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MONDO

Per l'Unicef è un "genocidio"

Migranti, G.Costiera, 300 dispersi in naufragio del 26. Arrestati scafisti

Il 26 maggio scorso, al largo delle coste della Libia, vi è stato un unico naufragio, con un bilancio di circa 300 dispersi. E' quanto ha stabilito la Guardia Costiera, che ha ascoltato i superstiti. Allarme dell'Unicef per il numero di migranti morti in mare. Arrestati gli scafisti 

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Il 26 maggio scorso, al largo delle coste della Libia, vi è stato un unico naufragio, con un bilancio di circa 300 dispersi. E' quanto ha stabilito la Guardia Costiera, che ha ascoltato i circa 150 superstiti giunti a bordo delle navi che operano nel Canale di Sicilia alcuni a Taranto, altri a Pozzallo, altri ancora a Porto Empedocle.

E' stata così smentita l'ipotesi di un secondo naufragio in quello stesso giorno. Il numero dei cadaveri recuperati relativi a quell'unico naufragio resta al momento imprecisato, perché le salme sono state trasferite su varie navi che hanno operato nella zona.

Gli investigatori della Guardia Costiera hanno accertato che dalle coste libiche sono partiti due barconi, uno al traino dell'altro. Su ciascuno dei due vi erano circa 450 persone. Durante la navigazione, gli scafisti hanno tagliato la corda di traino, e nel corso dell'operazione è morta una donna. Circa 450 persone che erano sul barcone più lontano dalle coste libiche sono stati tratti in salvo, mentre il secondo barcone è naufragato: 150 persone sono stati prese a bordo dai mezzi di soccorso, che hanno recuperato anche alcune salme, mentre gli altri circa 300 sono annegati. 

Arrestati scafisti naufragio con 45 morti 
Due uomini ritenuti gli scafisti dell'imbarcazione carica di migranti naufragata nel canale di Sicilia provocando la morte di almeno 45 persone sono stati sottoposti a fermo dalla Polizia di Stato dopo lo sbarco dei superstiti avvenuto ieri. I due sono stati individuati dalla squadra mobile con l'ausilio della scientifica.

L'individuazione dei due è giunta dopo che ieri, nel porto di Reggio Calabria, è arrivata la nave militare "Vega" con a bordo 629 migranti supersiti del naufragio ed i 45 corpi recuperati in mare al largo della Libia. Le vittime sono 36 donne, sei uomini e tre bimbi con età compresa da sei mesi a due anni. Tra i sopravvissuti ci sono 419 uomini, 138 donne e 72 minori di varia nazionalità (Pakistan, Libia, Senegal Eritrea, Nigeria, Siria, Marocco e Somalia).

Sbarco a Palermo, fermati due presunti scafisti
Individuati e sottoposti a fermo da polizia di Stato e Guardia di finanza anche due 25enni senegalesi, ritenuti gli scafisti dei 600 migranti giunti ieri al molo "Santa Lucia" di Palermo, soccorsi in acque internazionali, venerdì mattina, dopo essere partiti, giovedì notte, da Sabrata in Libia. Le testimonianze rese da numerosi migranti, hanno permesso non solo di identificare i due giovani scafisti, delineandone i ruoli, ma anche di ricostruire le drammatiche fasi della traversata, durante la quale i migranti, segregati e nutriti a "pane e acqua", venivano sottoposti ad ogni genere di soprusi e brutali violenze, anche sessuali: tra gli sbarcati c'era anche una sedicenne stuprata e incinta. Dalle indagini è emerso che i due "scafisti" si occupavano, rispettivamente, della conduzione dell'imbarcazione con l'ausilio di una bussola e della richiesta di soccorso attraverso un telefono satellitare. Per la traversata ciascun migrante era costretto a versare circa 1200 dinari libici agli spietati membri di una pericolosa organizzazione criminale di
trafficanti di esseri umani. 

Sbarco a Pozzallo, 8 in ospedale
Un altro sbarco nel porto di Pozzallo da nave 'Dattilo' di 321 migranti di cui 155 uomini, 71 donne e 95 minori. Otto le persone ricoverate in ospedale, quattro in stato di gravidanza, due uomini e due donne per malesseri generali ma non preoccupanti. Una donna con un sospetto ictus era stata sbarcata prima dalla nave 'Dattilo' durante il tragitto verso Pozzallo e trasferita a Lampedusa. La Polizia è impegnata nei trasferimenti di 200 migranti in altre località italiane e sta procedendo agli interrogatori per individuare i presunti scafisti. 

Una delle peggiori settimane di sempre. Per l'Unicef è un "genocidio"
Intanto i numeri dell'Onu confermano che quella appena conclusa è stata una delle peggiori settimane di sempre: tre naufragi, 65 corpi recuperati, 700 dispersi almeno 40 dei quali bimbi. Una strage nella strage, quella dei più piccoli, che l'Unicef chiama con l'unico nome possibile: "Genocidio".

Secondo le stime, ipotizzate grazie alle informazioni d'intelligence raccolte in Libia, a fine anno saranno oltre duecentomila i migranti sbarcati in Italia. Martin Kobler, l'inviato dell'Onu in Libia, ha sostenuto che "non ci sarà una nuova ondata migratoria" poiché nel 2016 le partenze dalla Libia verso l'Italia sono diminuite di un terzo. I dati del Viminale, aggiornati a venerdì, dicono però una cosa diversa: è vero che il flusso dalla Libia ha subito un calo - dal 1° gennaio sono arrivati 32.591 migranti contro i 37.819 sbarcati nello stesso periodo del 2015 - ma è anche vero che nello stesso periodo sono più che raddoppiate le partenze dell'Egitto: 4.414 quest'anno contro i 1.854 dell'anno scorso. In ogni caso, se si guardano i valori assoluti si vede che quest'anno sono arrivati poco più di 41mila migranti, nel 2015 erano 41.485.