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POLITICA

Palazzo Madama

Riforme, senatori M5S "assediano" la capigruppo

"Sono lì per fare pressione in modo che non approvino contingentamenti dei tempi o altri strumenti per zittire l'opposizione", spiega l’ufficio stampa grillino

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Beppe Grillo, leader M5S
Roma
Ressa di fronte alla stanza che ospita la capigruppo, con i senatori del M5S in pressing perché non vengano approvati contingentamenti dei tempi. "Sono lì per fare pressione in modo che non approvino contingentamenti dei tempi o altri strumenti per zittire l'opposizione", spiega l’ufficio stampa pentastellato.
 
"Nuova riunione di capigruppo richiesta da Zanda (Pd). C'è aria di ghigliottina. Noi siamo davanti alla porta della sala dove si svolge la riunione. Sentono il nostro fiato sul collo!!", scrive su facebook il senatore 5Stelle Maurizio Santangelo.
 
Tutti davanti alla stanza della capigruppo, allo scopo di "fare pressioni" quindicontro la possibilità che venga deciso un contingentamento dei tempi. Il M5S chiede che il dibattito prosegua senza alcuna 'tagliola', e aspetta le decisioni della conferenza dei capigruppo che è stata convocata d'urgenza dal presidente del Senato Pietro Grasso, su richiesta del Pd, per sbloccare lo stallo in cui si trovano i lavori ormai da giorni.
 
Per il M5S, così viene riferito, il punto da modificare "assolutamente" è quello relativo al Senato elettivo: ma in realtà proprio su questo, il governo non ha intenzione di fare nessun passo indietro.
 
Ed anche il “dissidente” Pd Corradino Mineo condivide, almeno in parte, la posizione dei grillini: “Basterebbe che il governo accettasse due sole modifiche - continua - la prima per sancire l'elezione popolare diretta dei 95 senatori, invece di delegarla alle alchimie dei consigli regionali. La seconda per ridurre il numero dei deputati, che oggi sono 630".