliardi. Ma, alla luce degli interventi realizzati quest'anno, solo una decina avrebbero davvero carenze di capitale da sanare.
L'agenzia di rating Fitch, in un report diffuso due sere fa, ha confermato il rating dell'Italia sottolineando che le sue banche "hanno rafforzato il proprio capitale nel 2014, mettendosi nelle condizioni migliori per affrontare la pubblicazione degli esiti degli esami Bce raccogliendo capitale fresco per 10,5 mld". Fitch ritiene che "sebbene ci sia il rischio che qualche banca italiana possa aver bisogno di qualche ulteriore rafforzamento, qualsiasi deficit di capitale dovrebbe essere gestibile e largamente affrontabile da risorse private".
Banca Carige, ad esempio, ha un Common equity Tier 1 - ossia il coefficiente che misura il capitale rispetto al totale dell'attivo - al 6,3% al 30 giugno, quindi sotto la soglia minima dell'8% richiesta dalla Bce (5,5% nello scenario peggiore). L'indice sale però al 9,9% con l'aumento di capitale da 800 milioni concluso a luglio. La Bce potrà fare le sue osservazioni e chiedere che, in vista della vigilanza unica, si prepari un ulteriore rafforzamento. Ma sarà la Banca d'Italia, in una sorta di meccanismo coordinato, a fornire l'interpretazione finale. In definitiva, le banche a rischio bocciatura potrebbero essere molte meno di quanto prospettato dalle prime indiscrezioni e il sistema finanziario italiano uscire meglio delle attese alla prova dei fatti.
L'agenzia di rating Fitch, in un report diffuso due sere fa, ha confermato il rating dell'Italia sottolineando che le sue banche "hanno rafforzato il proprio capitale nel 2014, mettendosi nelle condizioni migliori per affrontare la pubblicazione degli esiti degli esami Bce raccogliendo capitale fresco per 10,5 mld". Fitch ritiene che "sebbene ci sia il rischio che qualche banca italiana possa aver bisogno di qualche ulteriore rafforzamento, qualsiasi deficit di capitale dovrebbe essere gestibile e largamente affrontabile da risorse private".
Banca Carige, ad esempio, ha un Common equity Tier 1 - ossia il coefficiente che misura il capitale rispetto al totale dell'attivo - al 6,3% al 30 giugno, quindi sotto la soglia minima dell'8% richiesta dalla Bce (5,5% nello scenario peggiore). L'indice sale però al 9,9% con l'aumento di capitale da 800 milioni concluso a luglio. La Bce potrà fare le sue osservazioni e chiedere che, in vista della vigilanza unica, si prepari un ulteriore rafforzamento. Ma sarà la Banca d'Italia, in una sorta di meccanismo coordinato, a fornire l'interpretazione finale. In definitiva, le banche a rischio bocciatura potrebbero essere molte meno di quanto prospettato dalle prime indiscrezioni e il sistema finanziario italiano uscire meglio delle attese alla prova dei fatti.