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ITALIA

16 ottobre 1943

Ebrei, a Roma cerimonie per 75esimo da deportazione dal ghetto

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Preghiere, canti e testimonianze hanno aperto la cerimonia di commemorazione del 75esimo anniversario della deportazione degli ebrei romani, avvenuta il 16 ottobre 1943 dal ghetto ma non solo, che si è svolta questo pomeriggio in piazza San Pietro. Subito dopo, l'evento è proseguito a palazzo Salviati, sede del Casd (Centro Alti Studi per la Difesa) in piazza della Rovere a Roma. Lì nell'ex 'collegio militare' 1.259 ebrei, nel 1943, furono tenuti prigionieri nei giorni antecedenti al loro viaggio verso i campi di sterminio. Un momento di memoria importantissimo per la città di Roma, che dopo la prima edizione del 2017 si propone di tenere vivo il ricordo delle atrocità accadute durante la Shoah. "Queste mura - ha detto Noemi Di Segni, presidente dell'Unione delle Comunità Ebraiche italiane - hanno udito in quei giorni ordini, pianti, preghiere e suppliche, quando dall'esterno trapelava il silenzio dell'indifferenza.  Ribadiamo oggi qui l'impegno per la verità e l'impegno per farla conoscere a tutti i giovani, affinché sappiano quel che accadde quel 16 ottobre a Roma". 

Una riflessione su quei terribili giorni prima della deportazione degli ebrei romani è stata fatta anche da Ruth Dureghello, presidente della Comunità ebraica di Roma. "Entrare in questo luogo - ha detto - significa andare indietro nel tempo, in un'epoca che ha segnato noi tutti profondamente, anche la mia famiglia. La razzia di quei giorni non ferì solo gli ebrei ma tutta la città. L'impegno di oggi non deve passare solo per le sofferenza e il dolore, ma per i giovani che hanno bisogno di ascoltare, di comprendere e di domandare. Gli ebrei sono una risorsa di questo Paese, quindi momenti come questi devono essere fonte di speranza e di impegno comune". Il rabbino Capo della Comunità ebraica di Roma, Riccardo Di Segni, ha infine ricordato che "dietro a questa tragedia ci sono un'infinità di storie e vicende. Nella razzia dei nazisti di quel giorno vennero portati in questo luogo 1.259 ebrei, di questi furono deportati 1.020, gli altri uscirono indenni da quella porta. Oggi - ha sottolineato - dobbiamo ricordare questi fatti per impedire che si ripiombi in quella barbarie di 75 anni fa".

A Roma presentazione di  "1938" di Pietro Suber
A Roma questa sera, al cinema Barberini, la presentazione del documentario "1938 - Quando scoprimmo di non essere più italiani" di Pietro Suber in occasione degli 80 anni della promulgazione delle leggi razziali. Il film ricostruisce le vicende che portarono dalle leggi antiebraiche alla deportazione degli ebrei italiani (1943-1945) attraverso cinque storie raccontate in gran parte dai diretti protagonisti. A iniziare da quella di una famiglia di ebrei fascisti (la famiglia Ovazza) massacrata sul Lago Maggiore nell'autunno del 1943, alla storia di un ebreo del Ghetto di Roma, il mitico 'Moretto', che decise di lottare contro la persecuzione e che riuscì a salvarsi flirtando con la nipote di un collaborazionista fascista. Fino a quella di Franco Schonheit e dei suoi genitori, tutti sopravvissuti ai campi di sterminio nazisti. Poi la vicenda di una ebrea di Fiume che si salvò nascondendosi presso la casa di un incisore del Vaticano, e infine la storia di una famiglia di presunti delatori fascisti accusati di aver denunciato i vicini ebrei ai tedeschi. A parlare infatti non sono solo le vittime, i perseguitati ma anche i cosiddetti persecutori. Con loro gli altri testimoni, cioè quella stragrande maggioranza di italiani che non aderì alle leggi razziali, ma neppure vi si oppose. Il racconto, che si snoda oltre alle testimonianze attraverso preziose immagini d'archivio e una mole di documenti d'epoca pubblici e privati, si conclude con il tema della memoria delle leggi razziali, di cosa è rimasto oggi di uno dei periodi più oscuri della recente storia italiana, con un viaggio tra i movimenti giovanili di estrema destra e la vicenda delle strade ancora intestate, a 80 anni di distanza, ai firmatari (o presunti tali) del Manifesto della Razza, da cui scaturirono le leggi razziste.

Proiezione di un documentario alla Camera 
Domani infine alle 17 nella Sala della Regina di Montecitorio (trasmesso in streaming) sarà proiettato in anteprima il documentario "La razzia. Roma, 16 ottobre 1943" di Ruggero Gabbai, prodotto dalla Fondazione Museo della Shoah. Una iniziativa promossa dalla vicepresidente della Camera, Mara Carfagna, che introdurrà i lavori insieme a Mario Venezia, presidente della Fondazione Museo della Shoah, con l'intervento di Emanuele Di Porto che fu testimone del rastrellamento.

Viaggio senza ritorno
Alla ricorrenza Ulisse, trasmissione di Alberto Angela per la Rai, ha dedicato una puntata andata in onda lo scorso 13 ottobre. È possibile rivederla su RaiPlay.