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ITALIA

La sindaca: "Nessuna emergenza per Natale"

Rifiuti. Maxi rogo impianto salario. Raggi: "Ne costruiremo uno nuovo. Non escludiamo aumento Tari"

L'Arpa Lazio: l'incendio ha aumentato l'inquinamento dell'aria. Il presidente della Commissione Ambiente del Comune, Daniele Diaco: "L'impianto aperto 15 anni fa doveva essere semplicemente una rimessa". Sale la tensione con l'Abruzzo. Il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Mario Mazzocca chiarisce: "Non prenderemo da Roma" altri rifiuti

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Non si spengono le polemiche dopo l'incendio che si è verifcato ieri nell'impianto di rifiuti dell'Ama a Roma in via Salaria. La sindaca Virginia Raggi annuncia che sarà realizzato un nuovo impianto e spiega: "Guardiamo a tecnologie di ultima generazione, ma i tempi non saranno brevi". Il presidente della Commissione Ambiente del Comune, Diaco accusa: "L'impianto esiste da 15 anni, doveva essere semplicemente una rimessa ed è stato trasformato in un tmb del rifiuto differenziato". Intanto la Cisl lancia l'allarme: "La situazione sta diventando davvero grave ed insostenibile in molte aree del Paese. In Italia emerge l'assenza di una diffusa politica industriale dei rifiuti". 

Arpa: incendio ha aumentato l'inquinamento dell'aria
L'Arpa Lazio ha rilevato, in seguito al rogo del Tmb di via Salaria, un aumento dell'inquinamento atmosferico registrato nella giornata di ieri dalla centralina di Villa Ada, che ha superato i limiti di legge: "Si ritiene - afferma l'Agenzia per la protezione ambientale nella relazione di stamattina - che il valore registrato risenta del contributo delle emissioni generate dall'incendio". In particolare del valore del Pm10, cioè il particolato: lunedì 10 il valore di Villa Ada era di 21 microgrammi/metro cubo, mentre ieri era salito a 56, oltre cioè il limite di legge di 50.

Raggi: "Costruiremo un muovo impianto. Non escludiamo un aumento della Tari"
"Ne usciremo, faremo squadra, con il ministro Costa, con la prefettura e con la Regione Lazio, che ringrazio. Ci siamo mossi subito per trovare soluzioni concrete per le 800 tonnellate al giorno che fino a ieri andavano in questo Tmb". Lo dice la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in una intervista al Messaggero dopo il maxirogo nell'impianto di rifiuti sulla via Salaria.

"Avevamo detto di chiuderlo entro la fine del mandato - spiega -, questa vicenda anticipa i tempi" con la conseguenza che "ora dei costi potrebbero esserci". Sulle cifre la sindaca non si sbilancia: "Dipende dalle tariffe che ci chiederanno gli impianti fuori Roma" ma il rischio che aumenti la Tari a Roma "c'è, molto onestamente va detto: potremmo essere costretti, se qualcuno ora si approfitterà della necessità di Roma dopo l' incendio. Ovviamente cercheremo di scongiurarlo o contenerlo al massimo, l' aumento".

Su dove andranno ora i rifiuti dell' ex Tmb, Raggi fa sapere: "So che l' Ama, attraverso la Regione Lazio, ha già avviato trattative, in primis con l' Abruzzo". Quindi annuncia la costruzione di un nuovo impianto per Roma. "Noi - dice - guardiamo al futuro, la migliore soluzione sul mercato sono le tecnologie di ultima generazione in grado di separare i materiali dell' indifferenziato, a volte anche solo dal colore, con lettori ottici o laser", "una volta individuati i siti adeguati, si partirà con le autorizzazioni". "I tempi non sono brevi - sottolinea -, ma gli impianti saranno utili, non solo oggi, ma in futuro". Dall'Abruzzo intanto, il Sottosegretario alla Presidenza della Giunta regionale Mario Mazzocca chiarisce  "non prenderemo da Roma" altri rifiuti.

Sulle polemiche di queste ore di un possibile Natale nella Capitale in 'compagnia di cumuli di immondizia', la Raggi assicura: "Stiamo scongiurando qualunque tipo di emergenza grazie alla collaborazione della Regione e del ministero che hanno risposto al nostro appello. Anzi, stiamo affrontando il problema in modo strutturale per prevenire il picco natalizio che accade sempre". 

Codacons: aumento Tari? Pronti a ricorsi 
"Qualsiasi aumento della Tari varato dal Campidoglio sarà impugnato dal Codacons nelle sedi opportune al fine di ottenerne l'annullamento. Lo afferma l'associazione dei consumatori, commentando le dichiarazioni della sindaca. "E' inaccettabile anche solo immaginare un incremento della Tari a Roma - spiega il presidente Carlo Rienzi - I cittadini romani, infatti, pagano per il servizio di raccolta rifiuti le tariffe più elevate d'Italia, con una spesa procapite pari a 270,2 euro nel 2017, superata solo da Venezia che tuttavia, essendo città lagunare, ha costi strutturali non paragonabili a quelli delle altre città". "A fronte di tariffe più elevate rispetto al resto d'Italia, i romani subiscono un servizio disastroso, con la raccolta rifiuti che funziona in modo discontinuo arrecando disagi enormi alla popolazione - prosegue Rienzi - A fronte di tale situazione, qualsiasi incremento della Tari nella capitale sarebbe un grave atto illegittimo a danno dei cittadini, e pertanto sarà impugnato nelle sedi opportune dal Codacons al fine di bloccare qualsiasi rincaro".

Diaco: "Tmb Salario non funzionerà più, sarà riconvertito"
"L'impianto esiste da 15 anni, doveva essere semplicemente una rimessa ed è stato trasformato in un tmb del rifiuto differenziato" ha affermato Daniele Diaco, presidente della commissione Ambiente del Comune di Roma, intervenendo ai microfoni della trasmissione 'L'Italia s'è desta', sull'incendio nel deposito Ama in via Salaria a Roma. 

"Quello che dice l'assessore del III Municipio Raimo è vero, l'Arpa è un organo regionale, serve per tutelare la salute pubblica, svolge delle attività di rilevazione sugli agenti inquinanti e fa riferimento anche alla Regione Lazio - prosegue Diaco - Dobbiamo essere uniti, con la Regione e il governo, per cercare di trovare risposte alla gestione del ciclo dei rifiuti. Non si può più definire tmb perchè ormai l'impianto non esiste più. Io dico purtroppo perchè l'impianto Ama è un bene pubblico, pagato con i soldi dei cittadini e il danno subito colpisce la cittadinanza intera perchè colpisce il bilancio e le casse di Ama.

E' chiaro che la Regione deve fare molto di più, perchè il piano della gestione dei rifiuti della Regione è fermo, la responsabilità degli impianti è la loro. Se avessimo avuto impianti di conferimento avremmo potuto chiudere prima tmb salario e rocca cencia. Ci aspettiamo che la Regione in modo rapido e  repentino faccia la sua parte e vari il piano rifiuti.

Le 700 tonnellate di rifiuti indifferenziati che venivano trattate nel tmb Salario dovranno essere trattate in impianti terzi: Aprilia, Viterbo, Frosinone, 100 tonnellate verranno date alla Colari che è di Cerroni ma oggi è gestita da un commissario, un'altra quota verrà portata nella Regione Abruzzo. Cercheremo di creare nel modo più veloce possibile un'impiantistica sostenibile ma soprattutto pubblica. Il tmb Salario non funzionerà più, sarà riconvertito così come Rocca Cencia, che vogliamo riconvertire al più presto. Non amiamo quel tipo di tecnologia".

Cisl: rifiuti "è situazione di emergenza nazionale" 
Sul tema dei rifiuti stiamo vivendo ormai una situazione di "emergenza nazionale, come dimostra il terribile rogo di Roma e l'allarme inquinamento che grava sulla salute dei cittadini". Lo dichiara il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello, responsabile dei servizi. "La situazione sta diventando davvero grave ed insostenibile in molte aree del paese. La magistratura - prosegue il sindacalista - sta facendo il suo dovere, indagando sui frequenti roghi che si sono verificati in diverse regioni d'Italia. Sappiamo bene che spesso i roghi sono legati alle attenzioni della malavita che nella gestione dei rifiuti ha da tempo trovato un elemento di guadagni illeciti".

Secondo Cuccello "c'è un problema di classe dirigente che nel corso degli anni ha rinviato le scelte necessarie. Da troppi anni si producono riforme e controriforme, norme non attuate per la mancanza dei regolamenti, obiettivi che rimangono sulla carta, in un contesto dove, invece di fornire chiarezza e semplificazione, si è generata complessità e confusione, conflitti di competenze, ritardi, o impedimenti nell'esecuzione dei provvedimenti con la totale impunità dei soggetti responsabili. Se nessuno è  perseguibile per le mancate attuazioni delle norme di legge in materia, tutto rimane immutato e di questo oggi tutti ne stiamo pagando le conseguenze".