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ECONOMIA

A mezzanotte scade il termine per il rimborso di 1,7 miliardi all'Fmi

Crisi Grecia, Eurogruppo valuta controproposta di Atene, ma la Germania si sfila

Il premier greco ha risposto con una lettera all'ultima proposta dell'Ue. Atene chiede un accordo di due anni con il fondo europeo salva-Stati Esm per coprire il fabbisogno finanziario, e in parallelo una ristrutturazione del debito. Appello dell'Onu: le parti trovino il compromesso

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Merkel
Dovrebbe essere in corso, proprio in queste ore, la conference call dei ministri delle Finanze dell'Ue, convocata dal presidente dell'Eurogruppo Dijsselbloem per valutare la controproposta inviata da Atene. Ma Berlino ha già rotto le righe. La cancelliera Merkel ha fatto sapere che non prenderà in considerazione l'ipotesi di un terzo salvataggio per la Grecia, come proposto da Atene, prima dell'esito del referendum di domenica prossima.

Atene sa che il tempo stringe. È oggi l'ultimo giorno utile per rimborsare la rata del prestito da 1,6 miliardi del fondo monetario internazionale. Standard & Poor's ha tagliato il rating delle maggiori banche greche: Alpha Bank, Eurobank, national Bank of Greece e Piraeus da CCC a SD (selective default). Secondo l'agenzia di rating, senza ulteriore sostegno esterno il default delle banche, le maggiori nel Paese, è "praticamente una certezza".

Atene chiede taglio del debito
Nella controproposta inviata in risposta all'offerta lanciata in extremis dal presidente della Commissione Ue Jean Claude Juncker, Tsipras chiede un piano di salvataggio di due anni al fondo europeo Esm, assieme a una ristrutturazione del debito.  La lettera è stata inviata - oltre a Juncker - anche a Draghi, Hollande, Merkel e Dijsselbloem.

La proposta in extremis di Juncker
Nella proposta avanzata oggi dal presidente della Commissione si chiede ancora una volta alla Grecia di accettare le condizioni dei creditori in cambio di nuovi aiuti che verrebbero stanziati nel corso di un Eurogruppo di emergenza. L'intesa comprenderebbe anche l'impegno del governo greco a fare campagna per il "sì" al referendum sull'accordo indetto in Grecia per il prossimo 5 luglio.

Obama: "Preoccupazione soprattutto per Europa"
La Grecia è una "preoccupazione", una "preoccupazione soprattutto per
l'Europa".  Lo afferma Barack Obama che chiede a Grecia, Unione Europea e Fmi di continuare a trattare per raggiungere una soluzione. La Grexit non sarà uno shock importante per il sistema americano - specifica il presidente americano - ma potrebbe raffreddare l'economia europea. E se l'Europa non cresce è un problema anche per gli Stati Uniti.

Appello Onu: "Parti facciano compromesso"
Un appello per la ripresa dei negoziati arriva anche dall'Onu. "Qualsiasi accordo tra Atene e i suoi creditori richiederà compromessi da entrambe le parti" ha detto un portavoce del segretario generale Ban ki-Moon, preoccupato per gli effetti che un default della Grecia il 'Grexit' avrebbero sull'economia mondiale. 

Il 5 luglio il referendum
Il referendum che si terrà domenica prossima sta già dividendo l'opinione pubblica nel paese, creando due schieramenti: uno a favore del partito di Syriza e l'altro contro. Ieri in piazza c'erano i sostenitori di Tsipras, oggi invece per le strade di Atene e Salonicco manifesta l'opposizione. Avvisi e consigli arrivano anche dai rappresentanti delle istituzioni europee e capi di governo. "Votate sì", dice il presidente dell'Europarlamento, Martin Schulz. Più duri i toni di Angela Merkel: "Se salta la moneta unica salta l'Unione".