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MONDO

Per l'Unicef è un "genocidio"

Migranti, le vittime sono centinaia. Minorenne incinta dopo stupro

Quella appena trascorsa è una delle peggiori settimane di sempre. Impossibile stabilire il numero delle vittime nel Mediterraneo. Unicef è un "genocidio". Laura Boldrini: "Mille persone in tre giorni, e tutto va avanti come se nulla fosse. E' inaccettabile!". Per mesi prima di partire subiscono violenze, stupri e percosse. Minorenne stuprata e rimasta incinta. 

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L'unica cosa certa è che non è possibile stabilire quante vite umane si spengano nel mar Mediterraneo. Le cifre si fanno sempre più alte e incerte visto che non è possibile stabilire quante persone vengono fatte salire sui battelli nella costa della Libia e dell'Egitto. I spravvissuti parlano di centinaia di persone inghiottite dal mare per ogni battello affondato e poi ci sono le imbarcazioni che sono salpate e che nessuno ha mai intercettato.

Laura Boldrini: "Mille persone in tre giorni, è come se nulla fosse. E' inaccettabile!" 
"I naufragi ormai non si contano più, così come i morti in mare. Abbiamo perso il conto. Non si riesce a capire quante persone abbiano perso la vita negli ultimi tre giorni: c'è chi dice 600, chi 700, chi 1000. Mille persone in tre giorni! Non ci dobbiamo rassegnare, come se fosse un fait accompli! Non è qualcosa con cui dobbiamo convivere. Mille persone in tre giorni, e tutto va avanti come se nulla fosse. Questo non è accettabile!" Lo ha affermato la presidente della Camera, Laura Boldrini, nel suo intervento all'assemblea parlamentare dell'Unione per il Mediterraneo. 

Violenze, stupri e percosse. Minorenne stuprata e rimasta incinta
Intanto le testimonianze dei sopravvissuti scesi dalla nave Bourbon Argon di Medici senza frontiere a piedi nudi, uno alla volta e stremati nel corpo e dilaniati nell'anima, raccontano storie di violenze, stupri e percosse, di una barbarie infinita che si consuma nelle 'connecting house' della Libia, una sorta di fattorie ubicate nelle periferie dei centri urbani, dove i migranti vengono rinchiusi per mesi, prima di salpare stipati sui gommoni e far rotta verso l'Europa. Come la minorenne stuprata e rimasta incinta, giunta nel porto di Palermo insieme altri 600 migranti a bordo della nave Msf, e affidata a un'equipe di psicologi e sanitari.

Paola Mazzoni, medico di bordo di Msf: " Le violenze sessuali non sono solo sulle donne"
Oggi sono arrivate 604 persone - dice il medico Giuseppe Termini, direttore del poliambulatorio Palermo centro che coordina lo sbarco - 15 donne sono incinta, due hanno avuto minacce d'aborto e sono state trasferite nelle nostre strutture sanitarie. C'è anche una minorenne incinta. E' terrorizzata, è stata stuprata. E' stata affidata alla nostra equipe di psicologi". "Non è la prima volta - aggiunge Paola Mazzoni, medico di bordo della nave Bourbon Argos di Msf - che riusciamo a filtrare casi di minorenni incinte vittime di stupro. E' difficile intercettare queste storie perché si tratta di persone provate dal punto di vista psicologico. Le violenze sessuali non sono solo sulle donne, sono certa che anche ragazzi giovanissimi sono vittime di stupro. Ho refertato casi di tortura come deformazioni da fratture per percosse con spranghe di ferro".

Msf "servono canali legali e sicuri a chi fugge da guerre e violenze per avere protezione"
"Chi si è confidato - racconta Ahmad Al Rousan, il mediatore culturale che opera a bordo della Bourbon Argos - riferisce di aver subito o di essere stato costretto ad assistere ad atti di violenza su amici e parenti, senza potersi ribellare. In Libia vengono privati della loro umanità".

Una delle peggiori settimane di sempre. Per l'Unicef è un "genocidio"
Intanto i numeri dell'Onu confermano che quella appena conclusa è stata una delle peggiori settimane di sempre: tre naufragi, 65 corpi recuperati, 700 dispersi almeno 40 dei quali bimbi. Una strage nella strage, quella dei più piccoli, che l'Unicef chiama con l'unico nome possibile: "Genocidio".

Secondo le stime, ipotizzate grazie alle informazioni d'intelligence raccolte in Libia, a fine anno saranno oltre duecentomila i migranti sbarcati in Italia. Martin Kobler, l'inviato dell'Onu in Libia, ha sostenuto che "non ci sarà una nuova ondata migratoria" poiché nel 2016 le partenze dalla Libia verso l'Italia sono diminuite di un terzo. I dati del Viminale, aggiornati a venerdì, dicono però una cosa diversa: è vero che il flusso dalla Libia ha subito un calo - dal 1° gennaio sono arrivati 32.591 migranti contro i 37.819 sbarcati nello stesso periodo del 2015 - ma è anche vero che nello stesso periodo sono più che raddoppiate le partenze dell'Egitto: 4.414 quest'anno contro i 1.854 dell'anno scorso. In ogni caso, se si guardano i valori assoluti si vede che quest'anno sono arrivati poco più di 41mila migranti, nel 2015 erano 41.485.

Per i migranti di Ventimiglia ipotesi di tendopoli nel seminario
Intanto i migranti che si erano accampati sulla spiaggia alla foce del Roja, a Ventimiglia, dopo aver tolto la tendopoli lungo il greto del fiume, come disposto da una ordinanza del sindaco, si stanno spostando nel vicino Comune di Monterosso per evitare un eventuale sgombero forzoso. I migranti hanno deciso di portare le tende alla foce del fiume Nervia, a circa un chilometro di distanza.

"Ad oggi non abbiamo una soluzione  di accoglienza transitoria. Non so che cosa potrà accadere nelle prossime ore". Lo ha detto il sindaco Pd di Ventimiglia, Enrico Ioculano, che ha firmato l'ordinanza di sgombero per l'accampamento di migranti che era nato lungo il fiume Roja e che dopo essere stato tolto è ricomparso su una spiaggia alla foce del fiume. "Si sta ripresentando una situazione uguale alla precedente, con un accampamento senza acqua e senza servizi igienici. Non so cosa potrà accadere. Ora il caso è nelle mani della prefettura e della questura", ha aggiunto il sindaco. Il vescovo di Ventimiglia, Antonio Suetta, annuncia che "con il sindaco di Ventimiglia stiamo lavorando per evitare qualsiasi soluzione forzosa e disordini. La situazione è ancora tutta in fieri, ma noi abbiamo già dato la disponibilità a montare una tendopoli in un terreno del seminario, attivando una collaborazione con la Croce Rossa per una cucina da campo e con la Protezione Civile per i servizi igienici".

In Calabria "un'emergenza senza precedenti" 
"Stiamo affrontando in queste ore una emergenza di proporzioni enormi, un'emergenza senza precedenti di cui, pur non avendo responsabilità dirette, ci siamo fatti carico perché ci troviamo di fronte ad una vera e propria tragedia umana rispetto alla quale non si puo' rimanere assolutamente impassibili". Queste le parole del presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. "Gli uomini della Protezione Civile della Regione - ha spiegato il Governatore -  impegnati su più fronti nel prestare supporto alle Prefetture calabresi per far fronte allo sbarco di oltre mille migranti sulle nostre coste. Dopo essere intervenuti a sostegno della Prefettura di Vibo Valentia, dove sono sbarcati circa 290 migranti, dalla tarda serata di ieri stanno prestando il proprio supporto alla Prefettura di Reggio  Calabria, relativamente alle operazioni di sbarco di 629 migranti giunti stamani a bordo della nave militare Vega assieme a 45 corpi recuperati in mare".

A questi sbarchi occorre aggiungere che lunedì mattina, al Porto di Corigliano Calabro, arriverà anche la nave di Medici senza frontiere "Dignity I" con a bordo oltre 400 migranti recuperati in questi giorni nel Canale di Sicilia. A confermare l'arrivo della nave è stato il sindaco di Corigliano Calabro, Giuseppe Geraci, manifestando, inoltre, "la totale disponibilità all'accoglienza dei migranti in sintonia con la Prefettura di Cosenza".