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POLITICA

Matteo Renzi tiene ferma la linea: l'obiettivo del Pd è portare a casa la legge

Unioni civili, la libertà di coscienza spacca la base M5S.Alfano esulta:"Ora la legge può saltare"

Svolta del leader pentastellato Beppe Grillo. La base critica in rete. Il Ministro dell'Interno: "La partita si riapre"

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Beppe Grillo
Ancora le unioni civili al centro del dibattito politico. "Sono contrario al metodo della minaccia, sia per stile sia per tattica: dico solo al Pd di fare una scelta di buon senso. Togliete le adozioni e il similmatrimonio e prendetevi le unioni civili", ha detto il leader del Ncd Angelino Alfano a L'intervista di Maria Latella su SkyTg24. Secondo Alfano, dopo la scelta di Grillo, Renzi "non ha più il paracadute dei voti di Grillo e quindi c'è il rischio o la possibilità o la fortuna, direbbero alcuni che questa legge salti".  

Nella base grillina sale intanto il malumore per la marcia indietro del leader.  Una scelta arrivata a sorpresa, con un post sul suo blog. "In seguito alle richieste di elettori, iscritti e portavoce M5S si lascia libertà di coscienza sul ddl Cirinnà", scrive Beppe Grillo in merito alla posizione che terrà il M5S in Senato sul voto sulle unioni civili.

Il nuovo ordine di scuderia apre un fronte interno al movimento, con una spaccatura che emerge nei commenti sul web, e muove l'assetto politico intorno al disegno di legge. Matteo Renzi tiene ferma la linea: l'obiettivo del Pd è portare a casa la legge.

La svolta di Grillo
"La prossima settimana si voterà al Senato per il ddl Cirinnà sulle unioni civili. Nel disegno di legge è prevista la 'stepchild adoption', letteralmente 'adozione del figliastro', per le coppie omosessuali. Questo è il punto in cui le sensibilità degli elettori, degli iscritti e dei portavoce MoVimento 5 Stelle sono varie per questioni di coscienza. Nella votazione online che si è svolta a ottobre 2014 non era presente alcun accenno alle adozioni e gli iscritti del M5S non hanno potuto dibattere su questo argomento specifico. In seguito alle tante richieste da parte di elettori, iscritti eportavoce M5S su questo tema etico si lascia pertanto libertà di coscienza ai portavoce M5S al Senato sulle votazioni agli emendamenti della legge Cirinnà e alla legge nel suo complesso anche se modificata dagli emendamenti", si legge. "Non si fa ricorso a un'ulteriore votazione online perché- spiega sul blog Grillo - su un tema etico di questa portata i portavoce M5S al Senato possono comunque, in base ai dettami della loro coscienza, votare in maniera difforme dal gruppo qualunque sia il risultato delle votazioni".

Le critiche della base
La base del Movimento Cinque Stelle insorge, salvo poche eccezioni, contro la decisione del leader. Il post in cui Grillo annunciava la decisione è stato letteralmente preso d'assalto, con quasi cinquecento commenti a cinque ore dalla sua pubblicazione. E a prevalere sono i delusi, molti dei quali assicurano che non voteranno né sosterranno più in alcun modo il Movimento.

Una scelta "difficile da digerire", come scrive qualcuno, e ancor meno da comprendere. Perché rappresenta, agli occhi degli elettori, una sconfessione di tutto ciò che il Movimento rappresentava ai loro occhi: battaglie civili, per la trasparenza nei lavori parlamentari e nella vita interna del "partito non partito", democrazia diretta, ritorno al cittadino come fonte stessa di ogni decisione. "Devo riconoscere il vulnus che questa decisione reca a quella che è stata la ragione fondante del Movimento. Democrazia diretta sempre. I portavoce non possono avere libertà di coscienza, perché votano in rappresentanza della 'coscienza collettiva' e non della propria", viene sottolineato da un altro cittadino a Cinque Stelle. E, sempre sulla "deroga" alla democrazia diretta c'è chi scrive: "Questa era una decisione da mettere in piattaforma e i portavoce dovevano prenderne atto e allinearsi alla base. Credevo che la forza del movimento fosse la democrazia diretta e non un fatto di coscienza personale. Avete buttato nel cesso il principio cardine". "Così si va contro il volere dei cittadini, loro voteranno secondo la loro coscienza ma non secondo la volontà dei cittadini che li hanno eletti. Soluzione da vecchio a politica non da movimento 5 stelle".

Zanda: nessun rischio per il Goiverno. Ok libertà coscienza M5S, ma la legge si fa
Nessun rischio per il governo dal voto sulle unioni civili: così al Gr2 Rai il capogruppo del partito democratico al Senato Luigi Zandadopo la svolta di Grillo. "Il Partito Democratico - afferma Zanda - ha un patto di legislatura con il Nuovo Centrodestra che dura fino al 2018. Votiamo insieme la fiducia al Governo e le leggi. Non mi sembra drammatico avere con Ncd un'opinione diversa su ogni singolo articolo". 

"La decisione di Grillo di lasciare libertà di voto sui punti delicati del ddl sulle unioni civili è giusta. Da sempre il Pd lascia libertà di voto ai suoi parlamentari quando sono in gioco valori etici o decisioni sulla persona", afferma il capogruppo del Pd. "Resto convinto che una discussione seria sul merito della legge senza ostruzionismi e caterve di voti segreti strumentali possa aiutare a trovare un'ampia convergenza su una legge che anche ieri l'Europa ci ha incoraggiati ad approvare rapidamente", conclude Zanda.

Alfano: scenario interessante, la partita si riapre
"Su Cirinnà, Grillo non assicura più i voti M5S. Si riapre la partita. Potrebbe saltare l'intera legge. Bene, scenario molto interessante". Lo scrive su Twitter il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, leader di Ap (Ncd-Udc).


Nell'intervista a skytg24, Alfano ribadisce: "Sono contrario al metodo della minaccia, sia per stile sia per tattica: dico solo al Pd di fare una scelta di buon senso. Togliete le adozioni e il similmatrimonio e prendetevi le unioni civili". 

Secondo Alfano, dopo la scelta di Grillo, Renzi "non ha più il paracadute dei voti di Grillo e quindi  c'è il rischio o la possibilità o la fortuna, direbbero alcuni che questa legge salti".

Lorenzin: libertà coscienza Grillo è nostra vittoria
"Il fatto che anche Grillo abbia deciso per la libertà di coscienza dei parlamentari 5 Stelle sul disegno di legge Cirinnà è una vittoria di tutti quelli che abbiano auspicato, e io l'ho fatto con tutte le ragioni del caso, l'apertura di una discussione franca e sincera sulle possibili conseguenze nefaste di norme che non tutelano le donne e i diritti dei nascituri. Non ci siamo accorti che dietro a una parola straniera, stepchild, non ci sono tutele per i bambini, ma si dà il via a pratiche di maternità surrogata, cioè all'utero in affitto". Lo ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, commentando la decisione del M5S sul ddl Cirinnà.

La consultazione online del 2014
La posizione del M5S sulle unioni civili era stata decisa non senza polemiche nell'ottobre del 2014, quando con una consultazione online il MoVimento si era espresso a larghissima maggioranza a favore del sì: 21mila voti su 25mila dicevano infatti che si sarebbe dovuta approvare una norma a tutela dei diritti delle coppie dello stesso sesso.