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POLITICA

Renzi sfida il Parlamento: "Ha diritto di mandarmi a casa

Italicum, il governo pone la fiducia, il Pd si spacca. Le opposizioni insorgono, bagarre in Aula

Lancio di crisantemi da parte dei deputati di Sel. M5S urla: "Fascisti!". "Dopo anni di rinvii - twitta Renzi - noi ci prendiamo le nostre responsabilità in Parlamento e davanti al Paese, senza paura". Domani pomeriggio la prima delle tre fiducie, le altre due saranno votate giovedì. Minoranza Dem pronta a 'non votare'. Bersani: "È in gioco la democrazia"

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Maria Elena Boschi (Ansa)
Roma

Superato senza problemi il voto sulle pregiudiziali di costituzionalità, il ministro per le riforme Maria Elena Boschi pone a Montecitorio la questione di fiducia sulla riforma elettorale. Una fiducia - autorizzata da un Consiglio dei ministri lampo nel primissimo pomeriggio - che spacca il Pd e scatena le proteste delle opposizioni. Insulti contro Boschi e Boldrini. Dai banchi di M5S: "Fascisti!". Maurizio Bianconi di Fi urla "Vergogna!". Domani pomeriggio la prima delle tre fiducie, le altre due saranno votate giovedì. Il voto finale slitta dopo il primo maggio, con molta probabilità la settimana prossima.

"Dopo anni di rinvii - twitta Renzi - noi ci prendiamo le nostre responsabilità in Parlamento e davanti al Paese, senza paura". Ma la minoranza non ci sta. Speranza: "Un gravissimo errore, non voto la fiducia". Bersani: "La penso come Speranza. Non voterò, è in gioco la democrazia".


Il premier sfida poi il Parlamento e in un altro tweet scrive: "La Camera ha il diritto di mandarmi a casa se vuole: la fiducia serve a questo. Finchè sto qui, provo a cambiare l'Italia". 


 Le proteste in aula
Mentre la Boschi pronunciava la 'formula' in cui poneva la questione di fiducia, i deputati  M5S hanno urlato a lei e al governo "Fascisti!". Maurizio Bianconi di FI ha urlato "Vergogna!" ed è stato richiamato all'ordine dalla presidente Boldrini.

Proteste anche nella minoranza dem. "Uno strappo incomprensibile dopo il voto di stamane - ha detto al deputata Pd Barbara Pollastrini - Alla mano tesa si è preferito rispondere erigendo muri. Sono tanto rammaricata. Ho sperato fino all'ultimo un altro tipo di fiducia: quella nel Parlamento e nel Pd", conclude l'esponente della minoranza cuperliana.

Sel lancia crisantemi. Bossi: "È fascismo"
I deputati di Sel hanno lanciato i crisantemi gialli. "E' il funerale della democrazia", ha detto in Aula il capogruppo Arturo Scotto dopo la richiesta della fiducia sull'Italicum. "Questo è fascismo - dice Umberto Bossi - e al fascismo si risponde in un solo modo: o coi fucili o uscendo dall'aula, con l'Aventino". "La legge Acerbo- aggiunge Bossi- era anche più democratica di questa, che è una legge che produrrà effetti molto gravi negli anni".

La minoranza dem 
Fassina, Letta, Civati, Speranza e Bersani contro la decisione di blindare l'Italicum. "La fiducia su legge elettorale è inaccettabile - twitta Fassina - perché mina alle fondamenta la democrazia. Tradisce i valori costitutivi del Pd. Non si può votare". "Non voterò la fiducia sulla legge elettorale" afferma Enrico Letta.


"Fiducia sull'Italicum: non la voterò". Così Pippo Civati su Twitter rimandando poi al suo blog dove poco prima aveva commentato la decisione del Cdm sottolineando come fosse "una scelta forzata, non giustificata da nessun elemento, né numerico, né politico".


 Roberta Speranza spiega che domani non parteciperà al voto. "Considero un errore gravissimo porre la fiducia sulla legge elettorale.Senza ostruzionismo e dopo un voto rassicurante sulle pregiudiziali. Ne ho votate tantissime in questi anni e ne continuerò a votare nei prossimi mesi. Ma questa volta no". 


 Interviene su Facebook anche l'ex segretario Bersani. "La penso come Roberto Speranza. Ho votato 17 volte la fiducia al governo, più di una al mese. Sono pronto a votare per altre 17 volte su atti di governo che riguardino il governo. Sulla democrazia un governo non mette la fiducia. Questa fiducia io non la voterò". 

La penso come Roberto Speranza. Ho votato diciassette volte alla camera la fiducia al governo, più di una volta al mese....

Posted by Pierluigi Bersani | Pagina Ufficiale on Martedì 28 aprile 2015


Orfini replica a Bersani: "Eccessivo dire in gioco democrazia"
Porre la fiducia sulla legge elettorale "è stata una scelta dolorosa. Dire che è in gioco la democrazia però mi sembra una accusa eccessiva". Così il presidente dell'assemblea Pd Matteo Orfini, al Tg3, commenta le parole di Pier Luigi Bersani. "Non penso che sia in gioco la democrazia perché non accettiamo di passare da 100 a 80 collegi - aggiunge - Bersani ha fatto una legittima battaglia politica, ma l'80% delle richieste sono state discusse e accolte" .

Grillo: "Chiamatelo Nostalgicum"
All'attacco anche Beppe Grillo che su Twitter scrive: "Non chiamatelo più così, di italico ci ha solo il ricordo di un ventennio. Chiamatelo Nostalgicum". Così il leader del Movimento Cinque Stelle ribattezza la legge elettorale e, sul suo blog, afferma: "La fiducia sulla legge elettorale prima d'ora era stata posta da Mussolini con la Legge Acerbo nel 1923 e con la 'legge truffa' (un nome un programma) del 1953. Oggi viene messa sul cosiddetto Italicum".