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ECONOMIA

Missiva del presidente della Commissione Ue anche a Schulz

Ue, Juncker scrive a Renzi: "Collaboriamo"

Nel documento, in cui Juncker chiede una stretta cooperazione tra le istituzioni per la ripresa, sono contenuti 10 punti con obietti da perseguire, tra cui "una più profonda e giusta unione monetaria ed economica", la "rivisitazione" dei regolamenti sulla riduzione del debito e del deficit e una nuova politica dell'immigrazione. Poi la proposta: definiamo un'agenda sulle priorità dei 300 miliardi da investire

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Jean-Claude Juncker
Roma
Il premier  Renzi e il presidente dell'Europarlamento Schulz mercoledì scorso hanno ricevuto una lettera. Una lettera molto importante firmata da Jean-Claude Juncker e dal suo primo vice Frans Timmermans. La missiva inviata a Roma e a Strasburgo dal neo presidente della Commissione Ue, e di cui sono entrati in possesso il Messaggero, l'Avvenire e il Secolo XIX, contiene delle proposte per lavorare insieme, per collaborare, più l'illustrazione del programma per il 2015 della nuova Commissione. Nella lettera si chiede espressamente una "stretta collaborazione tra le istituzioni". E questa collaborazione - scrive Juncker - "può dare un messaggio potente per la ripresa".

Il presidente della Commissione nella missiva si dice "pronto", dopo l'adozione del programma per il 2015, a lavorare con il Consiglio europeo - di cui Renzi è il presidente di turno - e con l'Europarlamento per "identificare una lista di proposte prioritarie sulle quali le istituzioni possano impegnarsi a fare rapidi progressi, riguardo sia ai contenuti sia alle procedure ".

La lettera arriva a pochissimi giorni dal Lux-leaks, il caso che ha coinvolto proprio lo stesso Juncker per la politica di agevolazioni fiscali concesse a centinaia di aziende (anche italiane) quando era a capo del Lussemburgo e a pochi giorni dall'inizio del G20 di Brisbane dove Renzi ha ricevuto un assist di non poco conto dal presidente Obama secondo cui 'non si può pretendere che gli Stati Uniti portino l'economia mondiale sulle loro spalle'. Tradotto: l'Europa non cresce, va a rilento, meno austerità e più investimenti.

Il documento, di 4 cartelle, si può riassumere in 10 punti con una priorità assoluta: "Una nuova spinta per il lavoro, la crescita e gli investimenti". Un impegno tradotto in tre obiettivi: il pacchetto da 300 miliardi pronto entro la fine del 2014, la rivisitazione della strategia 2020, la semplificazione delle regole comunitarie. Poi il mercato unico digitale, l'Unione energetica con uno sguardo al cambiamento climatico, mercato interno più solido ed equo con una base industriale più forte, accordo di libero scambio con gli Usa, poi un'area di giusitizia e diritti fondamentali bastata sulla mutua fiducia.

In quattro pagine, commenta Avvenire, non una parola su austerità e controllo dei conti.  Anzi, il punto 5 addirittura si spinge a promuovere "una più profonda e giusta unione monetaria ed economica" che passa anche per il lavoro di "rivisitazione" (traducibile anche come "verifica") del "six pack" e del "two pack", i regolamenti sulla riduzione del debito e del deficit che tengono per la gola i Paesi del Sud Europa, Italia in testa.

Non solo. Nella lettera si parla anche di un tema caro all'Italia: di una nuova politica dell'immigrazione che comprende una comune politica dell'asilo, una nuova politica della migrazione legale, strategie per la sicurezza, e le misure anti terrorismo. Poi - riporta il Messaggero - "il rafforzamento dell'Ue come attore globale e le misure per la trasparenza e la democrazia".

Dopo l'acceso scambio di vedute e le polemiche scatenatesi nei giorni scorsi sulla 'burocrazia' dell'Ue tra Renzi e lo stesso Juncker, sembra infatti che stia tornando la calma dopo la tempesta, che si stia per aprire una nuova fase nella politica economica europea.