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MONDO

Tra loro tre trentini

Terremoto in Nepal, ecco chi sono le 4 vittime italiane

Si tratta dei trentini Renzo Benedetti, Marco Pojer, Oskar Piazza e l'anestesista marchigiana Gigliola Mancinelli. In queste ore cresce l'apprensione per due trentini della zona di Arco sul lago di Garda dei quali non si hanno notizie dal giorno del terremoto

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Renzi Benedetti e Gigliola Mancinelli (Ansa)
Sono per ora quattro gli italiani che hanno perso la vita nel terremoto che ha scosso il Nepal sabato scorso. Il bilancio è però ancora provvisorio. 

Si tratta dei trentini Renzo Benedetti, Marco Pojer, Oskar Piazza e l'anestesista marchigiana Gigliola Mancinelli. In queste ore cresce l'apprensione per due trentini della zona di Arco sul lago di Garda dei quali non si hanno notizie dal giorno del terremoto.

Renzo Benedetti e Marco Pojer
Renzo Benedetti, 60 anni di Segonzano, era direttore della scuola di alpinismo della Sat di Cavalese e accademico del Club Alpino Italiano. Era sposato e padre di un figlio. Per la sua attività ed esperienza era conosciutissimo nella zona.

Marco Pojer, di Grumes in Val di Cembra, Trentino Alto Adige, era il cuoco della locale scuola materna. Stando ad alcune testimonianze Benedetti e Pojer avevano deciso di effettuare una leggera deviazione di percorso perché volevano portare medicinali ad un'anziana nepalese che conoscevano dalle precedenti spedizioni. Avevano detto ai compagni di escursione, Iolanda Mattevi (in ospedale con l'avambraccio ed un dito fratturato), ed Attilio Dantone, (illeso), di proseguire lungo il sentiero. 

Oskar Piazza 
Speleologo e membro del Soccorso alpino del Trentino Alto Adige e anche vicedirettore della Scuola nazionale forre. La squadra con cui si trovava in Nepal stava esaminando alcune forre nell'area di Langtang.

​Gigliola Mancinelli
Gigliola Mancinelli, anconetana di 50 anni, due figli di 15 e 10 anni, era medico anestesista dell'Ospedale Cardiologico Lancisi di Ancona ed anche volontaria presso la base dell'elisoccorso di Fabriano. "Era una bravissima anestesista e una carissima collega" ricorda il dottor Germano Rocchi, responsabile del servizio di elisoccorso delle Marche. La montagna e le forre erano da sempre la sua grande passione. ''Si allenava nei fine settimana. Per questo viaggio aveva insistito tanto per ottenere un cambio di turno'' ricorda Rocchi.