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ITALIA

Sabato i funerali di Stato per alcune delle vittime

Genova, si cercano 5 dispersi. Conte avvia la procedura di revoca della concessione ad Autostrade

L'ultimo bilancio delle vittime del crollo, corretto dalla Prefettura, è di 38 morti. I feriti ricoverati sono 10, di questi 6 sono in codice rosso. Una testimone: "Ho visto i tiranti spezzarsi". Centinaia gli sfollati. Numero del Comune per chi deve lasciare la propria casa: 010/65981. I numeri per informazioni e segnalazioni: 010/5360637 e 010/5360654

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Si continua a cercare senza sosta. Anche se per i soccorritori, purtroppo, con il passare delle ore diventa sempre meno  probabile trovare superstiti sotto le macerie, come dichiarato anche dal  presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti. Le squadre Usar e cinofile dei Vigili del Fuoco hanno lavorato ininterrottamente, ma non sono stati né individuati né recuperati altri corpi. Il numero dei dispersi, intanto, è stato ridimensionato a cinque.

Tre giorni dopo il crollo del Ponte Morandi Genova resta una città profondamente ferita, colpita da un disatro senza precedenti e ancora sotto choc. L'ultimo bilancio delle vittime, diramato dalla Prefettura che corregge il precedente dato, è di 38 morti (e non 39 come era stato detto)  mentre i feriti sono 10 (erano inizialmente 16, poi alcuni di loro dimessi), di cui 6 in codice rosso.

Sabato alle 11 sono previsti i funerali di Stato in un padiglione della Fiera di Genova, e sarà giornata di lutto nazionale. Alle esequie parteciperà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e come annunciato dal premier Conte, il governo.

I funerali saranno celebrati dall'arcivescovo di Genova, cardinale Angelo Bagnasco.  Ma non tutti i parenti delle vittime hanno accettato il funerale di Stato e molti hanno deciso di salutare i loro cari in forma privata. "Sono pochi quelli che aderiscono ai funerali di Stato. Tanti non vogliono fare la passerella, e li capisco. Se invece di spendere i soldi per venire qui li avessero dati a questa povera gente, sarebbe stato meglio". Lo ha detto padre Mauro Brezzo, cappellano dell'ospedale San Martino di Genova, che sta dando conforto alle persone ferite e ai familiari delle vittime. Quanto ai sentimenti "in generale prevale la rabbia" tra le persone, "invece i parenti delle vittime sono in lacrime e in silenzio, vivono solo il dramma".

I numeri per informazioni e segnalazioni
La Prefettura di Genova ha istituito 2 numeri dedicati per informazioni e segnalazioni di eventuali persone disperse: 010/5360637 e 010/5360654. E' stata attivata anche la casella di posta crollopontemorandi@interno.it per informazioni, richieste e segnalazioni. 

Conte: al via procedura revoca concessione Autostrade
E l'esecutivo va avanti sulla strada della revoca della concessione: dopo l'annuncio del ministro Toninelli, il presidente del Consiglio conferma: "Oggi il Governo, tramite la competente Direzione del Ministero delle Infrastrutture, ha formalmente inoltrato a "Autostrade per l'Italia" la lettera di contestazione che avvia la procedura di caducazione della concessione. Il Governo contesta al concessionario che aveva l'obbligo di curare la manutenzione ordinaria e straordinaria dell'autostrada A10, la grave sciagura che è conseguita al crollo del ponte", fa sapere  il premier Giuseppe Conte in un comunicato. "Il concessionario avrà facoltà di far pervenire le proprie controdeduzioni entro 15 giorni, fermo restando che il disastro è un fatto oggettivo e inoppugnabile e che l'onere di prevenirlo era in capo al concessionario su cui gravavano gli obblighi di manutenzione e di custodia". 

"Segnale di svolta, reinvestire utili in manutenzione" 
"Questo Governo intende dare un segnale di svolta ben preciso: d'ora in avanti tutti i concessionari saranno vincolati a reinvestire buona parte degli utili nell'ammodernamento delle infrastrutture che hanno ricevuto in concessione, dovranno rispettare in modo più stringente gli obblighi di manutenzione a loro carico e, più in generale, dovranno comprendere che l'infrastruttura non è una rendita finanziaria, ma un bene pubblico", aggiunge il premier. 

Le ipotesi sul cedimento: la rottura di uno strallo
La rottura di uno strallo è "un'ipotesi di lavoro seria". Così Antonio Brencich, docente dell'università di Genova e membro della commissione dei Trasporti e delle Infrastrutture che deve accertare le cause del crollo, ha risposto ai giornalisti a Genova. Brencich ha fatto un breve sopralluogo nella zona del ponte crollato ma non è voluto entrare nel merito del lavoro della commissione. "La voce che gira è che il collasso sia stato attivato dalla rottura di uno strallo ci sono testimonianze e video che vanno in questo senso".



E si fa sempre più rovente la polemica sulle responsabilità, con la società Autostrade per l'Italia (gruppo Benetton) che si difende.

Una testimone: tiranti spezzati insieme
"Ho visto i tiranti spezzarsi contemporaneamente, poi sono caduti sulla carreggiata, l'hanno fatta salire in alto e dopo si è spezzata la campata". A parlare è Maria Marangolo, infermiera della Asl genovese, che la mattina del 14 agosto si trovava in via Fillak, a una fermata dell'autobus, e ha assistito al momento al crollo di ponte Morandi. "Erano le 11,36, perché ho ancora il messaggio di richiesta di aiuto che ho inviato a un amico, ed era di un minuto più tardi", spiega la donna, intenzionata a testimoniare, se ce ne sarà bisogno, anche di fronte ai magistrati. "Mi sono decisa a raccontare anche se ero scioccata - afferma - perché le vittime meritano che sia fatta luce su quanto successo, ho sentito tante versioni in queste ore ma alcune non corrispondono alla verità". Aveva appena smontato dal turno di lavoro e aveva cercato riparo dalla pioggia sotto la pensilina della fermata del bus. "Stavo guardando in alto, proprio verso il ponte, nel momento in cui è successa la tragedia. Tutto sarà durato al massimo 15 secondi". 

Toninelli: istituita commissione ispettiva, esito entro un mese
"Abbiamo costituito una commissione ispettiva di esperti che faranno luce sull'accaduto e che sono già operativi. L'esito del loro lavoro, che dovrà arrivare entro un mese, entrerà nella procedura di un'eventuale revoca della concessione ad Autostrade per l'Italia". Danilo Toninelli, ministro delle Infrastrutture e Trasporti, lo scrive su Facebook. 

Mit: concessionarie responsabili
"Qualsiasi verifica strutturale sulle opere in concessione" è compito "del concessionario". Lo afferma il ministero dei Trasporti e delle Infrastrutture in una nota in cui precisa che "i controlli del concedente sono prioritariamente rivolti all'ottemperanza degli obblighi convenzionali".



Autostrade: dimostreremo adempienza concessione
"In relazione all'annuncio dell'avvio della procedura di revoca della concessione", Autostrade per l'Italia si dichiara, in una nota, "fiduciosa di poter dimostrare di aver sempre correttamente adempiuto ai propri obblighi di concessionario, nell'ambito del contraddittorio previsto dalle regole contrattuali che si svolgerà nei prossimi mesi". "È una fiducia - si legge ancora - che si fonda sulle attività di monitoraggio e manutenzione svolte sulla base dei migliori standard internazionali. Peraltro non è possibile in questa fase formulare alcuna ipotesi attendibile sulle cause del crollo". "Autostrade per l'Italia sta lavorando alacremente alla definizione del progetto di ricostruzione del viadotto, che completerebbe in cinque mesi dalla piena disponibilità delle aree. La società continuerà a collaborare con le istituzioni locali per ridurre il più possibile i disagi causati dal crollo", conclude la nota. 

Ue: concessionario è responsabile della sicurezza
"Per quanto riguarda la responsabilità sulla sicurezza delle infrastrutture stradali sul Trans-European transport network (Tent)" e il ponte Morandi rientra in questa rete europea, "nel caso sia gestita da un operatore privato, è il concessionario ad avere la responsabilità della sicurezza e della manutenzione della strada". Così un portavoce della Commissione Ue Christian Spahr sul crollo del ponte a Genova, ricordando la direttiva europea del 2008, per assicurare che le valutazioni sulla sicurezza siano una priorità sulle strade della rete Tent.

Centinaia di sfollati e case da demolire
Sono circa 600 gli sfollati dalle case a ridosso dei punti di caduta del ponte sul greto del Polcevera. "Le case verranno demolite tutte e l'impegno è di ridare entro la fine dell'anno un'abitazione a tutte le persone che per motivi di sicurezza le hanno dovute abbandonare",  ha detto il ministro dell'Interno Matteo Salvini al termine del sopralluogo sotto il ponte crollato a Genova , sottolineando che "alcune decine di appartamenti sono già stati recuperati da Comune e Regione". Sono 331 i nuclei familiari che hanno dovuto abbandonare la propria casa. E il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti assicura che entro novembre gli sfollati avranno una casa. ​"Abbiamo già un lotto di 350 unità immobiliari che, a scaglioni di 50, saranno disponibili dalla settimana prossima fino alla totalità della disponibilità entro metà novembre. Comune, Regione e Cassa Depositi e Prestiti si sono prestati a questo".



Toti ha poi aggiunto che serve "un commissario", "una struttura commissariale con poteri straordinari che rimetta in piedi il ponte nel più breve tempo possibile, io pretendo che il ponte in un anno sia di nuovo in piedi".

Il Comune di Genova comunica che le persone costrette a lasciare la propria abitazione possono rivolgersi h/24 al Centro civico Buranello, contattando il numero telefonico 010/65981




Polizia acquisirà contratto di servizio 
 La squadra mobile sta eseguendo alcuni decreti di sequestro su incarico della procura di Genova. Anche la Guardia di Finanza sta acquisendo per conto della procura di Genova tutti i documenti che riguardano la gestione, progettazione, manutenzione del tratto autostradale crollato. Documentazione inerente al contratto di servizio che impegna Autostrade per la manutenzione del ponte. Ad essere acquisiti saranno tutti i documenti progettuali e non che ineriscono alle autorizzazioni e manutenzioni effettuate sul Ponte Morandi. 



Procuratore Genova: "Non è stata fatalità"
"Non è stata una fatalità, ma un errore umano" a provocare il crollo del ponte a Genova. Così il procuratore capo di Genova Francesco Cozzi ha risposto ai giornalisti al termine di un sopralluogo nella zona del ponte. La Procura ha aperto un fascicolo per disastro colposo e omicidio plurimo



Sequestro dei monconi del Ponte rimasti in piedi
La procura di Genova ha sequestrato i due monconi del ponte Morandi rimasti in piedi dopo il crollo della campata centrale del viadotto. Le macerie del ponte invece verranno trasferite nel deposito Amiu di Campi, area individuata dal Comune di Genova, dove verranno sequestrate e analizzate dai periti nominati dalla Procura. Le ipotesi di reato restano quelle di attentato colposo alla sicurezza dei trasporti, omicidio colposo plurimo e disastro colposo.

Chiuso bivio A10-A7, traffico bloccato 
Dopo il crollo del viadotto permane la chiusura dell'Autostrada A10 nel tratto Genova-Savona tra il bivio per la A7 Milano Genova e Genova Aeroporto in entrambe le direzioni con forti ripercussioni sulla viabilità della A10 direzione Genova tra Genova Pegli e Genova Aeroporto; sulla A12 Genova - Rosignano Marittima tra Genova Est e il Bivio per la A7 verso Genova; e sulla  A7 tra Bolzaneto e la A10. La viabilità è dunque complicatissima: quel ponte era uno snodo chiave nei collegamenti nord-centro dell'Italia, versante tirrenico, oltre che con il confine francese e unire Levante e Ponente dell'area genovese. E il traffico leggero e pesante a Genova e nell'area portuale è in forte crisi.