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MONDO

La storia e gli aneddoti del neo sindaco di Londra

Sadiq Aman Khan, da figlio di una coppia d'immigrati pachistani a primo cittadino della City

Figlio di un autista d'autobus di origini pachistane, di religione musulmana, è partito da una casa popolare di Tooting, alla periferia di Londra. Si è laureato in legge, con una specializzazione in diritti umani, nel 2005 è diventato deputato e ora è il primo sindaco musulmano di Londra 

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Nome completo, Sadiq Aman Khan, nato a Londra da genitori pachistani nel 1970, non ha ancora 45 anni. Figlio di un autista d'autobus, di religione musulmana, ha costruito la sua scalata partendo da una casa popolare di Tooting, alla periferia sud occidentale di Londra. Laureato in legge, con una specializzazione in diritti umani, grazie a una borsa di studio, nel 2005 è diventato deputato, proprio per il collegio di Tooting. Dopo l'uscita di scena di Gordon Brown, Khan è stato fra i principali sostenitori della campagna di Ed Miliband per la leadership laburista. Ministro ombra della Giustizia, ha lasciato quell'incarico all'inizio dell'anno per dedicarsi alla campagna elettorale.

Sebbene sia musulmano, un imam estremista gli avrebbe scagliato contro una fatwa dichiarando che non appartiene più alla fede. Del resto nel 2013 Khan disse di aver ricevuto minacce di morte perché aveva votato a favore della legge sulle nozze gay.

Sposato con Saadiya Ahmed, anche lei avvocato, ha due figlie adolescenti. Anisah e Ammarah. Insomma un'icona della Londra multietnica, della seconda generazione integrata: appassionato di cricket e di calcio, tifoso del Liverpool.

Il quarantacinquenne Kahn è un pragmatico moderato. Quando entrò alla Camera dei Comuni, poco più che trentenne, non ebbe timore di aprire duri fronti polemici con l'allora premier Tony Blair.

Era il 7 luglio 2005, il giorno degli attentati jihadisti di Londra in cui vennero uccise 52 persone. Blair convocò Khan e gli altri tre parlamentari britannici di fede islamica e, secondo quanto raccontò al 'Guardian' Kahn (ricostruzione poi parzialmente ritrattata), disse loro che la tragedia era anche "loro responsabilità". "No, non lo è, mica ti do la colpa per il Ku-Klux-Klan" fu la risposta del giovane deputato, che poi fece una dura opposizione alle leggi sulla sicurezza che Blair aveva cercato di far approvare in seguito agli attacchi, in particolare la norma che avrebbe consentito di detenere i sospetti di terrorismo per novanta giorni senza formulare alcuna imputazione. Kahn, da ex attivista per i diritti umani, votò contro e contribuì a far saltare un provvedimento che, a suo giudizio, avrebbe esacerbato le tensioni tra i musulmani d'Albione e gli altri cittadini.

Tre anni dopo Khan non avrà però problemi a votare un provvedimento che estendeva a 42 giorni i tempi della custodia cautelare. "Non si arriva da nessuna parte in politica se non si fanno compromessi: si vuole essere un politico da megafono o si vuole ottenere dei risultati?", spiegò, sempre al Guardian, interpellato in proposito. Questa schiettezza gli consentì di mettere il dito nella piaga della radicalizzazione delle comunità musulmane, vedendo quello che molti fingono di non vedere, magari per correttezza politica. "Quando ero giovane - affermò tre settimane fa, in piena campagna elettorale - non si vedevano donne con il velo, nemmeno in Pakistan quando visitavo la mia famiglia. A Londra tutti vestivano allo stesso modo. Oggi si vedono persone nate e cresciute qui che scelgono di indossare l'hijab o il niqab".

"Dobbiamo farci qualche domanda su cosa succede in quelle case, mi preoccupa che i bambini siano costretti a seguire uno stile di vita", disse ancora ai microfoni del London Evening Standard, "dobbiamo chiederci se la gente stia iniziando a pensare che sia opportuno trattare le donne in maniera diversa o se sono state indottrinate". 

Ora Sadiq Khan è il nuovo sindaco di Londra e prenderà il posto del sindaco uscente Boris Johnson, che lascia la poltrona dopo otto anni.