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SPORT

La polemica

Riforma del Coni, Salvini: "Malagò è nervoso, lì girano soldi"

"Lo sport non è solo maxistipendi, noi siamo per il cambiamento" dice il vicepremier replicando al presidente del Comitato Olimpico che ieri ha definito la riforma progettata dal governo "una occupazione"

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"Malagò è molto nervoso". Così il vicepremier Matteo Salvini replica alle accuse del presidente del Coni sulla riforma progettata dal Governo. "Lì girano tanti soldi - ha aggiunto Salvini intervistatao da Rai Sport, prima di entrare a San Siro per Italia-Portogallo - Ci sono presidentissimi con segretarie, megauffici, autisti. Lo sport è fatto anche di milioni di atleti, arbitri e dirigenti che non guadagnano cinque milioni".

"Capisco il nervosimo di chi sperava che nulla cambiasse, ma noi siamo il governo del cambiamento e vogliamo intervenire", ha aggiunto Salvini. Insomma, neanche in tema di sport il leader leghista pensa al pur minimo passo indietro. Anzi, semmai è l'attuale sistema sportivo a doverne fare "non uno, ma tre: se qualcuno pensava di essere presidente a vita, si sbagliava. Lo sport non e' una monarchia".

I contenuti ricalcano la linea seguita da Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo sport, che aveva parlato di personalismi di Malagò e di vicinanze con Lotti al momento di veder votare l'allungamento dei mandati a tre per la presidenza del Coni. Ma i toni, in questo caso, sono il messaggio.

Il contrattacco di Salvini, infatti, arriva due giorni dopo le dure accuse di Malagò e, soprattutto, nel giorno in cui a dar voce alle proteste Coni sono stati i portabandiera olimpici Pellegrini e Lupo, e Malagò aveva invece provato ad ammorbidire i toni inattesa di un nuovo incontro a Palazzo Chigi. "Da parte nostra c'è la volontà di incontrarci e capire se si può ragionare su presupposti di chiarezza senza essere prevaricati", aveva detto il presidente del Coni nel primo pomeriggio. Poi, in serata, lo stop di Salvini.

"Per la gente, lo sport sono sono milioni di bambini, arbitri, dirigenti che guadagnano poco o nulla, non solo i campioni che prendono milioni", ha aggiunto il vicepremier. "I soldi sono tanti, e speriamo che cadano anche sui campetti di periferia".

Pellegrini e Lupo: "Giù le mani dallo sport"
Contro l'annunciata riforma del Coni da parte del Governo si schierano due pezzi da novanta dello sport italiano: la nuotatrice Federica Pellegrini e il pallavolista Daniele Lupo, entrambi portabandiera azzurri a Rio 2016. "Le Olimpiadi 2020 si avvicinano - scrive Lupo su Instagram, dove ha postato una foto che lo ritrae proprio durante le Olimpiadi in Brasile - le qualifiche per strappare un pass a Tokyo sono a un passo... anziché avere il supporto ed essere tutti uniti come in una battaglia...L'unica notizia che si legge è della politica italiana che vorrebbe iniziare a gestire il nostro mondo... Assurdo!! No grazie W L ITALIA W LO SPORT". Tra le decine di post di commento spicca proprio quello di Federica Pellegrini: "Assolutamente d'accordo, lasciamo lo sport allo sport".