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ECONOMIA

Il presidente Napolitano firma il testo

Legge di stabilità, la lettera Ue diventa un caso. Renzi: "Le virgole non ci fermeranno"

Arrivata a Roma e diffusa la missiva con cui la Commissione europea chiede chiarimenti sulla politica finanziaria italiana per il 2015. Il governo: "Risponderemo per tempo". Irritazione di Barroso per aver reso pubblico il documento

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La lettera inviata da Bruxelles
Bruxelles
Nel giorno in cui Giorgio Napolitano pone la firma sulla legge di stabilità e autorizza così la presentazione del provvedimento alle Camere, tiene banco a Bruxelles il caso sulla richiesta di chiarimenti che l'Ue ha inviato a Roma. Sulla lettera c’era chiaramente scritto “strictly confidential”, cioè “strettamente confidenziale”. In realtà i dubbi della Commissione Europea sulla legge di stabilità non sono rimasti segreti a lungo e la loro pubblicazione non è stata apprezzata a Bruxelles, dove José Manuel Barroso ha messo in chiaro che si è trattato di una “decisione unilaterale del governo italiano”, “legittima” ma non condivisa. Nella missiva si legge che l’Italia ha deciso di intraprendere "una deviazione significativa" dal percorso di avvicinamento per l’obiettivo di bilancio nel 2015 e si chiedono chiarimenti, che il Ministero dell’Economia ha promesso di fornire entro domani.

I contenuti della lettera
La lettera, siglata dal vicepresidente Jyrki Katainen e indirizzata al titolare dell'Economia Pier Carlo Padoan, era attesa. Nel testo la Commissione sottolinea  la necessità di venire a conoscenza di "come l'Italia potrebbe garantire il pieno rispetto dei suoi obblighi di politica finanziaria" per il 2015. "Rispetto alla Stabilità del 2014 – si legge nella missiva - il budget italiano rinvia il raggiungimento degli obiettivi di medio termine al 2017 e riduce la riduzione del rapporto tra debito e Pil nei prossimi anni. Il risultato è che il documento di bilancio infrange gli impegni richiesti dal braccio preventivo del Patto di Stabilità e Crescita", notano i tecnici Ue. Proseguendo e citando l'analisi preliminare, a Bruxelles specificano che "l'Italia ha pianificato una deviazione significativa dal percorso di avvicinamento all'obiettivo di medio termine per il 2015".

Passaggio intermedio in vista del giudizio del 29 ottobre
Bruxelles chiede quindi chiarimenti al governo entro domani, augurandosi di continuare un "dialogo costruttivo". Questo, conclude la lettera, "per consentirci di tener conto delle valutazioni italiane nella prossima fase". Non si tratta ancora del giudizio vero e proprio, atteso per il 29 ottobre, ma di un passaggio intermedio che rischia di essere una sorta di "anticamera" alla bocciatura.

Il ministero dell'Economia: "Risposta entro domani"
"Il Governo italiano risponderà alla richiesta di chiarimento entro domani", ha assicurato il Ministero dell’Economia. “Gli uffici tecnici del Ministero – si legge in una nota -sono già in contatto con la direzione ECFIN a Bruxelles, così come il Governo italiano è in contatto con la Commissione europea”.

Barroso: "La Commissione non è favorevole alla pubblicazione" 
La pubblicazione della missiva non è stata però apprezzata a Bruxelles. "La Commissione – ha sottolineato il presidente uscente José Manuel Barroso - non è favorevole alla pubblicazione, perché noi stiamo proseguendo le consultazioni informali, tecniche, e pensiamo che sia meglio avere un contesto di fiducia. Ma il governo italiano ha contattato Katainen, dicendo che avrebbero pubblicato la lettera. Non ci siamo opposti, è un diritto, ma è assolutamente falso che la Commissione abbia spinto per la pubblicazione della lettera".

"Spazio per il confronto"
Barroso non ha fornito indicazioni sulle prossime mosse e valutazioni della Commissione sull'Italia. Ribadendo che le discussioni sulla legge di bilancio 2015 sono ancora in corso ha fatto intendere che c'è ancora spazio per il confronto. Ha ribadito che la posizione della Commissione europea è quella di usare tutta la flessibilità prevista attualmente dalle regole, che come è noto lasciano indefiniti margini di interpretazione. 

Lettera anche alla Francia
La Commissione Europea ha scritto anche alla Francia. A comunicarlo è stato il presidente della Commissione Esteri del Parlamento europeo, Elmar Brok. Il presidente della Repubblica francese, Francois Hollande, entrando al summit Ue ha dichiarato: "La Francia rispetterà le regole usando il massimo della flessibilità". Il suo Paese - ha sottolineato - "vuole che la crescita sia la priorità e niente ci farà desistere da questo obiettivo".