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SCIENZA

Lancio il 20 ottobre alle 3.45 ora italiana dalla Guyana Francese

Il dg Esa Woerner: “Mercurio è una sfida tecnologica”

Il direttore generale dell’Agenzia Spaziale Europea fa il punto alla vigilia della partenza della missione BepiColombo: “Useremo in gran parte energia solare, utilizzando 500 chilogrammi di propellente invece di 17 tonnellate”

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di Andrea Bettini
Dott. Woerner, siamo alla vigilia del lancio della missione BepiColombo verso Mercurio. Cosa vi attendete di scoprire?
“Il Sistema solare è affascinante e ogni pianeta è diverso. Mercurio è particolare perché è così vicino al Sole, ma non sappiamo esattamente che risultati otterremo, altrimenti non avrebbe senso andare fin là. Nell’esplorazione spaziale è sempre così: l’effetto serra ad esempio è stato scoperto su Venere e solo dopo abbiamo capito che esiste anche sulla Terra. Intanto abbiamo già dei risultati concreti: per questa missione abbiamo sviluppato delle celle solari avanzate, con elevate prestazioni e la capacità di resistere ad alte temperature.

Quali sono le peculiarità della missione?
Innanzitutto andare così vicino al Sole, dove fa molto caldo, è una vera sfida tecnologica. Inoltre è una missione che ha una dimensione internazionale, dato che coinvolge l’Esa, diverse agenzie nazionali che ne fanno parte e l’agenzia spaziale giapponese JAXA. E poi dal punto di vista della propulsione è l’opposto di altre missioni: in genere si deve spingere la sonda, in questo caso il viaggio è tutto in frenata perché andando verso il Sole si tende ad accelerare. Per questo serviranno sette anni per arrivare a destinazione.

Proprio per la propulsione è stata adottata una soluzione innovativa…
L’energia utilizzata sarà in gran parte solare elettrica. Non è una prima assoluta, ma è una novità per un viaggio così lungo. Con la propulsione tradizionale sarebbero servite 17 tonnellate di propellente. Così ne basteranno 500 chilogrammi.

BepiColombo farà da apripista anche per altre missioni in arrivo nei prossimi anni?
È un passo importante per lo sviluppo della missione Solar Orbiter, che studierà da vicino il Sole. Non userà esattamente le stesse tecnologie, ma BepiColombo sarà preziosa per alcuni aspetti, come la produzione e l’utilizzo dell’energia e la capacità di gestire le alte temperature.

BepiColombo ci dirà qualcosa anche sulla vita nell’universo?
Pensiamo di sapere cosa serve per avere la vita, quali sono gli elementi necessari. Ma non sappiamo ancora come questa si sviluppi. Sono certo che impareremo qualcosa anche da Mercurio.