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MONDO

Il divorzio dall'Ue

Brexit, due deputati Tory chiedono il voto di sfiducia contro Theresa May

E', questo, il giorno più lungo e difficile per la premier britannica. Il governo perde pezzi, con tre ministri che stamane hanno rassegnato le dimissioni. E martedì prossimo il parlamento potrebbe decidere la sua caduta

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E' il giorno più lungo e difficile per la premier Theresa May, sotto accusa per i termini dell'accordo raggiunto con l'Ue per la Brexit. Il suo governo perde pezzi, con tre ministri che danno le dimissioni; due deputati Tory presentano richiesta di tenere un voto di sfiducia nei suoi confronti della premier. E la votazione, se entro stasera arriveranno almeno 48 richieste, potrebbe tenersi già martedì.

Il primo a prendere l'iniziativa è stato il deputato conservatore Jacob Rees-Mogg, uno dei fautori più inflessibili della Brexit nel partito della premier. Il deputato ha criticato l'intesa presentata dalla May, sostenendo che contraddice le promesse elettorali fatte dai Tory. Di seguito, anche il collega Henry Smith ha inviato una missiva a Graham Brady, presidente del gruppo parlamentare dei conservatori alla Camera dei Comuni, facendo la stessa richiesta di un voto di sfiducia.

A nulla è valso l'appassionato intervento della May sulla scelta fatta "nell'interesse nazionale".  Rivolgendosi ai parlamentari, la premier ha spiegato che il Parlamento britannico dovrebbe decidere se vuole che il Regno Unito lasci l'Unione europea senza alcun accordo, o se sostenere l'attuale accordo raggiunto tra Londra e Bruxelles. Ma senza accordo avremo "più incertezza e divisione" ha ammonito. 

L'appello del sindaco di Londra ai deputati: "Dite 'no' all'intesa"
Il sindaco laburista di Londra, Sadiq Khan, intanto, implora in un messaggio i deputati britannici di "respingere, per favore", l'intesa sulla Brexit presentata oggi. "I miei funzionari - scrive Khan, da sempre sostenitore di Remain e da qualche tempo schierato in prima fila nella battaglia per cercare di ottenere una rivincita referendaria -sono ora venuti a capo di tutte le 585 pagine dell'Accordo di Ritiro" dall'Ue definito con Bruxelles. E la conclusione è che si tratta "con tutta chiarezza di un cattivo accordo per Londrae per il Regno Unito, destinato a ridurre le opportunitàdisponibili alla prossima generazione". Di qui l'accorato appello del sindaco per un referendum bis, malgrado il secco 'no' di May. "L'intesa va ancora approvata dal Parlamento e ratificata dall'Ue - conclude Khan -, quindi non è troppo tardi per indicare una strada migliore": cioè "dare l'ultima parola al popolo britannico" per scegliere fra "un cattivo accordo, un catastrofico no deal o l'opzione di restare nell'Ue".

Alle 18 conferenza stampa di Theresa May
Dopo il pomeriggio tempestoso di ieri e la drammatica mattinata di oggi la premier britannica Theresa May terrà una conferenza stampa alle 17 locali, le 18 italia. L'annuncio di Dowing Street arriva dopo la lettera di sfiducia presentata al gruppo parlamentare Tory da Jacob Rees-Mogg.

Ieri sera, al termine di una riunione di cinque ore, il governo britannico ha dato il suo via libera alla bozza di accordo con la Ue sul divorzio di Londra da Bruxelles, un via libera non senza contraccolpi dato che stamani ha portato alle dimissioni di tre ministri. Stamani alla Camera dei Comuni May ha difeso per ore la bontà dell'intesa sulla Brexit contro una pioggia di critiche da tutti gli schieramenti. Ieri May aveva disdetto la conferenza stampa inzialmente convocata dopo il consiglio dei ministri, limitandosi a tenere una dichiarazione ai media.