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MONDO

Onu: non esiste soluzione militare

Ucraina. La Russia accusa la Nato: "Esaspera le tensioni, agiremo di conseguenza"

La Russia annuncia che di fronte al rafforzamento delle truppe Nato al suo confine rivedrà la propria strategia militare; giovedì vertice dell'Alleanza per creare una forza di intervento rapido. Mogherini: "Venerdì decisione su sanzioni, soluzione politica è l'unica possibile"

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(LaPresse)
La Russia rivedrà la propria strategia militare in Ucraina di fronte alle nuove minacce e al rafforzamento delle truppe Nato al suo confine. L'annuncio del vice consigliere per la sicurezza nazionale del Cremlino, Mikhail Popov arriva con l'accusa di Mosca alla Nato di "esasperare le tensioni", con il progetto di schierare truppe nell'est Europa. La Russia assicura: "agiremo di conseguenza".

Nato, forza di intervento rapido
Al summit in programma giovedì e venerdì in Galles, la Nato darà vita a una forza di reazione di quattromila unità, tra soldati e commandos, in grado di essere schierata entro 48 ore in qualsiasi Stato membro dell'Alleanza. Il segretario generale dell'Alleanza, Anders Fogh Rasmussen, ha spiegato che si tratta di un'unità in grado di "viaggiare leggera ma di colpire pesantemente", sostenuta da forze aeree e navali.

Mogherini: soluzione politica unica possibile
"Domani la commissione preparerà il pacchetto" delle nuove sanzioni europee per la Russia e "la decisione si prenderà venerdì". Lo ha detto il ministro degli Esteri Federica Mogherini durante la presentazione al Parlamento europeo delle priorità del semestre italiano di presidenza del Consiglio Ue. Ha ribadito che in Ucraina "non c'è soluzione se non una soluzione politica di questa crisi; è quello che non solo l'Italia, ma tutta l'Unione Europea e la Nato hanno sempre detto".  Il ministro ha poi osservato che, come sottolineato ieri da Gauck, "non esiste più un partenariato strategico fra Ue e Russia per scelta di Mosca".

Kiev evoca una "grande guerra"
Kiev denuncia "aspri scontri" con truppe russe a Donetsk e anche a Lugansk, dove l'esercito ha battuto in ritirata come quasi ovunque e il ministro della Difesa ucraino Valeriy Geletey dichiara che una "Una grande guerra è arrivata alle nostre porte, una guerra come non la vediamo dal secondo conflitto mondiale". Il presidente Poroshenko ha accusato Mosca di "un'aggressione diretta ed evidente" che ha alterato platealmente l'equilibrio delle forze in campo.

Merkel: è scontro tra Kiev e Mosca
Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel parla di guerra tra Kiev e Mosca: "È ormai chiaro che non siamo di fronte a un conflitto all'interno dell'Ucraina, ma ad uno scontro fra la Russia e l'Ucraina", ha sostenuto, ricordando la preparazione di "nuove sanzioni sostanziali" da parte della Ue e gli "aumentati timori" di alcuni Paesi Ue, come quelli baltici. Le fa eco il presidente tedesco, Joachim Gauck, da Danzica, in Polonia: " La Russia ha messo fine di fatto alla partnership con l'Europa". Gauck, che ha evocato un conflitto armato ai confini dell'Europa, ha sottolineato: "Noi sosteniamo delle relazioni di buon vicinato con la Russia, ma a condizione che Mosca cambi la sua politica e che vi sia un ritorno al rispetto del diritto dei popoli".

Ban Ki-moon: no a soluzione militare
Il segretario generale dell'Onu lancia un avvertimento ai 28 capi di Stato dell' Alleanza atlantica che devono adottare al summit di giovedì e venerdì un piano di reazione in risposta all'intervento russo nella crisi ucraina. "Non c'è una soluzione militare" alla crisi in Ucraina, "un dialogo politico per una soluzione politica è il cammino più sicuro", ha aggiunto Ban ki-Monn deplorando una "situazione caotica e pericolosa" dalle conseguenze "regionali e mondiali".

Oltre 500mila profughi
Intanto l'agenzia Onu per i rifugiati rende noto che sono oltre 500mila le persone fuggite dalle proprie case a causa del conflitto nell'est dell'Ucraina. Il numero degli sfollati interni in Ucraina è più che raddoppiato nelle ultime quattro settimane, raggiungendo 260mila persone. Altri 260mila hanno cercato asilo in Russia. Inoltre, riferisce l'agenzia, dal primo gennaio oltre 121mila cittadini ucraini hanno fatto richiesta di status di rifugiato o di asilo temporaneo in Russia.