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MONDO

Intervista del tabloid Bild

Airbus, parla una ex di Lubitz: "Aveva personalità disturbata, mi disse 'ricorderanno il mio nome'"

Una notte si è svegliato dopo incubo e ha urlato 'Precipitiamo', ha raccontato l'assistente di volo che ha voluto mantenere l'anonimato. E poi una frase del pilota che oggi acquista un senso: "Un giorno farò qualcosa che cambierà l'intero sistema e tutti allora conosceranno il mio nome e se lo ricorderanno".

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Andreas Lubitz
"Una notte si è svegliato e urlava 'Precipitiamo', perché aveva avuto un incubo. Ma poteva nascondere bene agli altri quel che gli stava veramente accadendo". Lo racconta un'ex fidanzata di Andreas Lubitz, il pilota che avrebbe volontariamente fatto schiantare l'aereo Germanwings sulle Alpi francesi con 150 persone a bordo. Da quanto emerge dall'intervista a una ex fidanzata - una assistente di volo che ha scelto di restare anonima - pubblicata dal tabloid Bild, Lubitza aveva una personalità disturbata.

Secondo la giovane Lubitz aveva già in mente per questo un gesto eclatante: "Da quando ho sentito del disastro mi torna sempre in mente una frase che ha detto. 'Un giorno farò qualcosa che cambierà l'intero sistema e tutti allora conosceranno il mio nome e se lo ricorderanno'. Non ho mai capito cosa intendesse, ma ora ha un senso".

Comunque la giovane dice che Lubitz "Non ha mai parlato molto della
sua malattia. Solo del fatto che per questo era sotto trattamento psichiatrico", confermando indirettamente che, almeno fino all'anno scorso, durante la loro relazione, era in cura.

La relazione è durata cinque mesi, in cui i due hanno spesso volato insieme e condiviso stanze d'hotel nascondendo la relazione ai colleghi, racconta Bild. "Ci siamo conosciuti l'anno scorso su un volo, ci siamo scambiati i numeri di telefono e siamo rimasti in contatto. Di lì le cose sono cresciute, ma non ho mai voluto che diventasse ufficiale. Per questo ci incontravamo in hotel, perché non mi piace mischiare l'amore con il lavoro".

"Mi sono separata da lui perché diventava sempre più chiaro che aveva dei problemi - dice la ragazza -  Nelle conversazioni a un certo punto perdeva il controllo e mi urlava contro. Avevo paura. Una volta si è persino chiuso in bagno per un lungo periodo".

Privatamente esce l'immagine di un uomo gentile: "Durante i voli era una persona carina e aperta. Privatamente era molto tenero, un uomo che aveva bisogno d'amore. Era una brava persona, in grado di essere tanto dolce. Mi regalava fiori", racconta la ventiseienne. Poi il quadro cambia: "Abbiamo parlato sempre molto anche di lavoro e in quei frangenti era un'altra persona. Si arrabbiava per le condizioni in cui dovevamo lavorare. Troppo poco denaro, paura per il contratto, troppa pressione".