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POLITICA

Al Senato

Def, Padoan: "Ripresa fragile, pareggio di bilancio nel 2016"

Il ministro delle finanze spiega a palazzo Madama le ragioni per cui il governo ha chiesto un rinvio per il pareggio di bilancio: "La ripresa economica è ancora fragile e la situazione del mercato del lavoro rimane ancora difficile"

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Il ministro Padoan
Roma
"Nonostante i segnali di ripresa dell'anno in corso, anche nel 2014 il gap rimarrà molto negativo, la ripresa economica è ancora fragile e la situazione del mercato del lavoro rimane ancora difficile". A palazzo Madama il ministro Pier Carlo Padoan spiega le ragioni che hanno portato il governo a chiedere a Bruxelles il rinvio del pareggio di bilancio e, rispondendo ai cronisti, definisce la polemica “una tempesta in un bicchier d’acqua”.
 
In Senato è cominciata la discussione sul Documento di Economia e Finanza ed il ministro Padoan è intervenuto per giustificare la richiesta, presentata ieri con una lettera formale alla Ue, di posticipare il pareggio di bilancio. Tra i motivi che hanno portato alla richiesta del governo italiano, "c'è l'incremento del saldo netto da finanziare di circa 20 miliardi nel 2014".
 
“In presenza di riforme strutturali – ha sottolineato il ministro Padoan - "è possibile deviare temporaneamente dall'obiettivo di medio periodo. La deviazione temporanea è consentita a condizione che sia mantenuto un opportuno margine di sicurezza rispetto al valore di riferimento del rapporto defict-pil e che la posizione di bilancio ritorni all'obiettivo di medio periodo entro il periodo coperto dal programma di stabilità".
 
Il pagamento dei debiti residui della Pa per 13 miliardi, ha spiegato il ministro, porterà i tempi del governo italiano "in linea con le prescrizioni europee".
 
“I segnali di ripresa delineati nell'anno in corso – ha illustrato ancora Padoan -, la ripresa economica ancora fragile si associa a condizioni di liquidità ancora lontane da livelli accettabili, e la situazione del mercato del lavoro rimane molto difficile".
 
Per questo il "il governo richiede di riconsiderare l'avvicinamento all'obiettivo di medio termine con il pareggio strutturale di bilancio", e ribadisce che l’esecutivo persegue un "ambizioso programma di privatizzazioni che prevede dismissioni di beni dello stato per circa 0,7 punti percentuali di Pil nel triennio 2014-2017".
 
Il governo, ha concluso il ministro, attuerà "un piano di rientro per raggiungere pienamente l'obiettivo di medio periodo nel 2016".