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POLITICA

Riforme costituzionali

Referendum, Renzi attacca M5s e Lega: "Temono di perdere la poltrona"

Toni accesi nella campagna elettorale per il referendum di ottobre sulle riforme costituzionali. L'Anpi ribadisce il suo impegno per il "no"

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La campagna per il referendum di ottobre sulle riforme vede Matteo Renzi all'attacco del Movimento 5 stelle e della Lega. "I parlamentari dei Cinque stelle e della Lega li capisco. Sanno che se passa il referendum uno su tre resta a casa. Sono terrorizzati di perdere la poltrona e vivere l'esperienza mistica di tornare a lavorare", dice il premier ospite del videoforum di Repubblica.it.   "L'elettore Lega o M5s, che non mi sopporta, potrà dire 'Non voterò Renzi, ma non voglio un sistema bloccato e voto sì. I dirigenti politici invece sanno che se passa il sì gli spazi per i politici si riducono in modo impressionante".

Renzi: Raggi? Una co.co.pro della Casaleggio associati 
Il presidente del Consiglio poi attacca i candidati a sindaco dei 5 Stelle. Virginia Raggi? "Una sorta di co.co.pro della Casaleggio associati", dice Renzi.  "Io se fossi un cittadino romano sceglierei
una persona libera, non un co.co.pro di un'azienda milanese".

"Gli accademici che sostengono il sì diverranno presto mille"
Poi il premier rilancia: dopo i 184 di ieri, gli accademici che sostengono il sì al referendum saranno presto mille. Quanto ai contenuti con il Referendum si sceglie tra "inciuci e ammucchiate" da una parte e "bipolarismo e semplicità" dall'altra.

L'Anpi ribadisce: lavoriamo per il "no"
 Alle repliche dei partiti contrari alle riforme si unisce un Comunicato dell'Anpi, che definisce "intimidazioni e provocazioni" le critiche mossegli per il suo schierarsi per il no. In più l'Associazione annuncia l'impegno di "tutti gli iscritti a dedicare ogni impegno" in questa battaglia. Quanto ai dissidenti interni gli viene assicurata la "libertà di opinione" ma da essi si "pretendono comportamenti che non danneggino l'ANPI".

Di Battista: Renzi nervoso, passa il tempo a insultare i 5 Stelle
Arriva via Twitter la prima replica del M5s al premier.  "Renzi ormai passa tutto il tempo ad
insultare il M5S. Non ha idee ed è nervoso come mai. Meglio che Verdini gli inizi a scrivere i testi", scrive su Alessandro Di Battista, deputato M5s. E Di Maio: "Il nostro  un codice etico. I contratti li
firmano alcuni parlamentari del partito di Renzi, impegnandosi a versare soldi al partito. Matteo Renzi ha firmato un contratto a tempo indeterminato con le grandi lobby di questo paese, l'abbiamo visto con la questione Trivellopoli e con la questione BancaEtruria. Faccia poco lo spiritoso, quello che si è legato mani e piedi ai poteri economici decotti di questo Paese è lui", dice il vicepresidente della Camera. 

​Libia, no intervento dell'esercito, lavoro diplomatico
"La storia dei 5mila soldati è una notizia giornalistica che spero sia stata finalmente archiviata. Noi non interveniamo con il nostro esercito a meno di una richiesta generale e con la condivisione di Al Serraj ma lavoriamo a livello diplomatico per dare una mano perché Al Serraj possa dare stabilità alla Libia. In ogni caso la questione dell'invio delle truppe passa dal Parlamento". Così Matteo Renzi, a Repubblica tv, sulla presenza militare italiana in Libia.