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MONDO

Naufragio di giovedì, tre arresti in Libia. Si temono 300 morti

Immigrazione, altro camion in Austria con 26 profughi: 3 bimbi gravi. Grecia, 17enne morto su yacht

In Austria, ancora un tir fermato con 26 migranti nascosti a bordo. L'autista, un 29enne romeno, quando ha visto il mezzo della polizia ha accelerato per fuggire ma poi è stato arrestato. In Grecia fermato uno yacht con 59 migranti: muore un 17enne in uno scontro a fuoco

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La polizia austriaca ha fermato un tir con a bordo 26 migranti nella cittadina di St.Peter am Hart, vicino al confine tedesco. Tre bimbi sono stati ritrovati in condizioni critiche a causa della disidratazione. Lo riferisce l'agenzia austriaca Apa. 

Il conducente del veicolo, un 29enne romeno, è stato arrestato dopo un inseguimento mentre i minori, assieme ai genitori, sono stati trasportati nel vicino ospedale di Braunau e si trovano ora fuori pericolo. I ragazzini erano in uno stato di stordimento a causa della mancanza di acqua e del caldo all'interno del camion. "Lo staff medico ci ha detto che non avrebbero potuto resistere ancora a lungo", ha spiegato un membro della polizia, David Furtner.

Lo Yacht in Grecia
Una volta scoperti, i trafficanti di esseri umani, hanno ingaggiato uno scontro a fuoco con Frontex, la Guardia di frontiera europea, e con quella greca. Un profugo di 17 anni è rimasto ucciso.
L'incidente è avvenuto davanti all'isola di Simi, nel Dodecanneso, nei pressi della costa turca ed è stato segnalato in questi termini dalle autorità greche correggendo prime loro indicazioni che su una morte del ragazzo per soffocamento. Nel tentativo di sottrarsi alla cattura, lo yacht ha anche cercato di speronare ripetutamente l'imbarcazione di Frontex, una motovedetta lettone, che assieme a forze della Guardia costiera greca lo stavano abbordando.
"Durante lo scontro con i trafficanti, sono stati sparati colpi di arma da fuoco", riferiscono le autorità greche in un comunicato. A sostenere che "la morte di un giovane di 17 anni è stata probabilmente causata da colpi di arma da fuoco" è un medico di Simi citato nella nota. Domani nella vicina Rodi sarà eseguita l'autopsia sul corpo del giovane, la cui nazionalità è al momento ignota.

Naufragio di giovedì, tre arresti in Libia. Si temono 300 morti
Tre persone sono state arrestate in Libia, perché sospettate di essere coinvolte nell'organizzazione della partenza del barcone di migranti affondato giovedì sera poco dopo la partenza dal porto di Zuwara. Lo riferisce un funzionario della sicurezza, aggiungendo che i tre, di circa 20 anni, sono coinvolti anche nella partenza di altri barconi di migranti diretti in Italia. Nel naufragio di giovedì sera si teme siano morte 300 persone.

Sbarco a Messina di 680 persone, due morti
Sbarco stamane al molo Marconi del porto di Messina di 683 migranti che si trovavano sulla nave Diciotti della Capitaneria e sono stati soccorsi mentre erano in viaggio nel Canale di Sicilia su due barconi. A bordo anche i cadaveri di due profughi.

A Taranto 415 migranti
Nuovo sbarco di migranti anche a Taranto. E' arrivata la nave Phoenix che trasportava 415 migranti recuperati nelle acque del Mediterraneo nell'ambito del dispositivo di soccorso in atto ormai da diversi mesi. Tra i 415 ci sono 39 donne, 15 minori accompagnati e 22 non accompagnati. I Paesi di provenienza sono Togo, Tunisia, Marocco, Siria, Nigeria, Pakistan, Iraq, Ghana, Etiopia, Eritrea, Mali, Sudan e Palestina.


Ieri pomeriggio si è svolta nella Prefettura di Taranto una riunione di coordinamento tra le varie realtà impiegate nella macchina dell'accoglienza e dei soccorsi. Ripetendo anche oggi uno schema collaudato, il Comune di Taranto fornirà ai migranti la prima assistenza, tra acqua, viveri e indumenti - scarpe e magliette - mentre a cura di Asl, 118 e Croce Rossa saranno i controlli sanitari e le visite mediche. 

Immigrazione al centro del dibattito
L'emergenza immigrati resta al centro del dibattito, con l'ultimo intervento del  cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, che ha commentato la proposta del segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, che ha convocato i capi di Stato e di governo nel palazzo di Vetro a New York per parlare del fenomeno delle migrazioni. "E' veramente un bel segno. Finalmente. Un po' tardivo ma lo accogliamo con tanta speranza perché il fenomeno sarà prolungato nel tempo".

Le parole di Bagnasco, rilanciate dall'agenzia Sir della stessa Conferenza episcopale italiana, hanno toccato, più in generale, il tema dell'immigrazione, aggiungendo che "è come se il Sud del mondo si fosse risvegliato improvvisamente e avesse cominciato a muoversi verso il Nord del benessere, dell'`Occidente". L`immigrazione, ha poi proseguito il porporato, "è un fenomeno inarrestabile e umanitario perché la gente fugge disperata e nella disperazione cerca ancora la speranza" ed è per questo che "il mondo del Nord, in particolare occidentale, deve veramente prendere sul serio questo fenomeno che è planetario".

Sull'immigrazione è intervenuto anche il segretario di Stato Vaticano Parolin, parlando di "polemiche che non servono a risolvere i problemi, anzi acuiscono le difficoltà ed inaspriscono gli animi. Cerchiamo di superarle e di fare ognuno un esame di coscienza, anche la Chiesa dovrebbe farlo" ma "serve una risposta comune". 

Gran Bretagna, rilasciato camionionista italiano
Intanto dalla Gran Bretagna è arrivata la conferma del rilascio del camionista 50enne di nazionalità italiana arrestato ieri nel Surrey, Inghilterra meridionale, dopo che a bordo del suo camion frigo erano stati trovati 27 migranti. Secondo una prima ricostruzione, il camionista non sapeva che i migranti si trovassero all'interno del suo camion e sarebbero stati loro stessi a confermarlo alle autorità e a dire che erano saliti di nascosto a bordo. Episodi simili accadono spesso, in particolare quando i tir si trovano in sosta a Calais per passare lo stretto della Manica e arrivare tramite il tunnel in Inghilterra. 

Palermo, udienza di convalida del fermo per omicidio plurimo
In sette hanno risposto negando ogni addebito, sostenendo di essere "semplici passeggeri", mentre tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Questo in estrema sintesi quanto viene fuori in seguito all'udienza di convalida del gip, iniziata stamattina al carcere palermitano di Pagliarelli, davanti al quale si sono presenti i 10 maghrebini fermati da polizia e guardia di finanza in seguito all'ultimo sbarco di migranti. Giovedi a Palermo a bordo di una nave militare svedese sono giunti a
Palermo oltre 400 superstiti e i cadaveri di 52 persone, morte per asfissia. La Procura di Palermo, in aula oggi il pm Annamaria Picozzi, ha chiesto la convalida del fermo e l'applicazione della misura cautelare in carcere per i 10 indagati che devono rispondere del reato di omicidio plurimo oltre che di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina.

I superstiti avevano raccontato agli investigatori di essere stati oltre 500 su una barca di legno lunga 20 metri e molti, oltre 200, erano stipati nella angusta stiva del
natante, costretti con botte e violenze a restare sottocoperta. Il giudice dovrà decidere entro domani.