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Il discorso

Terrorismo, Grasso: "Intervento militare non basta"

Il presidente del Senato a Firenze: "Gravi errori di calcolo di chi ha sostenuto milizie varie perdendone spesso il controllo"

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"Per una dolorosa coincidenza questo incontro si svolge a pochi giorni dai fatti di Parigi e vorrei aprire il mio intervento con un pensiero di affetto e vicinanza a tutti coloro che soffrono a Parigi, a Bamako, a Beirut, a Garissa, e ovunque nel mondo cittadini inermi sono stati cinicamente trasformati in obiettivi politici". Il presidente del Senato Pietro Grasso ha aperto così il suo intervento a Firenze all'assemblea parlamentare della Nato del gruppo speciale Mediterraneo e Medio Oriente.

Di fronte alle tensioni "fra Turchia e Russia, dobbiamo fare appello alla calma e alla ragione", ha detto Grasso. "Gli interessi particolari di ogni Paese devono passare in secondo piano e dobbiamo essere compatti", con "il concorso di tutti gli attori regionali e internazionali, nessuno escluso".

"Tutti i nostri Paesi condividono la precisa responsabilità di non avere saputo predisporre credibili strategie e politiche comuni per influire sul corso degli eventi risparmiare morti, sofferenza, crisi economica, instabilità"., ha spiegato ancora il presidente del Senato. Riguardo l'Isis, ha poi sottolineato i "gravi errori di calcolo di chi ha sostenuto milizie varie perdendone spesso il controllo".

"Per sconfiggere lo Stato Islamico e il terrorismo non basterà l'intervento militare ma serviranno almeno tre linee di azione", ha aggiunto ancora Grasso secondo cui si deve "rafforzare il governo in Iraq e mettere fine alla guerra civile in Siria, attraverso un profondo impegno diplomatico" e bisogna "rigettare la logica dello scontro di civiltà" mettendo "in campo contro gli affari illeciti dei terroristi l'armamentario giuridico e operativo sviluppato per colpire la criminalità organizzata transnazionale. In questo senso sarà necessario rafforzare la cooperazione giudiziaria, investigativa ed informativa".

"Non possiamo mettere in discussione il dovere, morale e giuridico, di accogliere le persone incolpevoli che fuggono da guerre e persecuzioni", ha concluso il presidente del Senato. "La nostra comune responsabilità - osserva - è proteggere la vita e la serenità dei cittadini, combattendo la barbarie solo con gli strumenti dello Stato di diritto, della democrazia, del multilateralismo e della diplomazia e proteggendo in ogni circostanza i diritti fondamentali e la libertà di credo di ogni persona, che sia cittadino, residente, ospite, profugo o migrante".  "Penso che stabilire un nesso frala sicurezza dei cittadini e l'arrivo dei profughi sia un errore inaccettabile: i giovani terroristi a Parigi erano purtroppo cittadini europei". 

Sul fronte delle indagini, infine, Grasso ha confermato che queste rivelano "le interconnessioni fra terrorismo, criminalità organizzata e traffici sono note da tempo e le indagini, in Italia, hanno svelato particolari diverse forme di rapporto fra le mafie e segmenti del terrorismo". Il presidente del Senato ha poi ricordato come "le mafie abbiano sperimentato modalità di attacco allo Stato tipiche del terrorismo, usando mezzi che determinano la morte indiscriminata di vittime estranee e inermi".