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MONDO

L'emergenza

Immigrazione, la Ue verso sanzioni ai paesi che non ricollocano. A Budapest nuovo assalto ai treni

Si valuta un piano di ricollocamento interno ai Paesi dell'Ue per 120 milia migranti, a fronte dei 35mila ipotizzati a luglio. Renzi: "Basta lacrime, serve agire". Telefonata Hollande-Merkel: "Quote Ue permanenti e obbligatorie". Intanto, arrestati in Turchia 4 presunti scafisti: sarebbero responsabili del naufragio del barcone sul quale si trovava il piccolo Aylan, il bimbo di 3 anni trovato morto su una spiaggia 

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Nell'elaborare la proposta per un meccanismo di ricollocamenti intra-Ue permanente, da attivare in situazioni di crisi, secondo quote obbligatorie, la Commissione Ue sta ragionando sulla possibilità di prevedere l'opt-out (rinuncia) per i Paesi che non vogliono partecipare, ma accompagnato da sanzioni. Lo riferiscono fonti europee.

In sostanza, se un Paese membro, rifiutasse di accogliere i migranti assegnati dal piano di riccollocamento europeo, potrebbe essere sottoposto a sanzione.

Il nuovo Piano di ricollocamento
La Ue starebbe, infatti, valutando la redistribuzione di 120 mila immigrati, rispetto ai 32 mila indicati a luglio. Il piano dovrebbe essere presentato a Bruxelles martedì prossimo e poi sottoposto al vertice straordinario dei ministri dell'Interno del 14 settembre. 

Telefonata Merkel-Hollande: quote obbligatorie e permanenti in Ue
Francia e Germania stanno lavorando a una proposta per un sistema di distribuzione "permanente e obbligatorio" degli immigrati: lo ha anticipato il presidente francese, Francois Hollande. Il meccanismo "in vigore oggi non basta più", ha detto Hollande ai giornalisti all'Eliseo, al termine di un incontro bilaterale con il premier irlandese, Enda Kenny. "Non bisogna rimanere alle emozioni - ha aggiunto il presidente - a questo bambino di tre anni, la sua famiglia... io penso alle vittime che non sono mai state fotografate, che sono ignorate. E a quelle future, se non facciamo niente. Per questo è ora di agire".

Merkel replica a premier ungherese Orban: "Germania fa quello che moralmente deve"
"La Germania fa ciò che è moralmente e giuridicamente dovuto. Né di più, né di meno". Lo ha detto Angela Merkel replicando, da Berna, alle accuse del premier ungherese Viktor Orban sulla gestione delle politiche sui profughi. Il premier Viktor Orban, aveva detto a chiare lettere: "Non permetterò ai migranti di lasciare l'Ungheria, senza essersi prima registrati. "L'emergenza migranti è un problema tedesco, non europeo" perché è la Germania il luogo dove vuole andare chi arriva in Europa.

Renzi: "Sui migranti serve sforzo Ue"
Sui migranti "non è il tempo della demagogia. Questo non significa che è il tempo dell'iperbuonismo, ma della serietà e della politica". Queste le parole pronunciate dal  premier Matteo Renzi - a Firenze, in conferenza stampa con il premier maltese Joseph Muscat. Renzi sollecita ancora una volta una "risposta ampia, globale e complessiva" da parte di tutta l'Europa.

Gb accoglierà migliaia profughi in più
La Gran Bretagna accoglierà migliaia di rifugiati siriani in più, direttamente dai campi profughi dell'Onu. E' quanto si legge sul sito del Guardian secondo cui lo annuncerà a breve il premier David Cameron.

A Budapest riaperta la stazione
La principale stazione ferroviaria di Budapest è stata riaperta alle centinaia di migranti che per due giorni sono rimasti davanti all'ingresso, e nonostante un primo annuncio delle ferrovie, che avevano comunicato che non ci sarebbero stati treni diretti fuori dal paese, in mattinata è partito invece un treno carico di migranti in direzione della frontiera austriaca. La riapertura arriva nel giorno in cui il premier ungherese, Viktor Orban, incontrerà a Bruxelles il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, per discutere dell'emergenza migranti.

Scontri ad ovest di Budapest, tra polizia e profughi
Tafferugli tra migranti e polizia ungherese sono scoppiati a Bicske, a ovest di Budapest, dove le autorità hanno fermato un treno carico di profughi. Lo riferisce
la Bbc. La polizia ha cercato di far scendere i migranti dal treno, ma questi ultimi hanno rifiutato.

Treno diretto in Austria fermato vicino campo profughi 
Si è fermato vicino a un campo di accoglienza, a una quarantina di chilometri da Budapest, il treno carico di migranti partito stamane della stazione ferroviaria della capitale ungherese. Il treno era diretto a Sopron, al confine con l'Austria, ma è stato fatto fermare vicino una delle quattro principali strutture di accoglienza per migranti nel Paese. Dopo che il convoglio si è fermato a Bicske, alle porte della capitale ungherese, la polizia ha fatto scendere tutti gli occupanti e li ha condotti con i pullman al vicino campo profughi. Intanto la polizia austriaca ha fatto sapere di non aspettarsi treni speciali con a bordo migranti in arrivo oggi dall'Ungheria.

Bimbo morto, arrestati in Turchia 4 presunti scafisti
Le autorita' turche hanno arrestato 4 presunti scafisti per la morte del bimbo siriano di 3 anni, affogato insieme ad altri migranti dopo il capovolgimento delle due imbarcazioni sulla quale viaggiavano. I quattro sospettati fermati, tutti siriani tra i 30 e i 41 anni, sono accusati di "aver causato la morte di piu' di una persona" e di "traffico di esseri umani". La foto del piccolo cadavere sulla spiaggia ha fatto il giro del mondo, suscitando commozione e sdegno. Nella tragedia sono morti anche la madre del bimbo e il fratellino.

Il premier ungherese Orban: "Se l'Ue continua così, arriveranno in milioni"
La proposta europea di redistribuire i profughi con un sistema di quote è come "un
biglietto di invito" per i migranti: ma, secondo il premier ungherese Viktor Orban, "se consentiamo a tutti di arrivare in Europa, non ci sarà più nessuna Europa. Arriveranno in milioni". Come ha spiegato al termine di una serie di incontri con i leader europei a Bruxelles, Orban ritiene che l'unico modo di affrontare l'emergenza immigrazione sia quello di "controllare meglio i confini: non dobbiamo incoraggiare le persone a lasciare i loro paesi con l'irrealistico sogno di una vita migliore, ma anzi spiegare loro che non devono rischiare". Secondo Orban, che ha difeso la scelta di erigere una barriera di filo spinato di 170 km alla frontiera con la Serbia, anche lo spazio Schengen "è in pericolo".

"Schengen prevede che i confini esterni possano essere attraversati in determinati punti e secondo regole determinate, e noi facciamo del nostro meglio perché questo sia rispettato, anche se non sempre riusciamo", ha osservato. "Ho chiesto a tutti e tre i presidenti Ue (del Parlamento, del Consiglio e della Commissione) se avevano un'idea migliore rispetto alla nostra barriera, e hanno ammesso di non averne ma di essere comunque contrari". Orban ha aggiunto che "se saremo costretti, innalzeremo una barriera fisica anche al confine con la Croazia", anche se questo è "più facile da controllare perché c'è un fiume".