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MONDO

Telefonata a Netanyahu

Gaza, Obama: "il cessate il fuoco è un imperativo strategico"

Il presidente degli Stati Uniti ha chiesto al premier israeliano di accettare una tregua umanitaria. Obama ha anche condannato il lancio dei razzi da Hamas, riaffermando il diritto di Israele a difendersi. 

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Gaza (ap)
Accettare la richiesta di una “tregua umanitaria immediata e senza condizioni" perchè il cessate il fuoco a Gaza è un "imperativo strategico". È questo l’appello di Barack Obama a Benjamin Netanyahu. Il presidente degli Stati Uniti, nella conversazione telefonica avuta con il premier israeliano, ha aggiunto che ogni duratura soluzione al conflitto deve prevedere il disarmo di Hamas e di tutti i gruppi attivi nella Striscia di Gaza, da lasciare completamente demilitarizzata. Obama ha anche espresso preoccupazione per il numero crescente di morti palestinesi, la perdita di vite israeliane e il deterioramento della situazione umanitaria nella Striscia. Poi ha condannato fortemente il lancio dei razzi da Hamas, riaffermando diritto di Israele di difendersi.

Riunione d'emergenza del Consiglio di sicurezza dell'Onu
Il Consiglio di sicurezza dell'Onu si sta riunendo a New York, convocato d'urgenza, sulla crisi di Gaza. I 15 paesi membri dovrebbero adottare una dichiarazione per chiedere un cessate il fuoco, aggiungono le fonti.   Secondo una bozza della dichiarazione, il Consiglio di sicurezza Onu chiederà "un cessate il fuoco umanitario immediato e senza condizioni", esortando Israele ed Hamas a prolungare la tregua per tutta la durata dell'Eid al Fitr.

Le proposte di cessate il fuoco
Tel Aviv ha però respinto la proposta del segretario di stato statunitense John Kerry per un cessate il fuoco confermando, invece, la sua adesione alla mediazione egiziana, definita l'unica possibile. Un rifiuto netto, che riacutizza le tensioni tra Usa e Israele che, secondo alcuni commentatori, si sarebbe sentito tradito. Così, dopo venti giorni, i combattimenti proseguono: Hamas continua a lanciare i razzi, Tsahal - l'eserto israeliano - cerca e smantella i tunnel nelle zone controllate di Gaza.

Il commento di Netanyahu 
Per Netanyahu "Hamas sta violando la tregua di 24 ore che aveva annunciato". Il premier israeliano lo ha ribadito in un'intervista alla Cnn spiegando che "Israele ha accettato 5 cessate il fuoco, incluso due per motivi umanitari che Hamas ha sempre respinto. Noi non abbiamo ripreso i combattimenti, sono stati loro a farlo. Prenderemo qualsiasi misura per proteggere il nostro popolo". Il sì ufficiale al cessate il fuoco - frutto di una nuova proposta dell'inviato delle Nazioni Unite per il processo di pace mediorientale, Robert Serry - non è comunque arrivato da Tel Aviv, mentre Hamas e le altre fazioni palestinesi della Striscia - che avevano respinto la decisione di Israele di prolungare la tregua chiesta dall'Onu, anche in vista della festa per la fine del Ramadan - hanno invece annunciato di voler accettare la richiesta delle Nazioni Unite.

Esercito israeliano: "Non siamo responsabili per la scuola Unrwa"
Intanto il portavoce militare dell'esercito israeliano ha respinto, "alla luce dei risultati di un'inchiesta",  le affermazioni di "vari funzionari" secondo cui i palestinesi uccisi il 24 luglio scorso in una scuola dell'Unrwa (Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso e l'Occupazionea Gaza) "siano il risultato delle operazioni" dell'esercito stesso. Il portavoce nella sua nota include anche un video nel quale, secondo l'esercito, si mostra il cortile della scuola, dove sarebbe caduto un colpo di mortaio  "errante": in quel momento il cortile era vuoto. “L'inchiesta - ha proseguito il portavoce - ha concluso che "i miliziani operavano vicino alla scuola; hanno lanciato missili anti tank contro i soldati israeliani che hanno risposto sparando diversi colpi di mortaio". L'esercito ha poi sottolineato che "non opera o mira a  obiettivi di organizzazioni internazionali nella Striscia di Gaza e l'attuale coordinamento condotto dal Coordinatore delle attività di governo nei Territori continua senza cambiamenti anche durante le fasi del combattimento”.

Il bilancio delle vittime 
Nel frattempo a Gaza si contano i morti, dopo il lavoro di ricomposizione delle salme trovate sotto le macerie, secondo fonti palestinesi, il numero delle vittime è di 1031. I soldati israeliani rimasti uccisi sono invece 43. Per gli abitanti di Gaza è una tregua non dichiarata, una breve boccata di ossigeno. Le sorti del conflitto sono affidate alla diplomazia.