Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Isis-reporter-americano-decapitato-Jihadisti-diffondono-video-7e29b7c8-c444-4b18-a040-d71e3299464b.html | rainews/live/ | true
MONDO

Siria

Isis: reporter americano decapitato. Jihadisti diffondono video choc

Un filmato mostra la decapitazione di James Foley, scomparso in Siria nel 2012. Nel filmato si vede anche il giornalista Usa Steven Joel Sotloff, rapito in Siria, e il terrorista che dice: "La vita di questo cittadino Usa, Obama, dipende dalle tue prossime decisioni"

Condividi
La campagna di terrore dello Stato islamico in Iraq e nel Levante (Isis) raggiunge gli Usa: gli jihadisti, che hanno preso il controllo di buona parte del territorio iracheno e siriano, hanno annunciato la decapitazione di un giornalista freelance americano rapito in Siria nel 2012, James Foley, postando in internet un video in cui si vede un terrorista che sembra tagliargli la gola. Nel filmato si vede poi anche un altro giornalista americano, Steven Joel Sotloff, a sua volta rapito in Siria: "La vita di questo cittadino americano, Obama, dipende dalle tue prossime decisioni", minaccia il terrorista.

Si tratta di un filmato, di meno di 5 minuti, dal titolo "Messaggio all'America" e in cui compare la scritta: "Obama ha autorizzato operazioni militari contro lo Stato islamico ponendo effettivamente l'America su un piano scivoloso verso un nuovo fronte di guerra contro i musulmani". Poi, si vede quando nelle settimane scorse il presidente Obama dalla Casa Bianca ha annunciato l'avvio di raid aerei Usa in Iraq. L'attendibilità del filmato non può essere verificata, ma è certamente agghiacciante, e credibile. Nelle immagini successive si vede Foley nel deserto, in ginocchio, con indosso una tuta arancione.

Accanto a lui c'è un terrorista, interamente vestito di nero e col volto coperto. Poi si vede Foley che parla contro la guerra in Iraq e "la recente campagna aerea". E ancora, il terrorista che in inglese dice: "Questo è James Foley, un cittadino americano... i vostri attacchi hanno causato perdite e morte tra i musulmani... non combattete più contro una rivolta, noi siamo uno stato, che è stato accettato da un gran numero di musulmani in tutto il mondo. Quindi, ogni aggressione contro di noi è un'aggressione contro i musulmani e ogni tentativo da parte tua, Obama, di attaccarci, provocherà un bagno di sangue tra la tua gente". A quel punto il terrorista mette un lungo coltello alla gola dell'ostaggio, e inizia vigorosamente a tagliare. Nell'immagine successiva si vede il corpo del giornalista riverso per terra, nel sangue, e la sua testa mozzata sulla schiena.    

"Siamo inorriditi dall'uccisione brutale di un giornalista americano innocente", ha detto la portavoce del Consiglio per la Sicurezza nazionale americana Caitlin Hayden, precisando che "l'intelligence Usa sta lavorando per determinare l'autenticità del video postato dall'Isis".  Obama è stato informato mentre era sull'Air Force One, di ritorno a Martha's Vineyard, mentre rientrava a Washington. Il presidente, riferisce la Casa Bianca, continuerà ad essere aggiornato. 

Foley è stato rapito il 22 novembre 2012. Fino al giorno prima aveva inviato reportage e video dal nordovest della Siria, teatro di violenti scontri tra ribelli e regime di Damasco. Secondo le ricostruzioni, sarebbe stato prelevato nelle vicinanze di Taftanaz, insieme al suo autista e al suo traduttore, che sono poi stati rilasciati. Reporter di guerra esperto, Foley aveva già coperto i conflitti in Afghanistan e Libia. Nell'aprile 2011 era già stato vittima di un rapimento nell'est della Libia, ad opera di un gruppo di sostenitori del regime di Gheddafi. Con lui erano stati prelevati altri due giornalisti, l'americana Clare Gillis e lo spagnolo Manu Brabo, mentre un quarto, il sudafricano Anton Hammerl, era stato ucciso. I tre avevano passato 44 giorni in prigionia prima di essere liberati.

Dopo il suo rapimento, la famiglia Foley ha creato un sito web (www.freejamesfoley.com) per chiedere il suo rilascio e sensibilizzare l'opinione pubblica. Oggi, quel sito, in cui sono pubblicate molte notizie del giornalista, è stato rapidamente inondato di messaggi di cordoglio, diffusi via Twitter da tutto il mondo. Diane Foley, madre di James, ha voluto ricordare il figlio con queste parole: "Non siamo mai stati così orgogliosi di nostro figlio. Ha dato la sua vita cercando di rivelare al mondo la sofferenza del popolo siriano".

La visita di Renzi
Oggi il presidente del Consiglio Matteo Renzi sarà in Iraq. Il premier, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, sarà a Baghdad e poi ad Erbil, nel Kurdistan iracheno, per fare rientro in serata a Roma. Renzi incontrerà il capo del governo uscente Nouri al Maliki, il premier incaricato Haider al Abbadi e poi a Erbil, nel Kurdistan iracheno, vedrà Massud Barzani, presidente della regione autonoma.