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ITALIA

Corinaldo

Strage discoteca, migliorano i feriti. Pm: oltre al minorenne, 7 indagati

Quattro hanno ripreso a respirare da soli. Per altri tre ancora condizioni stabili ma critiche. Salgono a 3 i fermi per droga: oltre al 16enne che avrebbe spruzzato lo spray urticante sono stati fermati un 27enne e la fidanzata. Pm: indagati per concorso in omicidio colposo aggravato i tre gestori della discoteca e i quattro proprietari dell'immobile

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Sono stati estubati e respirano spontaneamente quattro dei 7 pazienti in codice rosso ricoverati nelle rianimazioni dell'Azienda Ospedali Riuniti di Ancona per i traumi riportati nella calca della discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo. Per tre di loro le condizioni seppur stabili sono ancora critiche. La prognosi per tutti rimane riservata. Si tratta di pazienti che oltre al trauma hanno subito un periodo più o meno prolungato di asfissia le cui conseguenze andranno valutate nel tempo.

Ciascun paziente dei sette segue un protocollo terapeutico diversificato a seconda delle condizioni cliniche e dei suoi specifici bisogni assistenziali. Un ottavo paziente che era stato accettato con codice rosso e trattenuto in osservazione intensiva nella mattinata dell'8 dicembre è stato dimesso dall'ospedale nel pomeriggio di ieri. I due codici verdi accolti nella giornata di ieri sono stati dimessi.

Tre i fermi per droga: l'ipotesi di una banda di rapinatori 
Altre 2 persone, oltre al 16enne che secondo testimoni ha spruzzato lo spray urticante nella discoteca di Corinaldo, sono state fermate. Anche nei loro confronti l'accusa ipotizzata al momento è quella di possesso di droga ma non è escluso che possa cambiare nelle prossime ore. L'ipotesi che sta prendendo piede tra chi indaga è che alla Lanterna azzurra fosse presente una banda di giovani dedita alle rapine nei confronti di coetanei e che potrebbe aver utilizzato lo stratagemma dello spray urticante per coprirsi la fuga. I due nuovi fermati sarebbero un 27enne, originario di Fano, e la fidanzata che lavora come cameriera, bloccati dai carabinieri in un residence di Senigallia, dove avevano prenotato per un mese. In quel momento non erano in compagnia del minorenne già fermato. 

Quella dello spray non è l'unica pista da seguire
Il comandante provinciale dei carabinieri Cristian Carrozza ha comunque ripetuto per tutto il giorno che "quella dello spray non è l'unica pista da seguire". Alcuni testimoni, tra l'altro, hanno parlato di "un fumogeno" mentre non è ancora stata scartata la possibilità che "l'odore acre" sentito da tanti ragazzi sia stato provocato da una rottura dell'impianto che diffonde il 'fumo bianco', quello che viene utilizzato nelle discoteche per creare l'effetto nebbia. Solo quando saranno completati gli accertamenti tecnici - a partire da quelli sulla bomboletta spray ritrovata nel locale - sarà possibile dire con certezza cosa ha provocato quella sensazione urticante. Quel che è certo è che il minorenne verrà sentito nelle prossime ore. Ma gli investigatori stanno continuando a lavorare anche sull'altro filone, quello che riguarda la sicurezza del locale e il numero di persone presenti. Si fa strada anche l'ipotesi di omicidio colposo plurimo per i gestori che avrebbero violato le norme di sicurezza a partire dai biglietti venduti a fronte di 469 posti disponibili. 

La ricostruzione della tragedia
Doveva essere una serata di festa. Si è trasformata in una notte di follia e morte. Una tragedia, quella che si è consumata nella notte tra venerdì e sabato a Corinaldo (Ancona) , dove 5 adolescenti - Mattia, Asia, Daniele, Benedetta ed Emma - e una mamma di 39 anni, Eleonora, hanno perso la vita schiacciati dalla folla uscita impaurita fuori dalla discoteca Lanterna Azzurra, che ospitava il dj set del trapper Sfera Ebbasta. Oltre 60 i feriti, 7 in gravi condizioni. Una ressa scoppiata dall'utilizzo di uno spray urticante, che a detta dei testimoni sarebbe stato spruzzato in sala da una persona incappucciata salita su un 'cubo' e che avrebbe lanciato anche qualcos'altro. In pochi minuti, nel locale, si scatena l'inferno: la gola che brucia, il respiro che inizia a mancare, tutti iniziano a scappare via, dirigendosi in massa verso le uscite di sicurezza. Una marea umana, che nel panico si precipita nell'uscita sul retro che si affaccia su una passerella, sopra un piccolo fossato. I due muretti all'esterno del locale cedono sotto la pressione delle persone in fuga, alcuni spettatori cadono e vengono schiacciati da altri che gli passano sopra.

Conferenza stampa su indagini
Su questa vicenda hanno parlato i giudici, nel pomeriggio. Giovanna Leboroni, procuratore per i minori delle Marche ha detto che "le ipotesi di reato sulle quali stiamo indagando sono omicidio preterintenzionale, lesione dolose e lesioni colpose".

La magistratura ordinaria, invece, ha spiegato Monica Garulli, procuratore capo di Ancona, "procede per concorso in omicidio colposo aggravato" nei confronti di 7 persone. 

Leboroni ha aggiunto che "c'è un soggetto minorenne indagato, ma è solo un atto dovuto perché è tutto da vedere. La consistenza indiziaria sarà tutta da valutare".

Oltre al minorenne, altre 7 persone sono indagate nell'inchiesta per la morte di sei persone nella discoteca Lanterna azzurra di Corinaldo. Si tratta, hanno spiegato i pm, dei tre titolari della società che gestisce la discoteca e dei quattro proprietari dell'immobile.

Per Giovanna Leboroni "numerose decine di persone sono concordi nel dire che all'improvviso è stato cosparso qualcosa nell'aria. A terra è stata trovata una bomboletta di spray al peperoncino. Questo ci induce a pensare che sia una possibile concausa dello spargimento della sostanza irritante, ma non esclude che ce ne possano essere state altre".

Pm Gubinelli: esami autoptici a breve
Gli esami autoptici sulle salme delle sei vittime del 'Lanterna Azzurra Clubbing' di Corinaldo verranno effettuati "sicuramente a breve". Lo ha confermato Paolo Gubinelli, il magistrato della procura di Ancona che coordina le indagini. "Gli esami dipendono dalla tempistica con la quale riusciamo a fare le notifiche urgenti - ha spiegato -: capiamo benissimo che abbiamo sei famiglie che aspettano di ricevere i loro cari, quindi stiamo cercando di fare le cose il più rapidamente possibile e, nello stesso tempo, dobbiamo anche adempiere a degli obblighi che riguardano gli avvisi alle persone indagate e alle persone offese". "Presumiamo di poterli fare entro domani - ha concluso -, in modo da restituire le salme alle famiglie".