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MONDO

Medioriente

Tensione a Gerusalemme: scontri tra palestinesi e polizia israeliana sulla spianata delle Moschee

Gli attivisti hanno lanciato pietre e petardi contro gli agenti che avrebbero risposto attaccando con i lacrimogeni la moschea di al-Aqsa, luogo sacro dell'Islam, il terzo più importante della religione musulmana. Sui social network indignazione araba

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La polizia israeliana è entrata nella moschea di Al-Aqsa a Gerusalemme, terzo luogo santo dell’Islam. All’interno del tempio sarebbero stati lanciati gas lacrimogeni. L’incidente potrebbe infiammare il mondo musulmano che potrebbe vedere l’azione delle forze di sicurezza dello Stato ebraico come una profanazione. Sui social network si è immediatamente diffusa l’indignazione araba, con molti commenti che condannano questo "attacco sionista" al luogo santo. 

L’irruzione nella mosche di Al-Aqsa, secondo quanto riferito dalla polizia israeliana, era volta allo sgombero di palestinesi sospettati di ammassarci petardi e bombe molotov in vista di una rivolta. "Ribelli a volto coperto si sono rifugiati nella moschea e dall’interno hanno cominciato a lanciare pietre e mattoni contro la polizia. Hanno lanciato petardi direttamente sulla polizia", si afferma in un comunicato secondo cui un imprecisato numero di agenti sono rimasti feriti.  

"Vista la durezza degli scontri e l’escalation dell’azione dei rivoltosi, allo scopo di prevenire ulteriori feriti tra la polizia le forze di sicurezza sono entrate per alcuni metri nel perimetro della moschea e ne hanno chiuso le porte, con i ribelli all’interno, per ristabilire l’ordine", sostiene ancora il comunicato della polizia israeliana. 

La polizia: "Attaccati da giovani palestinesi"
I disordini erano cominciati quando decine di giovani palestinesi, alcuni dei quali mascherati, avevano tentato di impedire l’accesso alla spianata delle moschee dei religiosi israeliani che vi si erano recati in occasione della festività ebraica di Tisha’ Beav, giornata di digiuno in cui si commemorano la distruzione dei templi biblici di Gerusalemme e altre sventure abbattutesi nei secoli sulla città.  

Quando è intervenuta la polizia, i dimostranti palestinese hanno iniziato una sassaiola contro gli agenti, bersagliati pure con petardi. I facinorosi si sono poi rifugiati nella mosche di Al-Aqsa, dove le forze israeliane sono entrate brevemente. Ripristinata la calma, "le visite di ebrei e turisti sono riprese regolarmente", ha detto il portavoce della polizia Miki Rosenfeld. 

Le contemporanee celebrazioni ebraiche
Gli scontri sono avvenuti in concomitanza con le solenni celebrazioni ebraiche, al vicino Muro del Pianto, in occasione del nono giorno del mese ebraico di Av in cui si ricorda la distruzione del Tempio di Gerusalemme. La scorsa notte decine di migliaia di fedeli hanno gremito la Spianata del Muro del Pianto e oggi le preghiere pubbliche proseguono. 

Hamas: "Escalation pericolosa"
Gli incidenti odierni nella Spianata della Moschee rappresentano una "escalation pericolosa" da parte di Israele. Lo ha affermato a Gaza Sami Abu Zuhri, un portavoce di Hamas, esortando poi i fedeli islamici a mantenere la vigilanza per proteggere i propri Luoghi sacri. 

Israele: "Violenza in un giorno per noi santo"
Da parte sua, il Capo dello Stato israeliano Reuven Rivlin ha denunciato "gli atti di violenza (dei giovani palestinesi, ndr) in un giorno per noi santo", ossia il digiuno per la distruzione del Tempio di Gerusalemme