MONDO
Dopo il primo caso in Texas
Ebola, caso sospetto alle Hawaii. A Dallas è allerta nelle scuole, i bambini restano a casa
A Honolulu un uomo è stato messo in isolamento per motivi precauzionali. Nella metropoli statunitense, dove è stato confermato il contagio di un paziente di ritorno dalla Liberia, si teme per il contatto con cinque bimbi
Dopo la conferma del primo caso di Ebola negli Stati Uniti a Dallas, in Texas, ora è allarme alle Hawaii. Un paziente è stato posto in isolamento mercoledì al Queen's Medical Center di Honolulu.
I medici non sono sicuri che abbia contratto il virus ma il paziente è stato sottoposto a numerosi accertamenti che saranno inviati al dipartimento centrale degli Stati Uniti il solo titolato a confermare o smentire il sospetto contagio.
Dell'uomo non si sa molto, le autorità non sono nemmeno in grado di confermare se sia stato nell'Africa occidentale nelle ultime settimane, ma hanno voluto comunque procedere a un test precauzionale.
A Dallas intanto è allerta nelle scuole, in particolare nella Tabsy Middle School. Molti genitori hanno deciso di lasciare i propri figli a casa dopo che il preside dell'Istituto ha confermato il contatto tra cinque bambini, di cinque scuole diverse, con il paziente contagiato.
Le autorità texane, giudicando comunque molto bassa la probabilità che il virus si diffonda nel Paese, hanno fatto sapere che in tutto sono 18 le persone, compresi i bimbi, che sono entrate in un contatto con il paziente contagiato dopo il suo ritorno negli Stati Uniti, a fine settembre, dall’Africa. Quei cinque piccoli sono tenuti sotto osservazione.
Nessun allarmismo dunque ma molta attenzione. Il sistema sanitario statunitense fa sapere che l'America è ben preparata a contenere la diffusione di ebola, attraverso un attento monitoraggio di quanti sono entrati in contatto con il paziente a Dallas e la cura adeguata di coloro che si trovano ricoverati in ospedale. Eppure l'ebola continua a far paura. In Africa sono morte ques'anno 3.338 persone, è il contagio più diffuso che si ricordi nella storia.
I medici non sono sicuri che abbia contratto il virus ma il paziente è stato sottoposto a numerosi accertamenti che saranno inviati al dipartimento centrale degli Stati Uniti il solo titolato a confermare o smentire il sospetto contagio.
Dell'uomo non si sa molto, le autorità non sono nemmeno in grado di confermare se sia stato nell'Africa occidentale nelle ultime settimane, ma hanno voluto comunque procedere a un test precauzionale.
A Dallas intanto è allerta nelle scuole, in particolare nella Tabsy Middle School. Molti genitori hanno deciso di lasciare i propri figli a casa dopo che il preside dell'Istituto ha confermato il contatto tra cinque bambini, di cinque scuole diverse, con il paziente contagiato.
Le autorità texane, giudicando comunque molto bassa la probabilità che il virus si diffonda nel Paese, hanno fatto sapere che in tutto sono 18 le persone, compresi i bimbi, che sono entrate in un contatto con il paziente contagiato dopo il suo ritorno negli Stati Uniti, a fine settembre, dall’Africa. Quei cinque piccoli sono tenuti sotto osservazione.
Nessun allarmismo dunque ma molta attenzione. Il sistema sanitario statunitense fa sapere che l'America è ben preparata a contenere la diffusione di ebola, attraverso un attento monitoraggio di quanti sono entrati in contatto con il paziente a Dallas e la cura adeguata di coloro che si trovano ricoverati in ospedale. Eppure l'ebola continua a far paura. In Africa sono morte ques'anno 3.338 persone, è il contagio più diffuso che si ricordi nella storia.